Il tecnico lascia la squadra e lo fa annunciando le dimissioni in conferenza stampa: “Non so se farò ancora l’allenatore”
Conferenza stampa e dimissioni per l’allenatore. Il tecnico ha convocato i giornalisti per annunciare il suo addio alla panchina e, forse, anche a questo mestiere.
Giorni concitati questi per gli allenatori. Di oggi la notizia della separazione tra il Lecce e Marco Baroni con D’Aversa che dovrebbe sostituirlo. Allegri, invece, ha deciso di respingere al mittente l’offerta proveniente dall’Arabia Saudita e di continuare ad allenare la Juventus, salvo clamorosi ribaltoni.
Ribaltone che c’è stato a Foggia dopo la sconfitta nella finale playout contro il Lecco. È Delio Rossi ad aver annunciato le proprie dimissioni dopo aver indetto per quest’oggi una conferenza stampa. Un addio che non ha nulla a che fare con la mancata promozione in Serie B, né tantomeno con quanto accaduto all’indomani della partita, con i colpi di arma da fuoco aperti contro l’auto del capitano Davide Di Pasquale.
Rossi spiega le ragioni che hanno portato alla sua decisione: “Quando sono arrivato, ho detto che non sarei venuto per quattro partite, ma per almeno un anno. Ho lavorato 24 ore al giorno da recluso, mai una passeggiata. Mai in centro o in pizzeria. Ho pensato solo al Foggia, dormendo tre ore a notte”. Proprio per questo ha deciso di dire addio.
Foggia, dimissioni per Delio Rossi
In conferenza stampa Delio Rossi annuncia la sua decisione di lasciare la panchina del Foggia.
“Non sarò più l’allenatore del Foggia e non lo sarei stato neanche in Serie B. Qui fatico ad essere razionale, sono troppo legato a questa piazza: non posso vivere un altro anno da recluso. Ho preso la decisione un mese fa: rimanendo farei un danno al Foggia”. Troppo amore per Delio Rossi, da qui la scelta di lasciare.
“È una decisione solo mio, neanche mia moglie era d’accordo. Credevo di poterla vivere più serenamente ma non ce l’ho fatta. Non è giusto per il Foggia avere un allenatore che non è sereno. Non farò più l’allenatore del Foggia e non so neanche se continuerò ad allenare”.
Il tecnico ha poi parlato anche della situazione in città e di alcuni episodi che hanno purtroppo caratterizzato la stagione: “Ho visto passione, ma anche cose che non posso condividere. Sopraffazione e violenza non l’accetterò mai. Non si può essere minacciati fisicamente. Si minimizza, nessuno fa una crociata contro queste cose. Hanno sparato alla macchina di un calciatore, è normale? Non ho visto indignazione popolare”.