Il Napoli nella prossima stagione dovrà confermarsi campione, così Zola avverte i partenopei: “Mi aspetto molto di più dall’Inter”
Oggi è ufficialmente iniziata la nuova stagione sportiva, così come il calciomercato. Una data cruciale che segna una svolta, il passaggio tra un anno e l’altro: il Napoli ora dovrà ricoprire il ruolo di club campione in carica. Gianfranco Zola ha voluto avvisare la sua ex squadra sulle insidie della prossima stagione.
Per il fantasista sardo, il club che al momento si presenta come contendente principale al titolo per il Napoli è l’Inter di Simone Inzaghi. “Mi aspetto molto di più dall’Inter, ma anche qui tanto dipende dal mercato e dipenderà dalla cessione o meno di Onana, un elemento di grandissimo peso e qualità”. Il portiere, infatti, è uno dei principali indiziati per lasciare il capoluogo lombardo in direzione Premier League: l’africano consentirebbe alla dirigenza nerazzurra di iscrivere a bilancio una gigantesca plusvalenza. Chi ha già lasciato la Serie A per volare in Inghilterra è Sandro Tonali: “Chiaro che la volontà del giocatore può aver contato, ma quantomeno io-Milan avrei provato a trattenerlo”.
Zola avverte il Napoli e incorona Kvaratskhelia: “È il nuovo George Best”
Gianfranco Zola ha un passato con la maglia del Napoli, club a cui è rimasto anche molto legato, e la sua squadra del cuore è il Cagliari. Quest’anno il Napoli ha vinto in Serie A e il Cagliari ha raggiunto una promozione al cardiopalma, emozioni uniche: “Mi sono emozionato in maniera forte, Ranieri ha fatto una roba fantastica. La cavalcata dello scorso anno del Napoli è stata bellissima, Spalletti ha fatto un lavoro straordinario”.
Il giocatore che ha conquistato maggiormente Gianfranco Zola nella scorsa stagione, poi, vestiva la maglia azzurra del club partenopeo ed è Kvicha Kvaratskhelia: “È stata la sorpresa del campionato, un gran giocatore. È il George Best moderno”. Infine, il fantasista è sempre stato molto attento e sensibile al tema dei giovani talenti e ha commentato l’eliminazione dell’Under 21 dall’Europeo: “Non bisogna farne una tragedia. Di ragazzi buoni ce ne sono tanti, tantissimi”. L’Italia può ancora sperare.