L’incertezza alla Juventus regna sovrana. I tifosi cercano punti fermi a cui aggrapparsi dopo una stagione davvero deludente. Le voci sulle cessioni dei big Vlahovic e Chiesa non aiutano a rasserenare un ambiente ferito
Nella rosa juventina ci sono però dei giocatori da cui ripartire. Delle pedine ferme come il capitano Danilo, sulla quale programmare la rinascita.
La mancata partecipazione alla prossima Champions League è un particolare non indifferente per la pianificazione della stagione ventura. Dal punto di vista economico e di appeal. Le divergenze interne alla società sono state placate pubblicamente, ma il clima alla Continassa non è ancora dei migliori. L’impossibilità, ad oggi, di arrivare al Ds Giuntoli e la conferma, controversa e discussa, di Allegri hanno lasciato strascichi. In dirigenza e tra i tifosi il clima è rovente.
La Juve però non ha più tempo da perdere e archiviate (quasi) in toto le vicende giudiziarie, in attesa del Uefa, deve iniziare a programmare la stagione della risalita. Per chi può partire, Chiesa e Vlahovic su tutti, c’è chi resta, come punto fermo della rosa 23/24. Il serbo è sulla lista di molti top club europei, ma in coma a nessuna di queste. Il Bayern Monaco ci pensa, ma si muove anche per Kolo Muani. Il Chelsea lo vuole, ma sogna Victor Osimhen del Napoli, così come il Manchester United. Il Real Madrid anche ha messo il 9 bianconero nel mirino, ma gli preferisce Harry Kane del Tottenham. Per quanto riguarda l’esterno italiano, sulle sue tracce c’è da tempo il Liverpool e gli stessi bavaresi. La volontà del giocatore sarà determinante, ma non è incedibile.
L’ambiente bianconero, come mai negli ultimi anni da un decennio a questa parte, ha bisogno di certezze e di conferme. Per ritrovare entusiasmo.
Scorrendo le figurine della rosa bianconera, non sono molti i giocatori certi di restare, tra scontenti che vogliono partire e offerte potenziali che potrebbero arrivare. Tra i pali, oltre a Carlo Pinsoglio che ha un peso relativo ai fini sportivi (non ce ne voglia il terzo portiere bianconero), il punto fermo è Mattia Perin. Wojciech Szczesny può partire: le incomprensioni con Allegri, l’ingaggio importante e la scadenza nel 2024 lo rendono tutt’altro che intoccabile.
Sulla linea difensiva le certezze sono due: Danilo e Federico Gatti. Il brasiliano è stato il vero capitano della Juventus in questa tempestosa stagione, è il leader dello spogliatoio e non ci sono dubbi sulla sua permanenza. Gatti, alla sua prima stagione, ha dimostrato attaccamento all’ambiente, miglioramenti nel corso dei mesi e un ottimo potenziale ancora parzialmente inespresso. Nessuno è incedibile, ma il giocatore non è sul mercato e vuole restare. Ai due difensori citati, si aggiunge Leonardo Bonucci: la disponibilità del centrale italiano a rimanere in bianconero c’è, da valutare la tenuta fisica. Difficile pensare possa essere un punto fermo dell’XI titolare.
Sulla linea mediana le maggiori certezze. Manuel Locatelli non è sul mercato e salvo sorprese sarà una pedina della Juventus nel corso della prossima stagione. All’ex Sassuolo si aggiunge Nicolò Fagioli, chiamato alla stagione della conferma ma con tutte le carte in regola per “prendersi la Juventus”, dopo una ottima stagione e il titolo di miglior U23 del campionato. I due centrocampisti italiani rappresentano lo zoccolo duro in mezzo al campo. Non va dimenticato Paul Pogba, che per ingaggio e stagione deleteria, non ha mercato. Il giocatore dal canto suo vuole restare a Torino per scrollarsi di dosso un’annata da dimenticare. Se sta bene, è un jolly importantissimo.
Il settore offensivo vive invece una vera rivoluzione. Arek Milik non è stato riscattato dal Marsiglia e, salvo uno sconto da parte dei francesi sulle cifre pattuite, non sarà nella Juventus 23/24. Moise Kean non ha molto mercato, ma non è assolutamente incedibile. Dei due big, quanto detto sopra.
In attacco, non v’è certezza. Per citare e parafrasare Lorenzo de’ Medici, un fiorentino. Come lo è stato Federico Chiesa, come lo è stato Dusan Vlahovic.
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