Chi ha scritto e qual è l’inno ufficiale della Juventus? Ecco tutto quello che devi sapere per essere un vero tifoso bianconero.
Non solo amare i colori della squadra del cuore e manifestare il proprio tifo per i campioni in squadra Seguire e sostenere un club di calcio significa anche conoscerne l’inno, ovvero una composizione musicale che vuole rimarcare sia l’identità che la passione dei tifosi nei confronti della squadra.
Tipicamente gli inni dei club di calcio stimolano infatti il senso di appartenenza rispetto ad una squadra e sono scritti e prodotti proprio per celebrare la storia e i successi del team. Ecco perché li troviamo tipicamente suonati o cantati durante le partite o gli eventi correlati.
Anzi ogni club deve o dovrebbe avere un proprio inno, dopo aver raggiunto i livelli d’elite. In Serie A le note della canzone associata alla squadra sono udibili alla fine di ogni sfida, indipendentemente dal risultato di quest’ultima. L’obiettivo è infatti stimolare il canto da parte dei tifosi di tutto l’impianto e unirli durante le partite interne.
Di seguito vogliamo vedere da vicino qual è l’inno dei bianconeri della Juventus, ovvero il club con il maggior seguito di tifosi in Italia, da Nord a Sud. Scopriremo come si chiama, chi lo ha scritto, qual è il testo e non solo. Vediamo insieme allora qual l’inno della Vecchia Signora, un testo che tutti i veri tifosi bianconeri dovrebbero conoscere. Ecco allora i dettagli sull’inno della Juventus.
Qual è l’inno della Juventus?
Juve (storia di un grande amore) è il nome dell’inno che sostiene il tifo e la squadra dei bianconeri nelle partite casalinghe allo Juventus Stadium. Da alcuni anni la fortunata creazione accompagna infatti la squadra e stimola il tifo allo stadio da parte degli appassionati supporters bianconeri.
Sicuramente l’inno in oggetto è molto amato dai sostenitori della Juventus, che di domenica si recano allo stadio per seguire le partite casalinghe del club di cuore. D’altronde gli inni dei club di calcio rappresentano un veicolo per rafforzare il senso identitario e di condivisione tra tifosi – e tra questi ultimi e la stessa squadra di calcio cui l’inno si riferisce. Ne beneficia ovviamente l’atmosfera dello stadio, che grazie all’inno della Juventus che viene suonato al suo interno si arricchisce in quanto a coinvolgimento e partecipazione emotiva dei tifosi del club.
C’è peraltro un dettaglio che potrebbe interessare non soltanto i tifosi juventini. Infatti, l’arrangiamento moderno e veloce dell’inno Juve, storia di un grande amore – e vedremo tra poco di chi è la creazione – è sempre stato molto apprezzato e gradito dai tifosi della Juventus. Di fatto questi ultimi lo interpretano come un simbolo della rinascita post Calciopoli e della rinnovata ascesa verso i vertici del calcio.
Chi ha scritto l’inno della Juve?
L’inno della Juventus è nato con uno specifico criterio: infatti fu scelto nel maggio 2005 a seguito di un concorso indetto dal club tra i tifosi. Ben si comprende il meccanismo di selezione, dato che l’inno deve comunque corrispondere alle preferenze e ai gusti in primis della tifoseria, cui il testo e le musiche si ricollegano.
Non un solo autore ma due distinti, essendo l’inno della Juventus frutto del lavoro di Alessandra Torre e Claudio Guidetti, che ne hanno ideato il testo. Ciò che invece molti tifosi già sapranno è il nome di chi lo canta, ovvero il musicista Paolo Belli che, peraltro, nel 2007 lo riarrangiò e dalla stagione successiva – quella 2007/08 – la nuova versione è usata per i match casalinghi del club della Vecchia Signora.
Proprio il noto cantante e musicista in passato ha fatto notare che il testo dell’inno della Juventus odierno è firmato da un gruppo di ragazzi che lavorano con Eros Ramazzotti, e che il suo contributo era mirato specificamente a curarne l’arrangiamento.
Forse non tutti sanno che in passato Belli dichiarò di aver accettato l’incarico del riarrangiamento con un po’ di preoccupazione e scetticismo, essendo peraltro anche un grande tifoso della Juventus. Temeva evidentemente di non realizzare un prodotto all’altezza o non in grado di piacere ai tifosi, ma fu smentito dai fatti.
Basti pensare che l’inno della Juventus è oggi molto utilizzato su Instagram: i tifosi che si trovano allo stadio spesso lo collegano alle loro Stories sui match. Ma non solo loro: anche le mogli dei calciatori e gli stessi atleti fanno la stessa cosa, a riprova di un successo oggettivo.
