Zhang pazzo di Inzaghi: “È stato un dono”. Poi l’annuncio su Oaktree

Lunga intervista a Steven Zhang alla vigilia della finalissima di Champions League. Ecco le parole del presidente dell’Inter

L’attesa è alle stelle in casa Inter alla vigilia della finalissima di Istanbul. Domani sera la squadra di Simone Inzaghi si giocherà la Champions League contro il Manchester City di Guardiola.

Zhang: Inter, Inzaghi e Oaktree
Inzaghi e Zhang (LaPresse) – Calciomercato.it

Nel giorno della vigilia, il presidente Zhang è tornato a parlare caricando la sua squadra a ‘La Gazzetta dello Sport’: “Rispetto per il City, una squadra magnifica, ma nessuna paura: abbiamo le qualità per affrontarli”. Il numero uno nerazzurro è pazzo di Simone Inzaghi: “Ha grandissime capacità di gestione e infonde una incredibile tranquillità. Quando lo vedo prima delle gare, sono più teso io di lui. Inzaghi è stato un dono per me. Ed è l’uomo della finale di Champions. Spesso si chiede chi sia l’allenatore migliore o il più geniale. Io credo siano domande sbagliate. Ogni club ha una storia differente, il lavoro di un tecnico dipende dalla fase che la società sta vivendo, dai giocatori a disposizione, da molte cose. Il calcio non è una scienza esatta”.

Sul futuro di Lukaku, invece, Zhang preferisce non rispondere: “Niente domande sui giocatori, la prego…”.

Inter, parla Zhang: “Abbiamo intenzione di rinegoziare con Oaktree”

Annuncio, poi, su Oaktree: “È un fondo importante gestito da persone molto professionali. Abbiamo intenzione di rinegoziare il prestito. Troveremo una soluzione insieme per il rifinanziamento”.

Cessione Inter
Beppe Marotta e Steven Zhang (LaPresse) – calciomercato.it

Zhang ha anche voluto rassicurare i tifosi sulla solidità del club: “Finché ci sarò io, ci sarà un’Inter stabile e competitiva”. Infine, il presidente nerazzurro ha commentato così i recenti rumors riguardanti la cessione del club: “No, siamo un grande club, so che per molti vedere il proprio nome accostato all’Inter regala visibilità. Sono come i rumors di mercato, basta ignorarli”.

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