La Juventus, in mezzo al campo, ha avuto in Rabiot l’uomo più in forma mentre si deve considerare negativa la stagione disputata da Pogba.
Stagione da dimenticare sotto tutti i punti di vista; oltre i risultati, per nulla positivi, i bianconeri hanno avuto diversi problemi in tutti i problemi. Per quanto riguarda il centrocampo la Juventus si aspettava per forze di cose qualcosa in più; in mezzo al campo Allegri non ha mai avuto Pogba e anche Paredes è stato decisamente negativo.
Partiamo, però, al migliore della Juventus a centrocampo (otto e mezzo in pagella); facciamo riferimento, ovviamente, a Rabiot. Il francese ha disputato la miglior stagione da quando veste la maglia bianconera. Il giocatore, uno degli inamovibili nell’undici titolare di Allegri, ha fornito una serie di prestazioni di altissimo livello a cui bisogna aggiungere una continuità realizzativa mai avuto in passato.
I numeri di Rabiot sono stati più che positivi ma non sono bastati per ottenere risultati importanti; il francese avrebbe avuto bisogno del supporto dei propri compagni di reparto.
Un altro giocatore ad aver disputato una stagione di grande livello è stato, sicuramente, Fagioli; il centrocampista azzurro, nel momento più complicato della Juventus, si è preso per mano la squadra con una serie di prestazioni veramente importanti. Tecnica, forza fisica ed inserimento le sue caratteristiche migliori; stagione da sette e mezzo. Il futuro della Juve passa dai suoi piedi.
Sei, invece, per Locatelli che si è trovato a fare l’ago della bilancia della squadra; è vero ci si aspettava qualcosa di ma il campione d’Europa con la nazionale è stato il vero regista della squadra dividendo il suo compito in due fasi. Locatelli, infatti, è stato abile sia a livello difensivo (dando una mano ai centrali) sia nel riproporre l’azione con qualità.
Sei pieno, invece, per Miretti; il centrocampista azzurro, così come Fagioli, è stato mandato in campo nel momento di maggiore difficoltà della Juventus. Risposte assolutamente positive quelle date dal classe 2003 che ha dimostrato di avere i crismi e la personalità, nonostante la giovane età, per imporsi in un club come la Juventus. E’ sicuramente un giocatore da cui ripartire.
Altra sufficienza per Barrenechea; il giovane centrocampista non ha avuto molto spazio in questa stagione ma, quando è stato chiamato in causa, ha mostrato di essere un giocatore interessante. Qualità, intelligenza tattica e possibilità (tramite il lavoro) di diventare risorsa importante per la Juve. Sei più, invece, per Soulé; mezzala offensiva che può giocare anche da esterno alto, ha trovato il suo primo gol in Serie A. Stagione indimenticabile.
Hanno profondamente deluso Paredes e Pogba; iniziamo dall’argentino che sarebbe dovuto essere il giocatore in grado di cambiare il centrocampo bianconero e di far fare il salto di qualità alla squadra.
Così non è stato con la stagione dell’ex Roma decisamente negativa; Paredes non è mai riuscito a mostrare pienamente le proprie qualità e, per questo, la sua stagione è da quattro. Non ha dato nulla di quello che ci si aspettava considerando anche la sua esperienza a livello internazionale. Il gol con il Lecce non basta per dargli la sufficienza.
Molto diverso il discorso per Pogba; il francese finisce con un senza voto provocatorio ma non troppo. La stagione del centrocampista, accolto con grande entusiasmo dai tifosi bianconeri, non è giudicabile.
Pogba, infatti, ha dovuto fare i conti con ben tre problemi fisici; il primo, decisamente complesso, avuto nel corso della preparazione estiva. Il centrocampista si è poi dovuto arrendere prima del match con la Sampdoria e nel corso della gara contro la Cremonese dove era tornato titolare a distanza di tanto tempo.
La Juventus, dopo un breve inizio con il 4-3-3, è passata al 3-5-2 e per questo includiamo gli esterni tra i centrocampisti. Il migliore è stato, senza dubbio, Kostic.
Arrivato dall’Eintracht Francoforte ci ha impiegato veramente poco ad imporsi in un campionato complesso e tattico come quello italiano. Specializzato negli assist ha avuto un vistoso calo nella seconda parte di stagione come tutta la squadra. Come voto si merita un bel sette.
Da sei invece la stagione di De Sciglio; l’azzurro non ha mai fornito prestazioni da dieci ma non ha neanche disputato partite da quattro. Un giocatore duttile tatticamente e che all’interno di una rosa può starci benissimo
Insufficienza, invece, per Cuadrado; il colombiano non è riuscito a mostrare tutte le sue qualità e ha faticato ad essere decisivo come in passato. Impossibile dimenticare la disattenzione contro il Napoli che ha portato al gol di Raspadori nella sconfitta casalinga. Stagione da cinque.
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