Il presidente Moratti in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it ha ricordato Berlusconi: “Un avversario leale, un trascinatore”
Una città, due squadre iconiche e due presidenti amati dalla gente: la storia calcistica, e non solo, di Milano si intreccia con quelle di Massimo Moratti e Silvio Berlusconi. Nel giorno della scomparsa del Cavaliere, l’ex presidente nerazzurro ha voluto ricordarlo ai microfoni di Calciomercato.it.
La prima domanda che gli abbiamo posto è che avversario è stato Silvio Berlusconi per Massimo Moratti: “È stato un avversario leale, sotto tutti i punti di vista. Non ha mai preso posizione contro, ha sempre parlato di Milan e Inter come due squadre di Milano a cui lui teneva, pur essendo milanista. È sempre stato un avversario leale e anche spiritoso e simpatico. Il ricordo di Berlusconi non si ferma solo lì, si ferma a tutta la sua attività che ci ha invaso la vita per tanti perché aveva una personalità fortissima e ha inciso sulla storia del Paese e non è da sottovalutare questa persona”. Il ricordo dello storico patron nerazzurro, poi, continua in una passeggiata tra la gente di Milano.
Proprio la città di Milano, molto cara ad entrambi, è il fulcro della seconda domanda. Quanto è stato importante Silvio Berlusconi per la città di Milano? “Credo sia stato molto importante. Dal punto di vista della mentalità, della crescita e di quello che ha portato con le vittorie della sua squadra di calcio, che non è una cosa da poco. È stato un trascinatore, che ha inciso ottimamente nella storia e nella vita di tutti“.
E, infine, una domanda su un altro terreno di gioco in cui i due presidenti si sono dati battaglia per anni: il calciomercato. Quale colpo di mercato le ha invidiato maggiormente quando è stato Presidente del Milan? “(n.d.r. ride) No, non c’era invidia. C’era ammirazione per la capacità di cercare di essere sempre al top e mi faceva piacere perché era una gara tra due società che cercavano di far contenta la gente e aveva anche lui lo stesso scopo”. Parole dolci, dette col sorriso che traspariva dal tono di voce, ingentilite dal tempo che è passato e che ha lasciato tanti bei ricordi. Più di ogni altro, il bene della gente, per i due presidenti della gente di Milano.
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