Tutto quello che devi sapere sull’inno della Fiorentina: video, testo, curiosità e chi l’ha scritto. Lo cantano tutti.
Non soltanto trofei, campioni, mascotte e maglie ufficiali. L’identità del tifoso e il legame di quest’ultimo con un dato club di calcio è rappresentata anche dall’inno, ovvero quella composizione musicale che intende celebrare l’attaccamento della tifoseria verso un dato club di calcio.
Non di rado, infatti, gli inni dei club di calcio sono scritti e prodotti al fine di ricordare musicalmente gesta, storia e successi della squadra – e tipicamente sono suonati o cantati durante le partite casalinghe o gli eventi legati al club.
Tutti gli inni sono accomunati dal fatto che di solito includono parole che esaltano le qualità distintive del club, come il coraggio, la lealtà, la dedizione e la forza di volontà. Si tratta di elementi tipici di ogni sport e non soltanto del calcio. Per questo l’inno può essere inteso anche come strumento per celebrare i valori positivi del calcio e l’unione della tifoseria.
Ebbene, di seguito intendiamo indicare qual è l’inno della Fiorentina, una delle squadre più celebri del panorama calcistico italiano, ma anche vedremo chi lo ha scritto, quando è nato e ne esporremo il testo. Insieme vedremo anche alcune interessanti curiosità sull’argomento.
Ecco allora tutti i dettagli che i tifosi della Viola – e probabilmente non soltanto loro – vogliono conoscere sull’inno della loro squadra del cuore.
“Oh Fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina“, sono le parole che più restano impresse dell’inno della Fiorentina. Sicuramente un inno storico, una vera e propria pietra miliare non soltanto del calcio fiorentino ma di tutto il calcio italiano.
L’opera conosciuta ai più con il titolo Oh Fiorentina ma in realtà denominata Canzone Viola, resiste al passare del tempo, nonostante suoni e musica che ricordano epoche andate, ma che al contempo sopravvivono al passare degli anni ed ad un calcio sempre in evoluzione. Anzi l’inno della Fiorentina è oggi più vitale che mai.
Forse non tutti sanno che si tratta peraltro del brano più longevo della Serie A: infatti se è vero che tutte le squadre hanno cambiato, nel corso del tempo, il loro inno di riferimento, per la Fiorentina – tranne una breve parentesi di cui tra poco diremo – il tempo si è in qualche modo fermato. Infatti la tifoseria – e la società – sono rimaste fedeli al celebre ritornello reso famoso dalla celebre trasmissione tv Quelli che il calcio.
Anzi l’inno della Fiorentina – intitolato Canzone Viola – rappresenta un esempio di devozione e di fedeltà duratura, ovvero una prova del legame tra la tifoseria della città di Firenze e il club dal caratteristico colore viola.
La nascita del pezzo così come lo conosciamo oggi ha una data chiave nel 1959, anno dell’incisione da parte del mai dimenticato Narciso Parigi, ma attenzione perché la composizione è in realtà risalente al 1931, vedremo tra poco da parte di chi.
E non a caso, basta leggerne le parole per essere riportati, in qualche modo, indietro nel tempo. A molti il nome non dirà granché ma Narciso Parigi fu uno storico stornellatore che acquisì così i diritti della Canzone Viola. Il timbro di altri tempi rappresentò e rappresenta tuttora un segno inconfondibile del pezzo, come pure il coro che canta il notissimo ritornello.
Forse non tutti sanno però che già prima dell’incisione in sala a Milano da parte di Parigi, i tifosi della Fiorentina sapevano l’inno, divenuto ufficiale fin da subito e intonato dai tifosi allo stadio di Firenze già subito dopo l’inaugurazione. Proprio così: per quasi trent’anni a intonare la Canzone Viola furono i tifosi allo stadio, con un semplice foglietto con le parole del poeta ideatore. Nel 1959 fu poi il citato Narciso Parigi a inciderla su un disco, il cui lato B aveva l’altro orecchiabile pezzo Alè Viola.
In particolare il rapido successo popolare del brano si deve ai volantini stampati e diffusi dall’Ordine del Marzocco. Quest’ultimo rappresentava di fatto la prima forma di tifoseria organizzata in ambito viola.
La Canzone Viola ha un testo che è opera del poeta Enzo Marcacci, con la musica di Marco Vinicio.
Il citato Narciso Parigi contribuì anch’esso in modo sostanziale al successo dell’inno della Fiorentina. Morì nel 2020 nella sua casa sulle colline fiorentine a 92 anni, ma ha saputo certamente lasciare una firma indelebile nel lungo percorso sportivo del club, come pure nel cuore del popolo fiorentino.
