I numerosi errori commessi dalla direzione di Lindhout hanno costretto l’Uefa a fare un passo indietro
E’ servito un arbitraggio da horror nel match d’esordio dell’Italia agli Europei Under 21 contro la Francia per correggere l’Uefa sul tema Var. La sconfitta degli azzurri di Paolo Nicolato è stata inevitabilmente condizionata dai numerosi errori dell’arbitro Lindhout, sprovvisto – come da regolamento iniziale – di Var e goal line technology.
Alla luce degli svarioni di ieri sera, però, l’Uefa ha deciso di fare un passo indietro ed annunciare l’introduzione del Var anche per questi Europei a partire dai quarti di finale. Un cambio di strategia tardivo ma inevitabile, come analizzato con Gianpaolo Calvarese su Calciomercato.it in onda su TV Play: “Ci sono errori macroscopici che non si possono commettere. Faccio una distinzione tra tecnologia e VAR: la goal line technology è stata introdotta dopo il gol di Muntari, arriva prima dell’introduzione del VAR ed è infallibile”.
L’ex arbitro ha sottolineato quanto l’ausilio della tecnologia sia ormai necessario in tutte le competizioni Uefa: “I ragazzi dell’Under 21 sono ragazzi che giocano in A in squadre di alto livello e tutti sono abituati alla tecnologia. Ci sono tantissime competizioni UEFA e la tecnologia è indispensabile. Forse c’è un problema economico e quindi hanno deciso di introdurla solo dai quarti di finale, c’è la necessità di risparmiare. Adesso rispetto a prima si vedono anche i centimetri”.
Ad ogni modo, secondo Calvarese i margini di crescita nel mondo Var sono ancora enormi: “Bisogna accrescere la qualità dei varisti, mentre gli arbitri in campo devono continuare a fare il proprio lavoro”.
Tornando alla partita, l’ex arbitro non ha esitato a condannare la direzione del fischietto olandese: “Tre errori del genere in una sola partita sono tanti. Il fallo di mano di Kalulu è rigorissimo, in assenza del VAR dev’essere il quarto uomo ad aiutare l’arbitro. Non vedo niente di strano in questa direzione di gara se non che tutta la gestione della partita è stata sbagliata. E’ stata una serata no“.
Infine, l’ammissione di Calvarese sui nuovi direttori di gara: “Dobbiamo tirare le somme di un movimento arbitrale che non può fare a meno della tecnologia. Sono strumenti giovani e si deve massimizzare lo sforzo per far rendere al meglio questi strumenti. Agli ultimi Mondiali in sala VAR c’erano dieci persone a guardare non meno di trenta telecamere”.
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