Se spesso si parla degli stipendi dei big della A, altrettanto non può dirsi della Serie B. Quanto guadagnano in cadetteria? Scoprilo qui.
Se il sogno di ogni giovane calciatore è giocare un giorno in Serie A e magari competere per qualche trofeo importante, anche la Serie B rappresenta un campionato di tutto rispetto, in cui specialmente i talenti in erba possono farsi notare e magari fare il grande salto in qualche big del massimo campionato italiano (o di qualche lega straniera).
Il campionato di Serie B è stato ufficialmente denominato Serie BKT per questioni di sponsorizzazione, e deve intendersi come la seconda divisione professionistica del campionato di calcio maschile – sotto la supervisione e gestione della Lega Nazionale Professionisti B.
La Serie B funziona con un girone unico all’italiana, con gare di andata e di ritorno tra 20 squadre diverse. Tre promozioni in Serie A insieme a quattro retrocessioni in C, con la particolarità dei playoff per decidere la terza promossa rendono il torneo sicuramente molto avvincente.
Ma non c’è solo l’aspetto agonistico ad appassionare gli atleti, che magari ambiscono alla promozione in A con il proprio club: anche e soprattutto gli stipendi sono sicuramente degni di nota, seppur non paragonabili a quelli dei top player delle squadre di Serie A. Scopriamo allora quanto guadagnano.
Quanto guadagna un giocatore di Serie B?
Partiamo da una premessa di fondo. Il campionato di Serie B è complesso e ricco di sfide tra coloro che ambiscono a salire nella massima serie, ma al contempo ben poche società hanno un budget o monte stipendi che può essere paragonato a quello dei club di A. Conseguentemente gli stipendi saranno anche di molto inferiori a quelli dei giocatori della serie superiore.
Non dimentichiamo che l’AIC – Associazione Italiana Calciatori ha reso nota la tabella delle cifre minime assicurate per gli stipendi dei giocatori di Serie B – si tratta insomma dei minimi retributivi o tetti minimi da osservare scrupolosamente (un po’ come accade per tante altre professioni).
Gli scaglioni contrattuali o tetti minimi pubblicati da AIC
A seguire l’elenco dei 5 scaglioni contrattuali o tetti che ogni singolo club di Serie B deve rispettare nel versamento dello stipendio ad ogni singolo calciatore in rosa:
- minimo retributivo dal 24mo anno di età (Classe 1996) euro 28.783,00 lordi (corrispondenti a 19.977,42 netti);
- primo contratto ex art. 33.2. Noif (Classe 2000) euro 21.358,00 lordi (corrispondenti a 15.401,35 netti);
- minimo retributivo dal 19° al 23° anno di età (Classe 2000 – 1997) euro 21.358,00 lordi (corrispondenti a 15.401,35 netti);
- minimo retributivo dal 16° al 19° anno di età (Classe 2003 – 2000) euro 15.967,00 lordi (corrispondenti a euro 12.079,48 netti);
- addestramento tecnico (Classe 2001) euro 13.831,00 lordi (corrispondenti a 10.739,98 netti).
Come si può facilmente notare, le cifre aumentano con il crescere dell’età (e dell’esperienza) del singolo atleta. Sono i minimi, perciò le parti possono ovviamente accordarsi per uno stipendio di base maggiore dei valori appena riportati.
Sopra nell’elenco abbiamo citato il cd. Noif, ma che cos’è di fatto? Ebbene altro non è che l’insieme delle norme organizzative interne federali (appunto in breve Noif), ovvero l’apparato di regole alla base dell’organizzazione della Federcalcio e delle società calcistiche che partecipano ai vari campionati – Serie B compresa.
Stipendio medio giocatore Serie B
L’AIC, dicevamo, ha indicato una serie di tetti minimi da rispettare. Si tratta di veri e propri scaglioni contrattuali, regolati a seconda dell’età. Dall’addestramento tecnico al classe ‘96, tutti hanno un minimo salariale che le società devono rispettare. Ma di fatto lo stipendio varierà sulla scorta di più parametri tra cui non solo età, ma anche le capacità e potenzialità, il contratto, il club e la posizione in classifica: mediamente lo stipendio di un calciatore di B non supera i quattro zeri all’anno, e perciò può ritenersi simile a quello di un libero professionista – per intenderci.
Anzi specialmente i più giovani si ‘fermano’ a 20mila-30mila euro annui (in pratica poco più di 1.500 euro netti al mese), come visto sopra nelle tabelle dei minimi salariali, e non mancano infatti coloro che alternano prestazioni sul campo con un altro lavoro, per incamerare più entrate ogni mese – al contempo conservando la speranza di fare il grande salto in Serie A.
Anzi siccome in B spesso troviamo giovani calciatori, non sorprende che – dati alla mano – quasi la metà dei giocatori del campionato non prenda più di 2mila euro al mese anche se è vero che in questo campionato troviamo anche giocatori più stagionati, e magari con un passato in A. Per questi ultimi lo stipendio è di solito più alto e può arrivare a 7-8mila euro al mese – circa 100mila euro a stagione. Ma gli (ex) top player in B prenderanno ovviamente molto di più.
