Spagna-Italia: la ‘mezza Chiesa’ non è più al centro del villaggio

Era il 7 luglio 2021, si giocava EURO2020. Questa sera, a due anni di distanza, sarà ancora e di nuovo Spagna contro Italia. Sembra passato un secolo, dalla vittoria continentale all’esclusione mondiale, sino a questa Final 4 di Nations League

Per Federico Chiesa, mattatore della serata contro le ‘Furie Rosse’, sembra passato ancor di più che un secolo. Il giocatore della Juventus, dopo il grande Europeo e il titolo di MVP, ha attraversato il lungo calvario dell’infortunio al ginocchio.

Chiesa
Federico Chiesa – calciomercato.it

Nel corso dell’ultima stagione trascorsa, Chiesa è sceso in campo 33 volte in tutte le competizioni, mettendo a referto 4 gol e sei assist. Solo in 11 occasioni però l’esterno è sceso in campo dal primo minuto, giocando in totale 1483’ nel corso di tutta la difficile annata, per lui e per la Juventus. 

Un bollettino davvero magro per l’MVP dell’ultimo europeo. Il 9 gennaio 2022 la storia di Chiesa cambia per sempre. Il legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro fa crack e la carriera del figlio d’arte subisce una brusca frenata. Ma non come una delle sue, per ripartire cambiando direzione e sgasare sulla fascia, no. Questa frenata ha bloccato Chiesa, nelle gambe certo. Ma forse ancor di più nella testa. 

Federico Chiesa dopo EURO2020 era il simbolo di una vittoria che, in maniera parzialmente effimera, aveva ridato lustro al nostro calcio. L’esclusione dal mondiale in Qatar avrebbe poi riportato tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori coi piedi per terra. In ogni caso, nell’estate 2021 il vento sul calcio italiano era cambiato e Chiesa era il volto di quella Nazionale che, con un gran gruppo, dei buon giocatori e una serie (anche) di fortunate vicissitudini era stata in grado di vincere il massimo trofeo continentale. 

Chiesa a metà: è in vendita

Si sa, sulla cresta dell’onda i valori dei cartellini volano. Ecco, nel 2021 Chiesa nel suo prime – come si suol dire di questi tempi – valeva non meno di 80 milioni di euro. 

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Federico Chiesa (LaPresse) – calciomercato.it

La Juventus, dal canto suo, non aveva mai pensato di cederlo volendo farne perno assoluto del nuovo ciclo all’Allianz Stadium. Nel calcio, come nella vita di tutti giorni, i piani possono cambiare pescando la più classica “carta degli imprevisti”, come al Monopoli. Ed eccoci nel gennaio 2022. Rottura del crociato: inizia il calvario del miglior giocatore italiano in quel momento. In tutto ciò, orfana del suo top player, la Nazionale non si qualifica per Qatar2022. Un dramma, un doppio dramma: per Chiesa e per l’Italia.

Il percorso di riabilitazione di Chiesa è lungo, la ripresa è lenta e disseminata di ostacoli. Le 33 presenze di quest’anno, con sole 11 da titolare lo testimoniano. I numeri dicono molto, ma non tutto: sono le prestazioni, gli atteggiamenti, le percezioni che fanno pensare che Chiesa non sia ancora tornato. Nel corso dell’ultima gara casalinga contro il Milan, ad esempio, la sensazione era quella di un giocatore che non riesce a fare ciò che vuole col suo corpo (non ancora al top) e che, per caparbietà, insiste sino a cadere in errore. Un loop, un blocco mentale. 

In questo momento il giocatore tutt’altro che incedibile. Sia per le prestazioni non all’altezza, sia per la difficile parabola del suo rientro. Senza dimenticare un feeling mai nato e incrinatosi con Allegri, dal punto di vista tattico in primis, ma anche dialettico. Ancora riecheggia la frase del mister livornese: “Non è più un ragazzino”, quasi a tirare le orecchie al 26enne italiano. La Juve, dal canto suo, può prendere in considerazione di vendere il giocatore per un cifra intorno ai 40 milioni: esborso che in questo momento storico pochi possono permettersi per un giocatore con numerose incognite, forse solo dalla Premier League (piace da tempo al Liverpool di Klopp).

La Chiesa insomma non è più al centro del villaggio bianconero da diverso tempo. La Juve, se ci saranno le condizioni, la venderà senza problemi. Per la metà che ne resta. 

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