Un inseguimento durato due anni: perché Thuram ha scelto l’Inter

In extremis i nerazzurri sono riusciti a sconfiggere il Milan prendendo a costo zero l’attaccante francese figlio d’arte. Per lui contratto fino a giugno 2028

Quasi al traguardo con il Milan, Marcus Thuram alla fine ha scelto l’altra sponda di Milano. Quell’Inter che lo inseguiva da due anni, dall’estate 2021 quando fu a un passo dal vestire la maglia nerazzurra prendendo la pesante eredità di Romelu Lukaku. Poi l’infortunio al ginocchio, con Marotta e Ausilio costretti a virare su Correa.

Thuram, perché ha scelto l'Inter
Marcus Thuram (LaPresse) – calciomercato.it

Dal 2021 ad oggi, l’Inter non lo ha mai perso di vista. A metà anno il nuovo affondo, settimane e mesi di colloqui con il figlio d’arte che ha preferito valutare altre proposte, dando comunque importanza al progetto tecnico. Dopo il Borussia M’Gladbach, Thuram voleva un club dove rivestire un ruolo da protagonista. Dove, in sostanza, giocare titolare. Il PSG, al quale è stato vicino per settimane, non poteva garantirglielo, il Milan certamente sì.

I rossoneri mettevano sul piatto più di 5 milioni a stagione, fiduciosi per una risposta positiva. Mercoledì, però, il deciso nuovo ingresso in scena dell’Inter: nessuna manovra di disturbo, bensì volontà chiara di chiudere ‘beffando’ i cugini rossoneri. Dzeko al Fenerbahce, no del Chelsea al prestito di Lukaku, all’Inter serviva aggiungere subito un profilo importante all’attacco.

Stipendio più alto e progetto, così Ausilio si è preso Thuram

Ingaggio più alto, sui 5,5 milioni a stagione più bonus (circa 8 con decreto crescita. In sostanza costerà meno di Dzeko) fino al 2018, e maglia da titolare al netto di un possibile ritorno di Lukaku. Nel complesso un progetto solido, agli occhi del calciatore più vincente di quello rossonero. Così Ausilio ha bruciato il Milan mettendo le mani su Marcus Thuram.

Thuram-Inter, i motivi della scelta
Thuram in azione con la Francia (LaPresse) – calciomercato.it

In viale della Liberazione lo considerano una eccellente seconda punta, ma con potenziale – fin qui espressosi solo a tratti – da prima punta. Da numero 9. Probabilmente è lo stesso pensiero e la medesima valutazione fatta dal Milan, adesso però costretto a guardare altrove.

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