Tonali verso il Newcastle può aprire la grande ‘fuga’ dei big dal Milan verso l’Inghilterra, a cominciare da Maignan
Alessandro Tonali al Newcastle. Poco stupore, questa è la verità. C’era qualcosa che creava sintonia tra il centrocampista del Milan e la Premier, al di là dell’interesse che da più parti veniva registrato Oltremanica verso l’Italia.
Dire che la cessione fosse nell’aria è probabilmente troppo, ma sostenere di non stupirsi ora che si sta concretizzando rende l’idea in modo equilibrato. E non contano solo gli 80 milioni per le casse del Milan e gli 8 di ingaggio alla mezzala rossonera. Quelli sono la spallata finale a cui oggi qualsiasi club italiano non può dire no. Qualsiasi. Conta però di più quel refolo di predisposizione alle cessioni top che al Milan qualcuno ha respirato quando Paolo Maldini è uscito. E con lui Ricky Massara. Quelli che Tonali lo avevano portato nel 2020 in prestito oneroso per 10 milioni di euro, con diritto di riscatto fissato a 15 più 10 milioni di bonus. In tre anni l’investimento è esattamente più che raddoppiato.
La valutazione di mercato per Tonali galleggiava realisticamente attorno ai 50 milioni. Poi quando arriva la Premier e ci si infila dentro una trattativa è più facile che il prezzo lieviti: in questo caso del 60 per cento, mica un’inezia. Insomma Tonali va e il Milan sembra subito pronto a reinvestire. Vedremo come. La sensazione è che possa non essere l’unico: attenzione a Maignan e al Chelsea, lì si può partire da 80 e salire fino a 100.
Ecco allora che quel dubbio che Maldini potesse aver messo qualche paletto torna. Investire sì, vendere i big… attenzione. Sappiamo che il tesoretto lasciato dalla coppia di dirigenti esautorati a Milanello tocca i 400 milioni se uno mette nel mucchio anche i vari Theo Hernandez, Kalulu, Leao, eccetera eccetera. Bisogna capire ora quali sono i reali piani della dirigenza rossonera.
Tonali in questi giorni è in Romania con l’Under 21 per giocare il terzo Europeo della sua carriera: e stasera esordirà nella manifestazione alla Cluj Arena contro la Francia. E’ uno dei tre rinforzi che Roberto Mancini ha fatto scendere per questa avventura della Nazionale di Nicolato in cui ci sono in gioco tre posti per le Olimpiadi di Parigi del 2024. L’assalto del Newcastle è stato un vero e proprio blitz pensato e realizzato evidentemente prima che potesse scatenarsi un’asta, visto che c’erano altri club inglesi impegnati a fiutare l’aria e a cogliere la disponibilità del club e del giocatore se l’operazione fosse stata apparecchiata a certe cifre.
Una volta gli inglesi ci prendevano i giovani senza contratto: erano gli Anni Duemila, era il tempo delle celeberrime fughe all’estero. Oggi, forti di un potere economico che non siamo minimamente in grado di contrastare, fanno partire bonifici milionari a tre cifre. Almeno la consolazione di poter sistemare un po’ i conti. Però il danno tecnico resta. Ora, per capire se la logica sia investire o risanare gestendo, bisognerà aspettare con fiducia le prossime mosse. Certo, il Milan in questi anni ha costruito un parco giocatori che il lavoro tecnico di Stefano Pioli evidentemente ha saputo valorizzare. Ecco, probabilmente bisognerebbe chiedere proprio al tecnico rossonero cosa ne pensa dell’uscita di Alessandro Tonali, perno irrinunciabile del suo centrocampo, una volta che tutti gli ultimi dettagli saranno sistemati. Quanto alla dirigenza del Milan, ora sì che serve il colpo in canna di mercato per dare un segnale alla piazza. Gestire o crescere? Questo è il dilemma.
Giorgio Alesse
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