La scomparsa di Silvio Berlusconi ha lasciato il segno al Monza: la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Monica Colombo, firma del ‘Corriere della Sera’, per fare il punto sulla situazione del club brianzolo e dell’Ad Galliani
C’è incertezza al Monza e non potrebbe essere altrimenti dopo la morte di Silvio Berlusconi. Il patron dei brianzoli si è spento una settimana fa a 86 anni, lasciando un vuoto che avrà inevitabilmente delle ripercussioni sul futuro del club.
Adriano Galliani, l’amico di una vita e per 44 anni al fianco di Berlusconi e non solo in ambito calcistico, è comprensibilmente scosso dalla perdita del ‘Cavaliere’ e si rimette alle decisioni della famiglia e della controllante Finivest sulla continuità del sodalizio biancorosso. La garanzia del Monza resta sempre Galliani, ma tutto dipenderà dalle prossime mosse della proprietà e sulla volontà di proseguire nel progetto nato nel settembre 2018 e che ha portato i brianzoli in poco meno di quattro anni dal campionato di C fino a una storica promozione in Serie A. Nell’ultima stagione lo splendido cammino con Palladino in panchina e una scalata destinata a proseguire il prossimo anno con l’obiettivo alzare ulteriormente l’asticella e conquistare un piazzamento europeo. Adesso la scomparsa di Berlusconi rischia però di frenare le ambizioni della squadra biancorossa, con all’orizzonte i rumors sempre più insistenti di un passaggio di mano al vertice della società.
Per fare un quadro il più esaustivo possibile della situazione del Monza, la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Monica Colombo, prima firma del ‘Corriere della Sera’ sulle tematiche che riguardano il club brianzolo. La figura di Galliani rimane al centro dell’attenzione: “L’ho visto abbastanza provato, l’ho sentito profondamente addolorato. Berlusconi gli ha cambiato la vita dopo il famoso incontro del 1979 ed ovvio che per lui è una perdita dolorosa visto che da quella data tutti i suoi incarichi professionali sono stati legati al presidente – ha esordio la Colombo – Galliani ha un dilemma interiore: da una parte, per il senso di riconoscenza e l’amore incondizionato per la famiglia e i figli di Berlusconi, è pronto a raccogliere ogni invito o incarico che gli verrà proposto, mentre a livello personale è evidente la passione per il Monza che nel frattempo non è diminuita o andata scemando. L’amore per il Monza in Galliani è rimasto intatto. Non è neanche detto che, se gli venisse proposto di tornare in politica per riempiere il seggio vacante di senatore lasciato a Monza da Berlusconi, sia costretto a lasciare le cariche che al momento ricopre nel club”.
La Colombo prosegue sugli scenari futuri del Monza e di Galliani: “Finivenst ha in animo di vendere la società, tanto che c’è un dossier nelle mani di un advisor che sta cercando da mesi dei soci di minoranza e, nello specifico, dei colloqui con Marinakis sono stati avviati e l’imprenditore greco è stato ricevuto nella villa di Arcore nei mesi scorsi. Detto questo, come abbiamo visto negli anni scorsi con il Milan, non è che le trattative di cessione si fanno nel giro di qualche giorno o settimana. Ci sono delle tempistiche piuttosto lunghe e predefinite, partendo da presupposto che con lo stesso Marinakis i colloqui sono ancora alle battute iniziali. Perciò, credo che nell’immediato non dovrebbero esserci scossoni particolari perché bisogna trovare un acquirente credibile e che voglia investire con serietà nel mondo del calcio“.
Le prospettive all’interno del Monza per la costruzione della rosa per la prossima stagione potrebbero cambiare, passando a una strategia più oculata a livello economico sul mercato.
Un ridimensionamento degli obiettivi, frenando le aspirazioni per un posto in Europa dopo la salvezza conquistata in carrozza al primo e storico campionato di Serie A: “Da quando il Monza è stato acquistato, nel 2018, non si è mai badato troppo a spese. Perché, in relazione alle categorie dove ha militato, ha sempre avuto dei costi diversi rispetto alle avversarie incrociate in Lega Pro e in Serie B o nel confronto con le altre neopromosse in Serie A – sottolinea Monica Colombo – Prima c’era Berlusconi che garantiva e nessuno in Fininvest, pur non essendo magari contentissimi di certe somme erogate sul mercato, aveva la forza di eccepire o contrastare quello che era il pensiero del presidente, essendo il Monza il regalo che ha fatto all’amico di una vita. Adesso non c’è più lui a fare da scudo umano e ricordiamoci che il Monza solo per la permanenza in A dovrà spendere 45 milioni per i riscatti obbligatori. Sarebbe singolare che Fininvest questa estate avvallasse un mercato in grande stile per inseguire un posto in Europa. Tutto è accaduto di recente, è complicato adesso avere uno scenario chiaro e limpido. Galliani mi ha giurato che nessuno dei figli lo ha cercato per dirgli alcunché e inoltre si trova in una posizione singolare perché è sia nel board della controllante Fininvest che nel CdA del Monza che è il controllato. E, facendo parte del Consiglio di amministrazione di Finivest, non ci sono decisioni che passano sopra la sua testa”.
Difficile pensare quindi in questo momento a dei colpi a effetto di Galliani, soprattutto per quanto concerne il reparto offensivo, nonostante mister Palladino chieda un bomber da doppia cifra per alzare il livello del suo Monza. Un pallino dell’Ad brianzolo resta sempre Icardi, che potrebbe cambiare ancora maglia dopo la stagione prolifica al Galatasaray e nelle ultime ore è stato riaccostato nuovamente alla Juventus: “E’ da tempo un pallino di Galliani, certamente lo aveva cercato anche la scorsa estate. Secondo me adesso è presto per parlarne perché bisogna prima capire quale sarà l’input della casa madre e quale sarà il budget messo a disposizione per il mercato – spiega la Colombo nella parte conclusiva della sua intervista a Calciomercato.it – Prima, anche se Finivenst dava delle indicazioni di austerity, tutto veniva bellamente superato in base a quelle che erano le decisioni che venivano prese dalla coppia Berlusconi-Galliani. Adesso, dopo la morte del presidente, è normale che non sarà più così e non credo che il Monza investirà le somme che ha speso negli ultimi anni. La proprietà darà delle indicazioni e ci dovrà essere per forza un confronto con la casa madre”.
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