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Nuovo guaio Balotelli, discussione al party con il ds

Nel corso della sua carriera Mario Balotelli è finito spesso in prima pagina non solo per le sue prodezze ma anche per qualche ‘colpo di testa’ di troppo. Dalla Svizzera emerge una storia particolare 

È stata un’annata totalmente da dimenticare quella del Sion arrivato ultimo e retrocesso nel campionato svizzero con appena 31 punti messi a referto. Una stagione da cancellare anche per Mario Balotelli che in terra elvetica era andato anche per ritrovare continuità e tranquillità.

Balotelli nel mirino: rissa tra l'attaccante e il ds
Rissa tra Balotelli e il ds del Sion – calciomercato.it

Super Mario ha chiuso la propria annata con sei reti realizzate in 19 presenze complessive col Sion con il quale ha raccolto amarezza ed una retrocessione dopo il playout contro lo Stade-Lausanne-Ouchy. Al netto delle vicende di campo però Balotelli è tornato sotto la luce dei riflettori per i motivi sbagliati.

Lo scenario è quello di una festa di Carnevale risalente allo scorso febbraio che ha visto protagonista, oltre all’ex attaccante (tra le altre) di Inter, Milan e Monza, anche il ds della società elvetica, Christian Constantin.

Sion, Balotelli e la festa finita in rissa: caos col direttore sportivo

Il ds avrebbe deciso di accompagnare Balotelli a un party, con il calciatore vestito da personaggio del serial tv “La casa di carta” e il ds da Pikachu. Un tifoso avrebbe iniziato a fare foto infastidendo l’attaccante, che nella confusione avrebbe involontariamente colpito il ds.

Balotelli nel mirino: rissa tra l'attaccante e il ds
Balotelli (Ansa Foto) – calciomercato.it

A raccontare l’episodio è il quotidiano svizzero ‘Blick’, che sottolinea però altre vicende con protagonista l’attaccante bresciano. Tra gli altri quello durante il ritiro invernale in Spagna, in cui il giocatore sembra abbia trasformato la trasferta nel suo parco divertimenti con feste a base di alcool. E come se non bastasse il rendimento in campo non è stato all’altezza. I tifosi sono arrivati persino a bruciare alcune maglie del calciatore e lo stesso Constantin si è pentito della scelta fatta: “Con Mario ci siamo illusi perché abbiamo fatto tutto il possibile affinché pensasse principalmente al calcio, ma non ci siamo riusciti”.

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