L’ex procuratore Figc: “Juventus, non avrei optato per il patteggiamento”

Fa discutere la scelta del patteggiamento tra Figc e Juventus: a parlarne l’ex procuratore della Federcalcio, Giuseppe Pecoraro

Ospite di TvPlay su Twitch, l’ex procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro ha parlato della recente vicenda relativa al patteggiamento della Juventus con la Federcalcio.

Figc, Pecoraro sul patteggiamento Juve
Figc (LaPresse) – Calciomercato.it

Nel corso del suo intervento in diretta ai microfoni di TvPlayl’ex procuratore della Figc, Giuseppe Pecoraro, ha affrontato diversi temi, tra cui quello del patteggiamento tra Juventus e Federcalcio in merito alla cosiddetta manovra stipendi. “La cosa che mi ha  colpito è che non c’era la federazione e la Lega come parte civile nel processo” ha affermato Pecoraro, secondo il quale la vicenda “non è stata messa in risalto dai media”.

Pecoraro non vuole stabilire “se la sentenza è stata giusta o meno” anche se a suo avviso “i 15 punti erano esagerati. Il problema non sono i 10 punti, ma il patteggiamento”. Dunque, l’ex procuratore avrebbe evitato quella sanzione “ma soltanto leggendo le carte che conosco. Se da una parte dice che la Juventus è colpevole dall’altra parte io FIGC o tribunale non avrei patteggiato”.

Patteggiamento Juventus, parla l’ex procuratore Figc

In merito allo spostamento del processo, secondo Pecoraro “il problema nasce dalle dichiarazioni di Santoriello sulla Juventus“. L’ex procuratore Figc, infatti, è dell’avviso che “certe dichiarazioni è meglio non farla, la Juventus è una società quotata in borsa, era ovvio che tutto questo potesse creare danni al club”.

Figc, Pecoraro sul patteggiamento Juve
Figc (LaPresse) – Calciomercato.it

Ad ogni modo, Pecoraro non vede “malafede o altro, non ci sarà nessuna smentita del lavoro fatto dalla procura di Torino”. E ora, anche se “Milano dovrà studiare il processo e fare una sua valutazione autonoma”, il “lavoro fatto da Torino non andrà perso”. Inevitabilmente, i tempi si allungheranno ancora. Prima le carte dovranno essere trasferite, poi Milano dovrà studiare il processo e non è da escludere che chieda ulteriori accertamenti”.

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