La Champions League sarà riformata dall’edizione 2024-2025, con novità pro spettacolo. La panoramica sulle attuali e future regole.
Dalla prima metà degli anni ’90 del secolo scorso, la Coppa dei Campioni ha cambiato formula, oltre che nome. Si chiama infatti Champions League, a riflettere l’evoluzione della competizione e la sua portate globale – e non soltanto continentale.
A cambiare sono state in particolare le regole di svolgimento della competizione – ed anzi recentemente sono state rese note le novità che vedranno una formula del tutto nuova a partire dalla stagione 2024-2025 della competizione. Pertanto la prossima edizione sarà l’ultima con il format attuale, mentre dalla sessantesima edizione del torneo per club più importante a livello europeo, cambieranno molte cose – nell’ottica di rendere le gare sempre più entusiasmanti. Ma la volontà è anche quella di contrastare il discusso progetto Superlega, fin dall’inizio osteggiato dalla UEFA.
Ecco allora una panoramica su come sarà da qui in avanti la Champions League, insieme alle regole che varranno per l’ultima volta nell’edizione 2022-2023 della competizione. I dettagli.
In estrema sintesi, la UEFA Champions League, più in breve Champions League o anche soltanto Champions, è la maggiore competizione calcistica continentale per club organizzata dalla UEFA, l’organo sportivo per antonomasia per ciò che concerne il mondo del pallone a livello europeo.
Quasi tutti i club di prestigio a livello continentale l’hanno vinta almeno una volta e tra essi figurano – in particolare – il Real Madrid con 14 titoli ottenuti e il Milan a seguire con 7. Tra gli altri grandi club che l’hanno vinta troviamo Bayern Monaco, Barcellona, Liverpool, Juventus, Chelsea, Manchester United e City, Inter e Benfica.
Oltre alla gloria e ai ricchi premi che comporta la vittoria finale della Champions League, la compagine che alza annualmente la Coppa dalle Grandi Orecchie – così è anche chiamata per via della sua particolare forma – si assicura il diritto di partecipare alla Supercoppa Europea e al torneo per l’assegnazione della Coppa del Mondo per club.
La denominazione di Champions League prese il posto nel 1992 della cd. Coppa dei Campioni propriamente detta – istituita nel 1955. Un nome che ancora suscita la nostalgia di non pochi appassionati di calcio, che infatti preferiscono chiamarla tuttora così.
In passato dalla prima edizione e per i successivi 35 anni fino al debutto della Champions League, detto torneo prevedeva soltanto doppi turni ad eliminazione diretta e la partecipazione delle mere società calcistiche vincitrici del titolo nazionale (lo Scudetto in Italia).
Dalla prima edizione della Champions vi fu spazio invece a requisiti più ‘larghi’, con l’ampliamento dell’elenco delle squadre partecipanti (includendo prima le seconde classificate nei maggiori campionati nazionali, poi le terze e le quarte). Di riferimento era ed è sempre la classifica UEFA che ordina nazioni e club.
Da inizio anni ’90 anche l’introduzione dei gironi che, tuttavia, con la nuova edizione totalmente rivista a partire dal 2024-2025, saranno eliminati.
Formalmente il torneo della Coppa dei Campioni che – dicevamo – da vari decenni ha cambiato nome in UEFA Champions League, esiste dal 1955 – anno in cui infatti si svolse la sua prima edizione. Nella stagione 1955-1956 gareggiarono 16 squadre tra cui il nostro Milan, insieme con Anderlecht, Sporting Lisbona, PSV ed altre.
La prima finale della storia della Coppa dei Campioni vide sfidarsi a Parigi allo stadio del Parco dei Principi, Stade de Reims e Real Madrid. Vinsero i secondi, per 4-3, dando inizio ad un periodo di particolare prestigio internazionale per i blancos madrileni, che peraltro sono riusciti ad aggiudicarsi il trofeo per ben 14 volte – stabilendo un record difficilmente eguagliabile nel prossimo futuro.
Nel dettaglio esporremo le regole attuali e future della Champions, ma intanto qui chiariamo subito che nella competizione si entra in base ad alcuni specifici criteri di qualificazione. In primis i vincitori dei maggiori campionati nazionali si assicurano un posto nei gironi.