Quando è nato l’inno della Juve?
L’origine dell’ultimo inno è relativamente recente, se pensiamo che musica e testo furono composti meno di vent’anni fa, nel 2005. L’adozione ufficiale di Juve (storia di un grande amore) risale invece al 2007.
Nella sua lunga storia, però, La Juventus ha avuto più inni distinti, come succede a quasi tutti i club di calcio. I bianconeri in particolare hanno avuto in totale ben cinque inni, tra l’altro molto differenti tra loro.
Ricordiamo altresì che l’inno di un club di calcio tipicamente include parole che esaltano le qualità distintive del club – basti pensare alla passione, alla tenacia, alla lealtà o al coraggio. Il testo dell’inno della Juventus, come vedremo tra poco indicando le parole che compongono, richiama sempre e comunque valori positivi e principi che caratterizzano la correttezza nello sport.
Testo inno della Juventus
Riportiamo di seguito il testo dell’inno dei bianconeri, nelle parole che lo costituiscono:
Simili a degli eroi, abbiamo il cuore a strisce
Portaci dove vuoi, verso le tue conquiste
Dove tu arriverai, sarà la storia di tutti noi
Solo chi corre può, fare di te la squadra che sei
Juve, storia di un grande amore
Bianco che abbraccia il nero
Un coro che si alza davvero, per te
Portaci dove vuoi, siamo una curva in festa
Come un abbraccio noi, e ancora non ci basta
Ogni pagina nuova sai, sarà ancora la storia di tutti noi
Solo chi corre può, fare di te quello che sei
Juve, storia di un grande amore
Bianco che abbraccia il nero
Coro che si alza davvero, solo per te
È la Juve, storia di quel che sarò
Quando fischia l’inizio
Ed inizia quel sogno che sei
Juve, storia di un grande amore
Bianco che abbraccia il nero
Coro che si alza davvero
Juve per sempre sarà
Juve, storia di un grande amore
Bianco che abbraccia il nero
Coro che si alza davvero
Juve per sempre sarà
Juve, Juve per sempre sarà
Juve, Juve per sempre sarà
Parole e concetti semplici, ma che richiamano i valori della condivisione, dell’amicizia e della passione per lo sport più amato del mondo. Ecco perché l’odierno inno della Juventus ha avuto e sta avendo un ottimo successo.
Vecchio inno della Juventus
Come abbiamo sopra accennato, la Juventus nella sua lunga storia costellata di successi ha avuto più inni distinti, a conferma che l’evoluzione di club di calcio passa per tappe ben distinte, come anche per inni ben distinti.
Ebbene, proprio come la storia della Vecchia Signora ha i suoi albori lontano nel tempo, anche per il primo inno occorre fare un salto molto indietro. Il periodo è quello degli inizi del calcio in Italia: nel 1915, più di un secolo fa, abbiamo la realizzazione del primo testo dell’inno della Juventus – ad opera del poeta Corrado Corradino. Sicuramente l’originalità non spiccava nel titolo perché chiamato, semplicemente, Inno Juve.
Tuttavia l’inno rimase a lungo come segno distintivo del club, perché soltanto nel 1973 fu sostituito da Juve, Juve. L’opera fu realizzata e scritta da Renzo Cochis e Lubiak. Un lungo periodo segnò la permanenza di questo inno associato al club di Torino, dato che fu cantato fino al 1991. Erano i tempi della Juventus di Schillaci e Baggio, per intenderci.
Seguì poi l’indubbiamente meno fortunato l’inno Sempre Juve di Edizioni Musicali Eraora. La data di lancio fu il 1992 e fu usato per soltanto 6 anni. Quarto inno adottato fu Grande Juve, bella Signora, prodotto da una celebre casa discografica del passato ma che oggi da molti anni non esiste più – la Fonit Cetra.
Questo inno continuò ad essere suonato fino al 2007 per poi essere sostituito dal nome dell’inno di cui abbiamo ampiamente parlato sopra e ad inizio articolo. L’attuale Juve, storia di un grande amore molto probabilmente accompagnerà ancora per molto tempo le gare casalinghe della squadra.
Orecchiabile, di facile ripetizione, con motivetto facilmente memorizzabile, l’opera è la fortunata creazione dei summenzionati Claudio Guidetti e Alessandra Torre. Ad arrangiarlo in un secondo tempo fu da Paolo Belli, che contribuì a decretarne un chiaro successo.