Giocatore più pagato Serie B
Domanda che tutti si faranno è quella relativa a chi è il più pagato in serie B. Qualche giocatore dal passato calcistico abbastanza illustre lo si trova sempre in cadetteria e, in particolare, ha spiccato ultimamente la presenza con il Parma del notissimo portiere Gianluigi Buffon, un calciatore che in passato ha vinto (quasi) tutto con la Juventus e che ha avuto come massimo traguardo di carriera la conquista della Coppa del Mondo nel 2006.
Ebbene, il suo è stato un ritorno alle origini perché, da ultraquarantenne, ha scelto di indossare di nuovo la divisa del Parma, il club che lo lancio più di 25 anni fa nel calcio che conta e che all’epoca, peraltro, aveva un ruolo di primo piano nel calcio italiano ed internazionale.
Oggi dopo varie vicende, le ambizioni del Parma sono ridimensionate ma ciò non vuol dire che il club non sia in grado di versare a Gigi Buffon la maggior cifra pagata ad un calciatore di Serie B. Per lui infatti sono in ballo due milioni di euro a stagione (contratto in scadenza nel 2023) che rendono il grande portiere l’atleta più pagato in Serie B.
Una breve parentesi la merita il cosiddetto monte ingaggi ovvero l’ammontare totale dei salari versati ai calciatori di un certo club nell’ambito di una stagione. Di fatto misura il costo totale dei contratti dei calciatori in rosa. Ebbene, per quanto attiene a questa voce, il titolo di club con il più alto monte ingaggi spetta al Genoa che ha ben 31 milioni di euro, i quali non a caso hanno garantito il rapido ritorno in Serie A. A seguire proprio il Parma di Buffon con 26 milioni di euro.
Giocatore meno pagato Serie B
Chi è il meno pagato in Serie B ovvero il calciatore con il salario più basso tra tutti? La domanda potrebbe incuriosire più di qualcuno ma è vero che su detti aspetti domina la riservatezza tipica degli accordi contrattuali di questo tipo e che, invece, non riguarda i giocatori più pagati – basti pensare a quelli di Serie A o della Premier League. Essendo spesso già molto noti – si pensi a Buffon ad esempio – in breve tempo si possono scoprire i dettagli sulle cifre del salario.
Tuttavia possiamo tracciare il profilo di chi è il meno pagato in Serie B sulla scorta degli scaglioni contrattuali o tetti minimi sopra indicati. Ebbene, il meno pagato sarà presumibilmente un giovanissimo di area cd. addestramento tecnico (Classe 2001), che guadagnerà infatti una cifra minima a partire dai euro 13.831,00 lordi (corrispondenti a 10.739,98 netti). Partirà da questa soglia il suo compenso annuale e c’è da intuire che non sarà molto più alto, a meno che non si tratti di un ‘campioncino’ – ma in quel caso con tutta probabilità sarà già nelle fila delle giovanili di qualche top club di Serie A.
A questo proposito, merita di essere ricordata in breve la storia di Enrico Baldini, che qualche anno fa si fece notare per aver steso con una tripletta il ricco Monza nel corso dei playoff di Serie B. Per lui, all’epoca 24enne, un ingaggio pari a soli 40mila euro netti a stagione. Davvero poco se confrontato con l’ingaggio di una squadra anche di metà classifica di Serie A.
Stipendi allenatori Serie B
Gli stipendi degli allenatori di Serie B sono certamente di tutto rispetto ed alcuni dei mister possono vantare cifre anche pari a 400mila euro o anche di più. Nelle squadre più piccole i guadagni possono essere pari a circa 100mila euro annui.
Le società di B sono piuttosto restie a pubblicare i dettagli sul lato economico dei contratti con gli allenatori, però qua e là qualche informazione precisa è resa nota. Ad es. quella relativa al rapporto economico nel club Lecce tra la presidenza e l’allenatore Eugenio Corini: triennale per lui da 500mila euro annui (ci riferiamo alla stagione di Serie B 2021-2022, in cui i giallorossi arrivarono primi e andarono poi in Serie A).
Certamente comunque niente di paragonabile con quanto viene pagato in Serie A, dato che ci sono anche allenatori che contano su cifre a 6 zeri ogni anno.
Conclusioni
Nel corso di questo articolo abbiamo visto alcuni interessanti aspetti che riguardano gli stipendi dei calciatori di Serie B, scoprendo peraltro che esistono tetti minimi salariali e chi è il giocatore più pagato del torneo (anche se a ben vedere lo si poteva indovinare).
Gli stipendi sono di tutto rispetto ma – come ovvio – il secondo campionato di calcio in Italia per importanza non può competere con le cifre della Serie A, anche perché in quella competizione vi sono sponsorizzazioni molto più remunerative e maggiori entrate che derivano dalle presenze allo stadio, abbonamenti ed eventuali premi. Conseguentemente non possono che esservi differenze oggettive alle voci stipendi e budget, e le cifre che abbiamo sopra indicato lo chiariscono ampiamente.