Caos nel calcio italiano, con ben tre squadre non ammesse al campionato, per motivi diversi: arrivano i comunicati ufficiali battaglieri
Il calcio italiano continua a essere in subbuglio. La parentesi Juventus, almeno nelle mura ‘domestiche’, sembra ormai essersi chiusa. Ma ora in serie B ci sono questioni per certi versi più gravi da risolvere e che tengono in bilico il futuro della cadetteria e non solo. Nella giornata di ieri infatti sono state respinge le iscrizioni al campionato di tre società: Lecco e Reggina in serie B, Siena in Lega Pro.
A confermarlo gli stessi club con delle note sui propri siti ufficiali. Ieri sera quello dei calabresi, oggi quello dei lombardi tornati in cadetteria dopo 50 anni grazie alla finale playoff vinta contro il Foggia. “Calcio Lecco 1912 comunica di aver ricevuto, nella tarda serata di venerdì 30 giugno, il respingimento dell’iscrizione al campionato di Serie B da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi della FIGC. La Società precisa che presenterà ricorso nelle opportune sedi per far valere le proprie ragioni”, recita la nota della società.
La questione è relativa alla documentazione per lo stadio ‘Euganeo’ di Padova dove la squadra si appoggerebbe il prossimo anno. Documentazione però arrivata in ritardo di qualche ora: la commissione per le infrastrutture, riunita ieri, il ritardo lo ha rivelato e segnalato attraverso una Pec. La sensazione, in ogni caso, è che il Lecco ha buone chances di vincere il ricorso da presentare entro il 5 luglio per essere valutato il giorno successivo dai commissari. Gli argomenti sono forti e c’è fiducia che possa essere ammesso a tavolino.
Decisamente diversa la situazione della Reggina, che ieri sera ha diramato questo comunicato: “Riceviamo ora la comunicazione della Covisoc in merito al respingimento dell’iscrizione della Reggina al campionato di Serie B e la riteniamo non coerente con quanto è stato chiaramente disposto dal tribunale di Reggio Calabria. Presenteremo il nostro ricorso nelle opportune sedi certi che, anche questa volta, potremo dimostrare la correttezza del nostro operato”.
La questione è relativa al mancato versamento all’erario di 757mila euro, ai quali vanno sommati i 651mila di mancati incentivi all’esodo. Il 6 luglio si riunirà anche la Covisoc, poi il giorno dopo verrà stabilita la decisione finale in Consiglio Federale. In questo caso, però, la situazione è decisamente più delicata e i calabresi rischiano seriamente. Con il Brescia che sperano nel ripescaggio, per cui sembra avere più di una chance. Nel frattempo in questi minuti la Reggina ha pubblicato una nuova nota ufficiale: “La proprietà della Reggina in coerenza con l’azione portata avanti nell’ultimo anno sta proseguendo attraverso i suoi consulenti e legali le azioni a tutela del patrimonio storico ed economico della società. Nell’ultimo anno sono state investite ingenti risorse per consentire il risanamento e il rilancio del Club. In conformità con quanto stabilito dal Tribunale di Reggio Calabria, a giugno 2023 sono stati inoltre versati ben 5,5 milioni di euro e programmato il versamento delle scadenze del prossimo 12 luglio, seguendo le indicazioni della sentenza di omologa”.
“I colloqui con i potenziali investitori – si legge ancora sul comunicato – stanno proseguendo nella dovuta riservatezza al fine di garantire sana e prospettica continuità aziendale. È sempre stato un impegno di questa proprietà dare tutte le informazioni quando ci sono dei fatti concreti. Riguardo le recenti osservazioni della Covisoc si sta collazionando un articolato documento che illustrerà il percorso amministrativo che la Società ha seguito sotto l’egida dell’accordo di ristrutturazione. Appena ci saranno fatti concreti da comunicare lo faremo tempestivamente. Oggi, più che mai, dobbiamo essere uniti per sostenere la nostra Reggina, unendo tutte le forze”.
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