Nei campionati maggiori, inoltre, ottengono la qualificazione automatica al torneo anche le squadre che si classificano dal secondo al quarto posto. Nel caso dell’Italia, saranno Napoli, Lazio, Milan ed Inter a lottare per andare avanti il più possibile nella prossima edizione del torneo, stagione 2023/2024. Oltre alla qualificazione automatica, esiste il percorso dei preliminari e dei playoff.
Mentre chi vince la Coppa Italia, si guadagnerà il posto in automatico per partecipare alla edizione successiva della UEFA Europa League.
Tra giugno e agosto di ogni anno si svolgono i preliminari di Champions, ovvero una fase di qualificazione della UEFA Champions League cui partecipano decine di club dei campionati continentali minori. Chi la supera (in totale 6 squadre) si qualifica per la fase a gironi composta in totale da 32 squadre.
Pertanto le squadre che provengono da leghe meno quotate e con ranking UEFA basso, debbono superare delle gare di qualificazione per entrare nel vivo della maggiore manifestazione continentale per club calcistici. Nei turni preliminari vi sono scontri diretti con altri club provenienti da paesi con ranking simile.
Per quanto riguarda le date di questa fase pre-torneo vero e proprio, a seguire i giorni di riferimento per l’edizione 2023/2024 del trofeo:
Il giorno dopo la fine dei playoff, quando saranno individuate tutte e 36 le squadre che rientreranno negli 8 gironi di Champions League, saranno effettuati i sorteggi per distribuirle in ciascuno di questi – sulla scorta del coefficiente UEFA.
Le attuali regole della Champions League subiranno importanti cambiamenti con l’edizione 2024-2025, pertanto è opportuno focalizzarci di seguito sia sull’assetto attuale del torneo, sia sulle novità che interverranno in futuro per rendere maggiormente movimentata e dinamica la prima fase della competizione. D’altronde parlarne è importante perché ogni anno la Champions League è il torneo per club più visto in tutto il globo.
I club italiani dovranno aspettare alcune settimane prima di sapere le date del sorteggio Champions League 2023/2024. Infatti occorrerà attendere giovedì 31 agosto e quel giorno Napoli, Inter, Lazio e Milan – le squadre già qualificate in rappresentanza del nostro paese – conosceranno le loro tre avversarie nei gironi di Champions – nell’ultima edizione con le regole già note prima della rivoluzione.
Nei gironi la suddivisione delle squadre in fasce segue il criterio del ranking o coefficiente UEFA (prestazioni squadre e leghe nazionali nelle competizioni UEFA negli ultimi 5 anni). Più è alto, maggiori sono le possibilità di finire in una fascia alta. Inoltre i club campioni delle leghe nazionali dei paesi più forti, come ad es. Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia, sono automaticamente immessi nella prima fascia. Ciò permette che i club più blasonati siano nelle fasce superiori, assicurando di evitare big match tra le squadre migliori già nella fase a gironi. Finalità della suddivisione per fasce è d’altronde quella di favorire l’equilibrio e la competitività del torneo.
Inoltre, le squadre della stessa nazione non possono confrontarsi tra loro nella fase a gruppi, ma soltanto in quelle a eliminazione diretta, ovvero dai quarti di finale in poi. Ma con la nuova formula gli scontri ‘interni’ potranno invece avvenire fin dagli ottavi di finale.
Le squadre con cui formare gli 8 gironi saranno così suddivise in fasce, dalla prima alla quarta, e ad es. nella prima troveremo club come Barcellona, Manchester City e Bayern Monaco, ma anche il nostro Napoli. Nella seconda club come Borussia Dortmund, Arsenal e la nostra Inter. In terza, tra le altre, le nostre Lazio e Milan. Nella quarta ed ultima fascia invece trovano spazio le squadre con i coefficienti UEFA più bassi (ad es. il Lens).
Per quanto riguarda la Champions League edizione 2023/2024, le date in calendario dei gironi sono le seguenti:
Gli ottavi di finale di Champions League 2023/2024 prevedono gare di andata e ritorno nei seguenti giorni:
Lo step successivo per chi supera gli ottavi, sono i quarti di finale. Ecco i giorni in calendario:
Le migliori 4 squadre del torneo edizione 2023/2024 si sfideranno in gare di andata e ritorno e, in particolare:
Il primo giugno 2024 sarà disputata la finalissima a Wembley, a Londra.
