Il centrocampo del Napoli ha avuto in Lobotka il vero cervello della squadra; giocatore abile nel dettare tempi e ritmi di gioco.
Uno dei reparti più importanti per una squadra di calcio è, senza ombra di dubbio, il centrocampo; avere un regista in grado di dettare tempi e ritmi di gioco e delle mezzali con il senso del gol permette ad una squadra di aumentare, notevolmente, la propria pericolosità e la possibilità di raggiungere traguardi importanti.
Il Napoli ha avuto tutte queste caratteristiche dal proprio centrocampo ed è arrivato a vincere lo scudetto con pieno merito. In mezzo al campo, tra i giocatori di Spalletti, non possiamo non citare Lobotka; il classe 1994 ha disputato una stagione da otto e mezzo in pagella risultando fondamentale per il campionato dei partenopei.
Giocatore in grado di dettare tempi e ritmi di gioco; è stato il vero regista della squadra. Dai suoi piedi, infatti, sono passate tutte le principali azioni del Napoli. Nelle rare volte in cui i partenopei sono stati in difficoltà, come ad esempio in Champions League contro il Milan, è perché gli avversari schermavano Lobotka. Bloccando questo giocatore veniva tolta la fonte principale dei partenopei; missione riuscita decisamente a poche squadre nel corso della stagione.
Dietro Lobotka abbiamo una serie di giocatore da sette e mezzo. Iniziamo da Zielinski, mezzala di qualità in grado di far cambiare passo al Napoli all’interno delle partite. Il suo contributo è stato determinante per il raggiungimento del primo posto.
Zielinski, infatti, si è rivelato una risorsa offensiva in più per Spalletti e questo grazie alla sua costante capacità di inserimento alle spalle della difesa avversaria. Stesso voto per Anguissa che, possiamo considerare, come un centrocampista tutto fare nel Napoli; abile sia nella fase difensiva, rappresentando lo schermo davanti ai centrali, sia nella fase offensiva e questo per i suoi perfetti tempi di inserimento che lo hanno portato a rete in diverse occasioni.
Se il Napoli è riuscito a dominare il campionato italiano e, per alcuni momenti, anche l’Europa il merito è anche di Anguissa, giocatore fondamentale sia negli equilibri sia nella proposizione offensiva. Il terzo sette e mezzo lo diamo ad Elmas, mezzala di qualità che in questa stagione ha avuto maggior impiego dando sempre risposte più che positive.
Titolare o riserva non fa differenza; Elmas è sempre risultato decisivo fornendo una serie di ottime prestazioni. Il suo apporto per la vittoria dello scudetto è stato, a dir poco, determinante.
Prima di passare alle note negative dobbiamo parlare di Gaetano che si merita un bel sei e mezzo; il classe 2000 ha chiuso la stagione con dodici presenze totali e un gol, realizzato in Serie A. Giocatore di grande qualità che può ricoprire sia il ruolo di di trequartista di quello di esterno offensivo; non è stato impiegato con continuità ma ha sempre offerto prestazioni di ottimo livello.
Come detto ci sono anche le note negative e la prima è Ndombele; il centrocampista, forte fisicamente, abile nel gioco aereo, ha faticato e non poco a dare il proprio contributo all’interno della rosa partenopea. La sensazione è che nel sistema di gioco di Spalletti, dove è chiesto grande velocità, un giocatore come Ndombele non trovi il suo pane quotidiano. Stagione da cinque e mezzo.
Senza voto, invece, la stagione di Demme mai realmente centrale all’interno di un Napoli che si è andato a prendere la Serie A. Solo sette presenze stagionali (senza riuscire ad eccellere) per un centrocampista in netta difficoltà all’interno di una perfetta orchestra come quella del Napoli.
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