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Vincenzo D’Amico, l’ultimo saluto a Ponte Milvio: l’omaggio commosso di Lotito e Cataldi

A Ponte Milvio l’ultima commosso saluto a Vincenzo D’Amico: l’affetto e lo striscione degli ultras, il ricordo di Lotito e Cataldi

È stato oggi il giorno dell’ultimo saluto a Vincenzo D’Amico. Bandiera, leggenda, fuoriclasse, salvatore della Lazio. A 68 anni si è dovuto arrendere a un brutto male, se n’è andato circondato però dall’affetto dei suoi cari e dei suoi tifosi, che erano e sono tantissimi. E le ore successive sono state un continuo susseguirsi di messaggi, attestati di stima, omaggi sentiti anche dai rivali di una vita. Come quello della Roma, che oggi non è potuta essere presente ma ha voluto lasciare un pensiero mandando una corona di fiori. Sabato invece il tweet e il post commosso di Bruno Conti.

Lazio, i funerali di Vincenzo D'Amico
Lazio, i funerali di Vincenzo D’Amico (CMIT) – calciomercato.it

Ieri invece la camera ardente in Campidoglio, tra istituzioni, persone ‘comuni’ e personaggi dello sport. Stamattina l’ultimo saluto a Ponte Milvio, alla Chiesa Gran Madre di Dio, immerso nel calore degli ultras laziali che non hanno fatto mancare il loro amore tra cori e fumogeni. In primis uno striscione emozionante: “Chi non tradisce diviene immortale, onore a Vincenzo vero laziale”. Tanti presenti, tifosi ed ex compagni: per la Lazio c’erano i giocatori della Primavera Luca Napolitano, Romano Floriani Mussolini e Federico Magro. Ma soprattutto Claudio Lotito con il figlio Enrico, dirigente biancocelesti, e uno dei capitani, Danilo Cataldi. Poi appunto le Istituzioni con il ministro dello Sport Abodi in testa, poi gli ex compagni del ’74, i colleghi, Angelo Peruzzi, Massimo Maestrelli figlio del compianto Tommaso. Toccante il momento in cui il feretro è uscito dalla chiesa, tra gli applausi di tutta la piazza.

Vincenzo D’Amico, Cataldi: “Rappresentava la lazialità”

A margine le parole di chi non è voluto mancare all’omaggio per ‘Vincenzino’ D’Amico: “Difficile avere solo un ricordo. Di Vincenzo ne hai mille e tutti con il sorriso. Non l’ho mai visto rattristito, anche quando ne avrebbe avuto motivo. Quello che mi porterò nel tempo è il sorriso fuori e dentro. Una persona fantastica”, ha detto Andrea Abodi.

Poi è stato il turno di Claudio Lotito: “Ho sentito il dovere e l’obbligo di essere presente per testimoniare che la nostra storia non viene mai dispersa e dimenticata. Rimarrà anche per il futuro, per l’esempio e per i comportamenti di attaccamento ai nostri colori biancocelesti. Se credo nelle bandiere? Bisogna inculcare una certa mentalità, che vada oltre la remunerazione e si basi sui valori dello sport”.

Bellissimo anche il ricordo di Danilo Cataldi alla radio ufficiale della Lazio: “Ci ha insegnato tanto. La Lazio a volte è una squadra un po’ maledetta, se ne vanno tutti un po’ troppo presto. Il suo ricordo rimarrà con noi per quello che ha fatto per la Lazio e per la gente. È tornato in uno dei momenti più difficili e ha rinunciato a tanto per questa maglia. È stato un grande uomo e un grande laziale. Per me rappresentava la lazialità”.

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