Bianconeri disposti a non procedere con il ricorso al TAS sulla decisione di esclusione dalla prossima competizione europea in vista del reintegro in Champions nel 2024Â
L’inchiesta ‘Prisma’ sembrerebbe volgere finalmente alla sua fase conclusiva dopo chiamate in giudizio, pronunciamenti e sanzioni per il caso plusvalenze che ha travolto la Juventus e l’intero vecchio Consiglio di Amministrazione della gestione Agnelli.
Anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, aveva preannunciato qualche tempo fa che l’inchiesta lanciata a livello internazionale dall’UEFA avrebbe trovato conclusione entro il mese di luglio. Pochi giorni, dunque, per conoscere il verdetto finale della faccenda che sembrerebbe comunque portare il club bianconero all’esclusione dalle coppe europee per una stagione sportiva. A riportarlo è ‘Il Corriere dello Sport’.
Qualcosa di già noto agli occhi dei tifosi ma che avevano sperato, fino all’ultimo, che i rappresentanti legati della Juventus potessero stuzzicare l’attenzione del TAS a mezzo di un ricorso formale.
Nessun ricorso, la Juventus accetta la sanzione UEFA
In realtà la mossa di mancato ricorso da parte della Juventus sarebbe stata studiata con grande diplomazia ai fini di un patteggiamento sereno e privo di complicazioni per i programmi futuri del progetto di rinascita bianconero.
Rinunciare alla partecipazione alla prossima edizione di Conference League significherebbe infatti blindare il pass alla Champions League 2024/2025, compatibilmente coi risultati maturati sul campo. Obiettivo principale soprattutto della rinnovata e attrezzata gestione Giuntoli su rilancio di Massimiliano Allegri. Al posto della Juventus salirà in cattedra la Fiorentina, già ben improntata sul vecchio percorso portato avanti da Vincenzo Italiano proprio in Conference.
Intanto non rinuncia alla possibilità di ricorso l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli, squalificato per due anni dalla pratica dirigenziale anche su suolo internazionale. Quest’ultimo è atteso innanzi alla Corte Federale il prossimo 10 luglio per rispondere delle accuse sulle manovre stipendi, ma ci si aspetta anche in questo caso un rinvio a giudizio da parte della difesa.