Le dichiarazioni a CM.IT del giornalista di Tuttosport, che fa il punto in casa rossonera: dai nuovi colpi agli addii di Maldini e Ibra
Dopo l’inizio shock con gli addii di Maldini, Ibrahimovic e Tonali, il calciomercato del Milan ha iniziato a muovere i primi passi. Così in settimana, i rossoneri hanno ufficializzato due colpi, Marco Sportiello, che andrà a ricoprire il ruolo di vice Mike Maignan, e Ruben Loftus-Cheek, il vero primo acquisto di Furlani e Moncada.
Il Milan, chiaramente, non ha alcuna intenzione di fermarsi e ben presto si chiuderà per altri giocatori. Per fare il punto della situazione in casa rossonera, Calciomercato.it ha contatto in esclusiva Federico Masini di ‘Tuttosport’.
Si parte, parlando, proprio del centrocampista inglese, chiamato a recitare un ruolo da protagonista nel Milan: “E’ un giocatore che sa abbinare alla fisicità, qualità e inserimento, ma bisogna saperlo utilizzare – afferma il giornalista -. Secondo me può prendere il posto di Tonali nell’organico dei rossoneri, ma va utilizzato non come il classe 2000. L’italiano, infatti, ha fatto vedere il meglio di se in un centrocampo a due, mentre l’inglese probabilmente il meglio lo dà a tre e ci arrivano indicazioni, e il mercato lo sta confermando, che si punterà più sul 4-3-3. I trequartisti in rosa, d’altronde, o sono andati via come Brahim Diaz, o sono sul mercato come De Ketelaere e Adli. Anche Messias e Saelemaekers possono fare le valigie in caso di offerte, perché sono più utili ad equilibrare Leao a sinistra. Ora il Milan cerca un esterno di destra con caratteristiche simili al portoghese, molto offensivo”.
Il Milan è dunque pronto a cambiare volto al proprio centrocampo – “L’idea è quella di affiancare a Loftus-Cheek un altro calciatore box to box, come mezzala destra, e un regista e Reijnders può far quel ruolo lì al posto di Bennacer infortunato – prosegue Masini -. Dopo lo shock iniziale, i tasselli del progetto stanno andando al loro posto ed è stato giusto partire dal centrocampo, visti gli addii di Vranckx, Bakayoko, oltre chiaramente a quello di Tonali. Senza dimenticare l’infortunio dell’algerino e che Kessie di fatto non è mai stato sostituito. La mediana era scarna con i soli Pobega e Krunic”.
I rossoneri, come vi abbiamo raccontato su Calciomercato.it, sono in pressing su Musah, ma non è l’unico: “L’americano è un giocatore adatto per il Milan, è più di corsa e di rottura e completerebbe il centrocampo, ma secondo me come mezzala può adattarsi anche un calciatore di maggiore qualità, come Samardzic, che il Milan segue, ma non è detto che arrivi.
Per Frattesi, che è un mix, poi, un tentativo verrà fatto. Secondo me, il Milan avrà un reparto di centrocampo vario: faccio un esempio, anche se capisco non sia il più adatto per i tifosi del Diavolo, ma un mix come quello dell’Inter, che ha un giocatore di corsa e inserimento come Barella, uno di equilibrio e regia come Brozovic, un altro di regia e ultimo passaggio come Calhanoglu e un giocatore a 360 gradi come Mkhitaryan capace di fare più fasi. L’idea con svariate qualità da mixare può essere la strada giusta per il Milan”.
Il Milan è intenzionato ad acquistare anche un nuovo attaccante, da affiancare a Olivier Giroud, ma niente spese folli:
“Il mercato va giudicato sempre alla fine – continua il giornalista -. Il colpo mediatico lo scorso anno fu fatto con De Ketelaere, ma la resa fu zero. Spesso il colpo è quello che meno ti aspetti, penso a Theo Hernandez, arrivato come uno scarto del Real Madrid. Io aspetterei per giudicare, anche se capisco che il tifoso davanti ad un Milinkovic-Savic al posto di Musah, o ad un centravanti da 25 gol da 40 milioni sorride di più rispetto ad uno Scamacca o ad un Morata.