Se ci si chiede come sarà strutturata la nuova UEFA Champions League, la risposta è che la formula intende mirare ad accrescere la competizione e l’agonismo, a tutto vantaggio dello spettacolo e del divertimento.
Dall’edizione 2024-2025 la Champions League avrà anzitutto più squadre che gareggeranno, perché saranno non più 32 ma 36. Inoltre spariranno gli 8 gironi che per decenni hanno accompagnato il torneo nella sua prima parte, per poi condurre alle gare eliminatorie dagli ottavi di finale. A queste ci si qualifica occupando uno dei primi due posti di ciascun girone (secondo la formula attuale).
Al posto dei gironi troveremo così un gruppo unico, che darà luogo a più partite e chance di confronti di alto livello fin da subito e non come con le regole attuali, che prevedono infatti maggiori possibilità di incroci tra big club soltanto dagli ottavi di finale in poi.
La prossima edizione di Champions conserverà dunque per l’ultima volta la suddivisione delle partecipanti in 8 girono da A ad H. Le prime due si qualificano agli scontri diretti con andata e ritorno a partire dagli ottavi, cui seguono quarti, semifinali e finale.
Insieme alla squadra vincente della UEFA Champions League, vi sono anche squadre di alcuni campionati nazionali che conseguono il diritto di gareggiare nella lega europea in oggetto. In sintesi, il numero di posti attribuiti a ciascuna federazione nazionale è legato al coefficiente UEFA, il quale tiene conto delle prestazioni dei club nelle coppe europee degli ultimi anni.
Ebbene, le squadre che compongono le 32 partecipanti al torneo della Champions League (in futuro 36) sono collocate in distinte fasce, e ciascuno dei club sa che dovrà sfidare nel proprio girone di Champions tre squadre provenienti dalle altre tre. Per stabilire l’assegnazione di una fascia è di rilievo, come accennato, il piazzamento a livello UEFA, ovvero il ranking UEFA – una graduatoria che classifica sia le distinte leghe / campionati nazionali che le squadre che li compongono.
Ecco allora che nella prima fascia trovano spazio i club vincitori dei maggiori campionati del continente (insieme ai detentori di Champions e Europa League), invece in seconda, terza e quarta fascia i club con punteggi UEFA minori (ad es. la squadra che vince il campionato in Austria o in Svizzera).
Da tempo annunciati, i citati cambiamenti alla formula che vede sfidarsi i partecipanti al torneo possono riassumersi nei punti seguenti:
Vi saranno dunque nella prima fase – gruppo unico al posto dei gironi – due partite in più (8 invece delle 6 attuali), anche se in un primo tempo ne erano previste addirittura 4 in più.
Gli scontri diretti degli ottavi di finale fino alla finale resteranno tali e quali. Ma ben diversa la modalità con cui sarà strutturata la UEFA Champions League per raggiungerli. Infatti alla fine della prima fase, quella del gruppo a 36 squadre, la situazione sarà questa:
A differenza delle partite del gruppo, i club che vanno ai playoff si affronteranno con gara di andata e ritorno. Chi vincerà il doppio confronto raggiungerà le altre 8 già qualificate per merito, andando a comporre la consueta griglia di 16 squadre degli ottavi di finale, che porterà ai quarti, alle semifinali ed alla finale in gara unica.
Una ulteriore novità su come è strutturata la nuova Champions League è data dal fatto che dagli ottavi di finale non ci sarà più il divieto di derby tra club dello stesso paese. Mentre permane il doppio confronto con gara di andata e di ritorno, ma appunto soltanto dagli ottavi alle semifinali.
Una novità che già da un po’ di tempo è applicata è quella dell’abolizione del gol che vale doppio in trasferta. Nessun beneficio particolare a chi riesce a segnare lontano dal proprio stadio, dunque, perché dalla stagione 2021-2022 ogni gol ha lo stesso peso, sia che venga segnato tra le ‘mura amiche’ sia che venga segnato nello stadio della squadra avversaria. E l’abolizione del gol che vale doppio in trasferta varrà anche con il nuovo impianto di regole, operativo dalla stagione di Champions 2024/2025.
