Nel centrocampo dell’Inter si è distinto, più di tutti, Calhanoglu; il giocatore turco si è preso sulle spalle i nerazzurri.
Tra i reparti migliori di una squadra non possiamo non considerare il centrocampo; in mezzo al campo, i club hanno bisogno del giusto mix tra forza fisica e qualità tecniche per riuscire a gestire tempi e ritmi di gioco e avere calciatori che possano inserirsi alle spalle della difesa avversaria in modo da portare un numero importante di gol e assist.
Caratteristiche che corrispondono perfettamente al profilo di Calhanoglu; il centrocampista turco ha disputato una stagione di altissimo livello prendendosi per mano l’Inter.
Dai suoi piedi sono partite tutte le azioni più pericolose dei nerazzurri ed è riuscito anche ad essere il regista perfetto per gli schemi di Inzaghi. Con lui in campo, la pericolosità dell’Inter aumenta sensibilmente e, nella prossima stagione, i nerazzurri non possono non ripartire da un giocatore con queste caratteristiche. Stagione da otto e mezzo nonostante la prestazione, deludente, in finale di Champions League.
Mezzo voto in meno, otto pieno, per Barella; il centrocampista azzurro ha disputato una stagione di altissimo livello dimostrando di essere un giocatore di altissimo profilo.
Parliamo di un giocatore dinamico, dotato di grande corsa e con la capacità di essere frequentemente pericoloso per la difesa avversaria. Barella, infatti, lo possiamo definire un centravanti aggiunto e questo viste le sue capacità di accompagnare la fase offensiva della squadra.
Nel 3-5-2 di Inzaghi, un giocatore come Barella è fondamentale perché rappresenta una risorsa di cui i nerazzurri non possono fare a meno. Centrocampista completo e con una qualità fuori dal comune.
Passiamo, ora, a Mkhitaryan che per un periodo di stagione è stato un giocatore imprescindibile e questo per la sua spiccata intelligenza tattica e la capacità di leggere le azioni con largo anticipo.
Mezzala in grado di spaccare le partite con le sue accelerazioni e la possibilità di trasformare l’azione da difensiva in offensiva; nella finale di Champions League la sua assenza (è entrato nel finale di gare per un problema muscolare accusato nelle settimane precedenti) si è fatta sentire. Contro un City impaurito e carico di tensione, per una gara che i ragazzi di Guardiola erano obbligati a vincere, la qualità di Mkhitaryan poteva fare tutta la differenza del mondo. La sua stagione è da sette.
Sufficienza piena per Brozovic che ha pagato una stagione caratterizzata da un problema fisico che lo ha costretto a saltare diverse partite e un contratto da rinnovare sul quale non è mai stata fatta chiarezza.
Il centrocampista croato, però, quando è sceso in campo ha sempre fatto vedere le sue qualità e anche in finale di Champions ha mostrato di essere un giocatore con una tecnica superiore alla media.
La sufficienza se la merita anche Asllani; il salto di qualità Empoli-Inter non è stato semplice da gestire per un ragazzo del 2002 che ha le capacità per avere una carriera di altissimo livello.
Il sei in pagella lo prende tutto perché ha sempre risposto presente quando è stato chiamato in causa; bisogna anche sottolineare come non sia per nulla semplice andare a sostituire un giocatore come Brozovic.
Chiudiamo con Gagliardini la cui stagione è decisamente negativa; il centrocampista non p riuscito a dare il giusto contributo e, proprio per questo, chiude con un quattro in pagella.
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