Giroud, però, non si può lasciare in panchina dall’oggi al domani. Non dimentichiamoci che è stato iper-utilizzato, ma se dovesse giocare il 70% delle partite potrebbe avere ancora una resa alta. Magari il ragionamento del Milan è ‘la punta da 50 milioni non me la posso permettere, Giroud ha ancora un anno di rendimento affidabile, avendo anche l’obiettivo degli Europei 2024, quindi posso pensare di prendere uno, due attaccanti dal rendimento superiore a quello di Origi che mi permettano di aver un attacco completo'”.
Il colpo mediatico, ma allo stesso tempo utile alla squadra, può arrivare comunque. Christian Pulisic – come vi stiamo raccontando su queste pagine – è infatti davvero vicino a vestire il rossonero – “E’ un giocatore molto interessante. RedBird più di Elliott guarda ad un aspetto mediatico e di marketing, e lo dimostra anche l’interesse per Musah; prenderlo prima della tournée sarebbe un volano importante.
Pulisic non ha ancora fatto vedere tutto quello che può, ma quando ha giocato con continuità lo ha fatto. E’ un jolly, secondo me, ricorda il primo Rebic, quello che è stato decisivo, per due stagione, soprattutto nel girone di ritorno, dopo non aver inciso all’inizio. Pulisic può essere il nuovo Rebic con la speranza che sia più incisivo e continuo, ma può giocare sia a destra che a sinistra che come trequartista. Può offrire varie soluzioni e può essere determinante sia dall’inizio che a gara in corso“.
Pulisic, con passaporto croato, non andrebbe ad occupare l’ultimo slot da extracomunitario (serve la cessione di Vasquez o di un altro non comunitario). Lo farà quasi certamente uno tra Kamada e Chukwueze – “Fino ad una settimana fa ti avrei detto Kamada senza ombra di dubbio – prosegue Masini -, arrivavano certezze sia dal lato Milan che dal lato giocatore.
E’ evidente, però, che qualcosa poi sia successo: non una bocciatura del giapponese, ma delle valutazioni in base alle possibilità che si sono aperte a centrocampo, hanno probabilmente spinto il Milan a dire spostiamo l’obiettivo su un altro ruolo e Chukwueze probabilmente è passato avanti a Kamada, ma non è un’operazione semplice perché il Villarreal chiede molto nonostante il giocatore abbia un contratto in scadenza nel 2024. Bisogna capire, adesso, fino a dove si voglia spingere il Milan ed io non ho la sfera di cristallo. Ma ad oggi ti dico che il nigeriano è avanti, ma non è da escludere che se non si arrivasse alla chiusura, i rossoneri tornino su Kamada, sempre se il giapponese deciderà di aspettare. L’accordo c’è da tempo, ma bisognerà capire se vorrà essere un piano B”.
Il Milan rischia di dover fare i conti con un problema spogliatoio, con l’addio di tanti elementi carismatici. In questi giorni si è parlato così, con insistenza, di un possibile ritorno di Ibra:
“E’ difficile che accada – conclude Masini -. E’ vero che ha costruito un feeling con Pioli in queste stagione e con il resto del gruppo, ma non so quanta voglia abbia di tornare subito con un ruolo molto quotidiano. Penso abbia bisogno di staccare, calarsi subito potrebbe riaprire una ferita, visto che ha faticato a dire basta. Questo però non vuole dire che non torni al Milan, ma non lo vedo così immediato.
Io più del mercato, più del grande colpo, se fossi un tifoso del Milan, sarei preoccupato proprio dell’aspetto spogliatoio dopo il terremoto di Maldini e l’addio di Ibra, che erano dei punti di riferimento forti. La figura dell’ex numero 3 adesso non c’è e Pioli non avrà questi due angeli custodi. Questo sarà il lavoro principale del mister: più che i cambi di formazione, più del lavoro tattico, con tanti cambiamenti in avanti, dovrà trovare gli equilibri nello spogliatoio, che saranno fondamentali. Le perdite sono state tante, soprattutto dal punto di vista carismatico. Bisognerà partire bene, se si dovesse faticare all’inizio si potrebbero aprire delle crepe legate proprio a questi addii di giugno”.
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