Ciò sicuramente contribuisce e contribuirà a confronti più tesi ed equilibrati ed eviterà che non si vada ai supplementari in caso di doppio pareggio nelle gare di andata e di ritorno o di risultati come ad es. il 2-1 all’andata per una squadra in casa propria, che poi perde 1-0 al ritorno nello stadio della rivale, venendo così sconfitta per la regola del gol che ‘vale doppio’.
I paesi che possono competere, attraverso le loro squadre di club, alla massima competizione calcistica europea sono tutti coloro che hanno all’interno un’associazione membro UEFA. Nel caso dell’Italia è la FIGC. La sola eccezione è il Liechtenstein, una nazione così piccola da non avere un campionato effettivo da cui pescare almeno una squadra per la competizione.
In altre parole, nella UEFA Champions League possono gareggiare le squadre che fanno parte dei campionati associati alla UEFA, ma sempre sulla scorta della posizione in classifica conseguita nell’ambito della stagione anteriore.
La data della finale della UEFA Champions League non è mai fissa, cambiando infatti anno dopo anno. Viene comunque scelta in anticipo ed è compresa tra gli ultimi giorni di maggio e i primi giorni di giugno. In caso di competizioni europee o mondiali per nazioni, la data di solito viene individuata nella seconda metà di maggio, per dare più tempo alla preparazione atletica ai calciatori impegnati con le rispettive nazionali.
In genere la finale ha luogo di sabato, mentre la scelta dell’impianto dipende da più variabili, quali la capacità di ospitare grandi eventi, le misure di sicurezza e il livello di modernità dello stadio rispetto agli standard UEFA (ad es. presenza di apparecchiature per il VAR).
A differenza di tornei internazionali quali ad es. i campionati europei per nazionali, chi vince il massimo trofeo continentale per club – insieme alla possibilità di giocarsi la Supercoppa Europea – si assicura il diritto di competere anche nell’edizione successiva della Champions, al di là del suo piazzamento in campionato. E la stessa regola vale anche per chi vince l’Europa League, ovvero la competizione che ha sostituito quella che in passato era nota come Coppa UEFA.
La regola serve a consentire ai più forti club del continente di difendere il titolo conquistato nella stagione successiva, indipendentemente dal percorso compiuto nella lega nazionale.
Dove viene costruita la Coppa dei Campioni?
La Coppa dei Campioni o trofeo della Champions League, nella sua versione originale, è realizzata in argento, pesa più di 7 kg ed è alto ben 73,5 centimetri. Del valore stimabile di non meno di 5mila euro.
Il design che la Coppa ha oggi è frutto dell’opera del gioielliere svizzero Jürg Stadelmann, che ideò il trofeo sul finire degli anni ’60 del secolo scorso. In particolare la coppa fu realizzata a Berna, dopo più di trecento ore di lavoro. Un’opera dunque impegnativa ma il risultato fu ed è di successo, dato che il trofeo è sicuramente tra i più iconici del mondo dello sport.
Oltre all’originale, esistono le copie in ottone, e non in argento – realizzate da un’azienda italiana situata a Paderno Dugnano in Lombardia, la stessa che peraltro già realizza la Coppa del Mondo di calcio. E’ dal lontano 1973 che questa azienda simbolo dell’eccellenza produttiva italiana, realizza il trofeo (in copia) su licenza.
In diretta TV le gare della Champions saranno visibile sui canali Mediaset e Sky. Pertanto anche per la prossima stagione si conferma la consueta programmazione, che seguirà il calendario del torneo e la sua evoluzione dai turni preliminari ai gironi, gli ottavi, i quarti, le semifinali e la finalissima. Per quanto riguarda il servizio streaming live, invece, le partite di Champions League saranno visibili su Sky Go, NOW, Amazon Prime Video e Mediaset Infinity.
Concludendo, come si può agevolmente notare, le alternative per godersi l’avvincente torneo calcistico continentale per club sicuramente non mancano. Al telespettatore appassionato dello sport più bello del mondo non resta che la scelta finale e aspettare il calcio d’inizio.
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