Così è troppo, abbandonano il campo: arriva il comunicato UFFICIALE

Nuovo episodio di razzismo, la squadra decide di abbandonare il campo: ecco il comunicato ufficiale

Era una delle amichevoli in programma in questo fine della stagione, ma la sfida giocata in Austria tra Nuova Zelanda e Qatar si è anticipatamente conclusa per insulti razzisti.

Razzismo in Nuova Zelanda-Qatar
Logo contro il razzismo (LaPresse) – calciomercato.it

Gli ‘All Whites’ hanno deciso di non rientrare in campo per l’inizio della ripresa per insulti razzisti. Vittima il difensore neozelandese di origini samoane Michael Boxall, 35enne del Minnesota United (club della Mls), uno dei veterani della squadra. Boxall avrebbe ricevuto un insulto razzista da parte di un giocatore qatariota dopo un alterco. Alla fine del primo tempo, con la Nuova Zelanda in vantaggio per 1-0, la squadra ha deciso di rientrare negli spogliatoi e di non riprendere più la partita.

Razzismo in Nuova Zelanda-Qatar: comunicato UFFICIALE

“Il capitano della Nuova Zelanda è venuto a metà tempo per informarci che non avrebbero ripreso la partita. A quanto pare due giocatori si sono insultati. Chi ha cominciato? Chi ha risposto? Lo sanno soltanto loro due. Non ci sono testimoni e l’arbitro non ha sentito. E neppure le panchine hanno sentito. E’ stata una discussione tra due giocatori” ha affermato il ct qatariota Carlos Queiroz.

Razzismo in Nuova Zelanda-Qatar
Carlos Queiroz, ct del Qatar (LaPresse) – calciomercato.it

Diversa invece la versione neozelandese secondo cui l’insulto sarebbe stato sentito anche da alcuni compagni di squadra, che avrebbero riportato la cosa all’arbitro, ma nessun’azione è stata intrapresa. Questo il comunicato ufficiale del presidente della federazione Andrew Pragnell:
“Supportiamo pienamente l’azione dei nostri giocatori, che tutti insieme hanno preso questa decisione. Non vorremo mai vedere giocatori abbandonare una partita, ma ci sono cose più importanti del calcio ed è importante prendere una posizione. Non c’è posto per il razzismo nel calcio”.

Inevitabile che la Fifa e il suo presidente Gianni Infantino vogliano vederci chiaro. Di sicuro saranno ascoltati i giocatori coinvolti, oltre al direttore di gara e ai suoi collaboratori.

Gestione cookie