Esce oggi l’autobiografia di Pippo Inzaghi, “Il momento giusto”, scritto con il giornalista della Gazzetta G.B. Olivero
L’ex attaccante del Milan, entrato nella storia del club rossonero, soprattutto con i gol in Champions, in tarda mattinata ha incontrato i tifosi del Diavolo, nella sede di via Aldo Rossi a Milano. Una sessione di foto e autografi sul libro, ma anche su tante maglie bianche del Milan, quelle delle grandi notti europee.
Inevitabilmente nel libro si parla di Milan, con cui ha scritto pagine indelebili di storia. Storia da calciatore che si è conclusa il 13 maggio 2012, ovviamente segnando, contro il Novara, su assist illuminante di Clarence Seedorf:
“Ci sono tutto io in quest’azione – si legge nel libro -. Parto sulla linea del fuorigioco. Seedorf ha capito in anticipo, il suo lancio è perfetto, io stoppo di petto e mi defilo leggermente sulla destra. Ma non ho bisogno di guardare la porta, non mi è mai servito: io la “sento”. Fontana, portiere del Novara, mi esce incontro con prontezza e mi chiude lo specchio, almeno è ciò che crede. Io faccio una girata di destro e la palla finisce in rete. Impazzisco. Corro sotto la curva, il primo ad abbracciarmi è Nesta. L’ultimo tiro della mia vita è un gol: non ho più alcun dubbio, non mi farò tentare da nessuna offerta, questa è la mia ultima partita. È finita. Prima di tornare a centrocampo mi fermo, mi giro verso i tifosi, mi inginocchio, sollevo la maglia e la bacio. Un bacio commosso, dolce, gonfio di eterna gratitudine”.
Ma in realtà Pippo Inzaghi avrebbe potuto proseguire, ancora una stagione: “Sarei stato un importante collante nello spogliatoio che nel giro di poco tempo aveva perso Maldini, Pirlo, Nesta, Gattuso, Seedorf – scrive Inzaghi -. Elementi di spessore che avevano lasciato un vuoto profondo. Non avrei accampato alcuna pretesa… Galliani era felice di aver trovato insieme a me questa soluzione. Allegri invece la bocciò, non mi voleva più nello spogliatoio e lo disse al dirigente chiedendo che non mi fosse rinnovato il contratto. Per me fu una mazzata”.
Inzaghi, però, come detto, riuscì a chiudere, segnando. Dunque, come meglio non si poteva. Oggi i tifosi, di qualsiasi età lo hanno riabbracciato con gran calore perché nessuno come “Pippo Mio” ha fatto godere i rossoneri negli ultimi anni.