Ci siamo quasi: stasera la finalissima di Champions League tra Manchester City e Inter. Calciomercato.it per l’occasione ha intervistato in esclusiva Sandro Mazzola, leggenda e simbolo della squadra nerazzurra
Davide contro Golia. Così è stata ribattezzata da più parti la finalissima di Champions League di questa sera a Istanbul tra Inter e Manchester City. La corazzata di Pep Guardiola parte con i favori del pronostico, ma i ragazzi di Simone Inzaghi sono pronti a sovvertire le previsioni della vigilia e a regalare il sogno della quarta Coppa dei Campioni al popolo nerazzurro.
Seguendo magari l’esempio di una vera e propria leggenda interista come Sandro Mazzola, a distanza di 59 anni dal primo trionfo europeo della ‘Grande Inter’ targata Helenio Herrera: “Tanti ci davano per sfavoriti, avevamo un’ottima squadra sia a livello di collettivo che di singoli, però non eravamo troppo convinti di farcela visto che di fronte avevamo l’imbattibile Real Madrid del mio idolo Di Stefano e Puskas che quella coppa l’avevano già vinta cinque volte. Per noi era la prima finale e non eravamo favoriti nei pronostici: giocammo però una partita perfetta, io segnai una doppietta e alla fine come regalo mi portai a casa anche la maglia del mio idolo Puskas“, racconta in esclusiva Mazzola ai microfoni di Calciomercato.it senza nascondere un filo di emozione.
Il simbolo e bandiera dell’Inter, che nel ’65 bissò il trionfo del ‘Prater’ di Vienna con il successo ai danni del Benfica di Eusebio, carica il gruppo di Inzaghi prima della sfida dell’Ataturk contro Haaland e compagni: “Le finali sono tremende, bisogna giocarle con passione e cuore, senza eccessiva tensione perché altrimenti rischi di arrivare scarico. Serve una grande preparazione, studiare bene l’avversario che avrai di fronte e cercare di trovarne i punti deboli. Anche le piccole cose sono fondamentali, devi curare ogni minimo dettaglio – spiega Mazzola – Va benissimo che diano favorito il Manchester City, ci danno ancora più carica. L’Inter quando non è favorita rovina le palle a tutti. Servirà una difesa forte con un centrocampo che la copre e ripartenze veloci con le due punte, che devono cercare di far male alla difesa di Guardiola quando ne avranno la possibilità”.
Sulle scelte di formazione da parte di Inzaghi e gli ‘spauracchi’ dello scacchiere di Guardiola: “Io farei giocare Dzeko dall’inizio, partirei con lui e Lautaro Martinez davanti. La partita sarà lunga e Inzaghi avrà la possibilità di cambiare nel secondo tempo giocandosi successivamente la carta Lukaku – sottolinea Mazzola – Guardiola è fortissimo, probabilmente il migliore per come fa giocare la sua squadra e per i risultati che ottiene. Nessuno al mondo gioca il calcio del Manchester City in questo momento. Tutti giustamente temono Haaland, che è un centravanti che fa paura, però secondo me il campione che ti spariglia le carte è de Bruyne: è un giocatore che ha caratteristiche uniche, che più di tutti fa la differenza. L’Inter deve temere soprattutto lui”.
Protagonista della cavalcata europea dell’Inter è soprattutto Simone Inzaghi, che ha svoltato negli ultimi tre mesi dopo critiche furenti e una panchina più che traballante.
Sandro Mazzola, intervenendo a Calciomercato.it, ha parole al miele per il tecnico piacentino e lo blinda ad Appiano Gentile: “L’Inter farebbe benissimo a tenersi stretto Inzaghi, sta facendo un ottimo lavoro e non si è fatto distrarre dalle critiche. Ha continuato per la sua strada, dimostrando di essere un allenatore forte e molto capace. E’ ancora giovane e merita di restare all’Inter anche in futuro. Una qualità di Inzaghi? E’ stato bravissimo a entrare nella testa dei giocatori, anche e soprattutto nei momenti più difficili, riuscendo a farli esprimere al meglio delle loro potenzialità. Magari all’inizio qualcuno era un po’ scettico sui metodi di Inzaghi, poi a furia di martellare è riuscito a portare tutta la squadra dalla sua parte”.
Mazzola non ha dubbi inoltre su Lautaro Martinez, anche di fronte a un’offerta irrinunciabile dalle big estere. Per l’ex capitano (565 presenze ufficiali in nerazzurro dal 1961 al 1977), l’attaccante argentino è incedibile: “Non si vendono quelli bravi e Lautaro Martinez nello specifico è probabilmente l’unico vero fuoriclasse che ha l’Inter in questo momento. Se fossi al posto di Marotta e Zhang non lo cederei per nessun motivo, neanche per 150 milioni. Ha compiuto il definitivo salto di qualità, adesso è anche un leader nello spogliatoio. Quando pensi che le cose stiano andando male, a un certo punto arriva Lautaro che inventa una giocata e il più delle volte ti permette di vincere la partita”.
Mazzola riscatterebbe anche Lukaku, con l’Inter che ancora non ha sciolto le riserve sulla possibile permanenza del centravanti belga a Milano: “Romelu è forte, uno come lui non lo mollerei mai, mi piace e finalmente adesso si è svegliato. Aveva iniziato male, condizionato dagli infortuni, mentre nella parte finale della stagione sta tornando il Lukaku che abbiamo ammirato nella gestione Conte“. Mazzola sembra aver digerito l’addio e il comportamento di Skriniar dopo la delusione iniziale: “Un po’ me lo aspettavo, non sono sorpreso dal suo atteggiamento. Ma adesso lasciamo stare, l’importante è che Inzaghi metta in campo l’undici migliore per mettere in difficoltà il City. Indipendentemente da quello che è successo, Skriniar può essere una risorsa preziosa a gara in corso per il tecnico nerazzurro”.
Infine, nell’intervista esclusiva concessa a Calciomercato.it, Sandro Mazzola si sofferma su Zhang e sulle nuove indiscrezioni che vogliono l’Inter verso il passaggio di proprietà: “Meglio di così non poteva fare, quindi sarebbe meglio aspettare. Anche la dirigenza, con Marotta e tutti gli altri, nel corso di questi anni ha fatto un ottimo lavoro. All’orizzonte, almeno per il momento, secondo me non ci saranno grossi scossoni malgrado tutte le voci e una situazione che resta difficile sul piano finanziario”.
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