Spinazzola ha parlato dei benefici che ha portato Mourinho alla Roma e ha rivelato anche un retroscena su CR7: “Mai fatto”
Leonardo Spinazzola, dopo l’impegno con la Nazionale contro la Spagna, è tornato a parlare in un incontro su Discord con i fan e ha rivelato diversi retroscena legati a José Mourinho.
Il tecnico portoghese non è stato l’unico oggetto della curiosità dei tifosi, ma l’esterno ha risposto anche a diverse considerazioni riguardo a Cristiano Ronaldo, suo compagno di squadra ai tempi della Juventus. “Non sono solito scambiare le magliette con altri calciatori alla fine delle partite, ad esempio dopo aver affrontato l’Argentina con la nazionale italiana volevo quella di Messi ma alla fine mi vergognavo troppo e non gliel’ho chiesta. Devo però ammettere che a casa ho tre magliette di Douglas Costa, ero innamorato di questo giocatore e con lui l’ho scambiata tre volte. Ovviamente ho anche quella di Gianluigi Buffon, ma non quella di Cristiano Ronaldo“. Queste le parole di Spinazzola nel corso della diretta di ‘Fanast RFT’. Molto interessanti, poi, le rivelazioni su José Mourinho.
Spinazzola ringrazia Mourinho: “Ha cambiato la mentalità alla Roma, è una persona pura”
Lo Special One è uno dei personaggi più influenti, e più discussi, del calcio mondiale e Leonardo Spinazzola ha rivelato come ha cambiato la mentalità della Roma.
L’esterno giallorosso ha dichiarato: “Mourinho ha cambiato la mentalità a tutta la Roma. Magari prima del suo arrivo giocavamo meglio, ma eravamo poco efficaci, ora io stesso sono cambiato. In tante cose sono diventato meno bello da vedere in campo, ma più attento ai dettagli e più furbo in diverse situazioni. Per tutti questi motivi non mi piace parlare di Mourinho solo come allenatore ma prima di tutto come persona perché è la persona che noi tutti giocatori della Roma seguiamo da quando è diventato il nostro allenatore”. Un cambiamento netto e, secondo Spinazzola, in meglio.
Riguardo alla persona di José Mourinho, l’esterno della Nazionale ha detto: “È una persona pura che sa usare il bastone, ma anche la carota con i suoi giocatori. In questi due anni in cui l’ho avuto come allenatore ho capito che quando ti viene a parlare sa sempre in che termini farlo. Dipende da come ti vede in quel momento: sa bastonarti quando serve, ma sa anche darti il contentino per motivarti se capisce che c’è bisogno”. Le qualità dello Special One sono ancora presenti e fanno la differenza.