D’altronde Narciso Parigi era anche un grande sostenitore della squadra dal caratteristico colore viola, perciò non poteva che realizzare un prodotto all’altezza della passione e del tifo per la squadra di calcio di Firenze.
Riportiamo di seguito il testo dell’inno della Fiorentina, nelle parole che lo compongono:
Garrisca al vento il labaro viola. Sui campi della sfida e del valore. Una speranza viva ci consola, abbiamo undici atleti e un solo cuore. Oh fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina. Oh fiorentina, combatti ovunque ardita e con valor. Nell’ora di sconforto o di vittoria, ricorda che del calcio è tua la storia. Maglia viola lotta con vigore, per esser di Firenze vanto e gloria. Sul tuo vessillo scrivi forza e cuore, e nostra sarà sempre la vittoria. Oh fiorentina, di ogni squadra ti vogliam regina. Oh fiorentina, combatti ovunque ardita e con valor. Nell’ora di sconforto o di vittoria, ricorda che del calcio è tua la storia. Forza Fiorentina! Forza! Alé Viola Alé
Ad una rapidissima lettura, anche colui che tifoso della Fiorentina non è – e che magari non ne conosceva le parole – può facilmente notare come lo stile linguistico usato dal compositore dell’inno della Fiorentina abbia un ‘gusto’ antico ed anacronistico al contempo, ma ciò nonostante amato e da sempre gradito dalla tifoseria della Fiorentina.
Anzi, con suoni e ritmi dalle atmosfere che ricordano quasi il medioevo, la squadra della terra di Dante non poteva non avere un testo dell’inno con parole ricercate e non comuni, ad identificare oltre che il club di calcio, anche il luogo di nascita della lingua italiana.
Oltre alla celeberrima Canzone Viola vi sono altre opere che, in verità, non sono mai riuscite a strappare il primato di pezzo più amato dai tifosi. Peraltro nel 1964 uscì una nuova versione del brano inciso da Parigi, con un testo in parte differente che poi è quello a noi noto e con un lato B con il nome ‘Alé Viola‘. Quest’ultimo è un brano sicuramente in linea con l’inno ufficiale della Fiorentina dal punto di vista stilistico – e usato negli anni ’70 al ritorno della squadra dall’intervallo.
Vero è che nel tempo vi furono alcuni tentativi di sostituire la Canzone Viola: basti pensare agli anni ’80 del secolo scorso, quando il club di calcio di Firenze era in mano ai Pontello. All’epoca vi fu una sorta di tentativo di ammodernamento del club, che riguardò non soltanto la casacca ma anche gli sponsor e l’inno. Alé Fiorentina fu il titolo dell’inno lanciato all’epoca ma che – può risultare sorprendente ma tant’è – è invecchiato in modo nettamente peggiore rispetto a quello datato 1931 e poi tornato in auge.
Parole abbastanza ingenue e poco significative come “Alé Fiorentina col tuo scatto bruciante, fai vedere alla gente chi sei, vincere è importante” non fecero breccia nella tifoseria, che rimase invece affezionata alla Canzone Viola. Inoltre all’epoca il nuovo inno della Fiorentina non si associò ad un qualche particolare successo del club ed anche per questo non riuscì infatti a sostituirsi a quello di Parigi.
Le cose cambiarono con l’arrivo di Cecchi Gori alla Fiorentina. Infatti lo stile della maglia ritornò quello classico e la società intese riproporre con forza la celebre Canzone Viola di Parigi, che infatti è rimasta poi fino a oggi l’inno ufficiale del club.
In realtà il repertorio di pezzi che, in vario modo, si collega all’universo della Fiorentina, non si esaurisce in ciò che abbiamo citato sopra. Infatti al di là degli inni riconosciuti ufficialmente la Viola è stata la destinataria di alcune canzoni dedicatele espressamente. Pensiamo ad esempio al pezzo E’ Fiorentina del famoso cantautore Pupo, tifoso da sempre del club gigliato, ma non dimentichiamo anche e soprattutto la sua canzone che ha goduto (e gode) di grande successo e seguito all’interno del Franchi, ovvero la notissima Firenze Santa Maria Novella, cantata dopo le partite dei viola anche se solo indirettamente legata alla squadra – pur con alcuni chiari riferimenti nel testo al club.
Infine meno conosciute ma pur sempre collegate alla Fiorentina Una lunga storia viola – cantata da Mario Ciuffi – e Glorie Viola di Andrea Pazzagli. Tutti questi pezzi citati, a vario titolo, contribuiscono al patrimonio identitario del tifo per la Fiorentina, anche se – lo ribadiamo – il primato resta alla Canzone Viola, che ha saputo resistere al passare del tempo come un vero e proprio pezzo evergreen.
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