Nel corso della conferenza stampa di presentazione di Meluso, Aurelio De Laurentiis ha lanciato una critica profonda al presidente del CONI: ecco la proposta per cambiare la Serie A.
E’ stato il giorno di Mauro Meluso. A Dimaro, dov’è in corso il primo ritiro prestagionale del Napoli, il nuovo diesse si è presentato alla stampa e ai tifosi. Ma Aurelio De Laurentiis, come suo solito, ha rubato la scena.
Innanzitutto, il patron azzurro si è presentato nei pressi del campetto e della sala stampa con la maglietta celebrativa per lo Scudetto. Uniforme più informale al terzo giorno di ritiro, il secondo per lui davanti alle telecamere e gli obiettivi fotografici. Aurelio De Laurentiis ha dapprima presentato Mauro Meluso, spiegando come sia nata l’idea di contattare l’ex ds del Lecce e dello Spezia, fino a prendere parola all’ultima domanda posta da una giornalista al nuovo dirigente azzurro.
De Laurentiis critica il CONI: “Malagò si faccia da parte, il calcio italiano finanzia tutto lo sport italiano”
Direttamente dai sediolini della platea, poco distante dai giornalisti, Aurelio De Laurentiis ha lanciato una frecciata al CONI, l’organismo di governo dello sport italiano. “Perché l’Italia compra meno giocatori sudamericani?”. E’ la domanda posta a Mauro Meluso, che dapprima sembra stupito e quasi accenna ad una risposta contrastante sul tema. Poi dalla platea, non poco distante dai giornalisti, emerge una voce: “E’ per la legge Bossi-Fini, quella sugli extracomunitari – tuona il presidente Aurelio De Laurentiis con la maglia bianca Armani e il numero 3 oro dietro la schiena – Bisognerebbe dirlo alla Lega, a Gravina e a Malagò (presidente del CONI ndr). Siamo l’unico Paese che può acquistare soltanto due extracomunitari“.
Ma il patron azzurro ci va ancora più pesante e prova ad offrire anche il suo punto di vista, nonché una possibile soluzione al problema: “Dato che il calcio italiano finanzia tutto lo sport italiano, andrebbe chiesto a Malagò di farsi da parte. Quindi prendiamoci qualche unità in più, rispettando ancora la Legge Bossi-Fini. Poi in Italia c’è questa abitudine che non si cambiano mai le leggi. C’è la sovrapposizione che incrosta tutto il meccanismo. I club non possono fare la propria strada, perché troppe cose ti impediscono di fare vera impresa”.
Insomma, per il numero uno del Napoli bisognerebbe aumentare il numero dei calciatori extraUE della propria rosa. E questo, a parer suo, potrebbe rilanciare il calcio italiano, che fatica a stare al passo con le altre maggiori leghe europee.