Il fallo da ultimo uomo è non di rado nominato nelle telecronache delle partite di calcio, ma porta sempre al cartellino rosso?
Tutti i tifosi ed appassionati di calcio lo sapranno bene: lo sport più seguito del mondo è fatto di tantissime regole, alcune di facile comprensione ed altre un po’ meno. Basti pensare alla notissima regola del fuorigioco, che agli inesperti spesso sfugge ad una prima spiegazione.
Ebbene, tra le regole non ‘immediate’ o comunque che meritano qualche specifico chiarimento, vi è anche quella sul cd. fallo da ultimo uomo: in questi casi, quale cartellino deve estrarre l’arbitro? Giallo o rosso? E che cosa dicono le regole a riguardo? Se ha i dubbi a riguardo, dà un’occhiata di seguito: scoprirai che cosa succede in questi casi. I dettagli.
Fallo da ultimo uomo: cos’è e comportamento dell’arbitro
Al fine di comprendere come è regolato uno degli episodi più ricorrenti durante una partita di calcio, occorre tenere presente quanto previsto nel Regolamento del Giuoco del Calcio insieme delle Decisioni Ufficiali FIGC e della Guida Pratica AIA per gli arbitri. Qui infatti troviamo tutte le norme utili a fare chiarezza sul tema.
Ebbene, proprio il Regolamento aggiornato ci indica che tipo di cartellino deve estrarre l’arbitro quando ricorre una situazione di fallo da ultimo uomo: “Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una delle infrazioni seguenti: nega alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete, con un fallo di mano (eccetto un portiere all’interno della propria area di rigore); nega la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario il cui movimento complessivo è verso la porta di chi commette un’infrazione punibile con un calcio di punizione”. Così infatti indica una circolare dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA) del 2018.
In buona sostanza, se un calciatore è lanciato da solo in contropiede verso la porta avversaria qualsiasi giocatore dell’altra squadra, che commetta un’azione fallosa per fermarlo da dietro ed impedire la concretizzazione dell’azione, dovrà essere espulso.
Spesso in queste circostanze si parla della ricorrenza, o meno, della chiara occasione da gol. Per capire quando sussiste realmente, occorre considerare i seguenti criteri: la distanza tra il punto in cui è stata compiuta l’infrazione e la porta; la direzione generale dell’azione di gioco; la probabilità di conservare o guadagnare il controllo del pallone; la posizione ed il numero dei difendenti. Così si esprimono le regole a riguardo, e sarà compito dell’arbitro valutare di volta in volta come comportarsi nella singola situazione di gioco. Chiaro dunque che se di ‘ultimo uomo’ si tratta, ovvero di giocatore che si sta avvicinando al tu per tu con il portiere avversario e al tiro, in caso di fallo da dietro (anche lieve) il cartellino rosso sarà consequenziale.
Esiste un ‘fallo da ultimo uomo’ nel regolamento?
Forse però non tutti sanno che il fallo da ultimo uomo formalmente non esiste, proprio come non esiste il simile, ma diverso, fallo tattico che viene usato nel mezzo del campo per interrompere una possibile ripartenza insidiosa (e a cui corrisponde sempre il cartellino giallo). L’ultimo uomo è invece rappresentato – dicevamo – dal calciatore dietro al quale non c’è nessun compagno se non il portiere.
Sul piano del regolamento e delle sue previsioni specifiche non c’è insomma un vero e proprio “ultimo uomo”, come pure non c’è una scelta tra cartellino rosso e giallo per un fallo da ultimo uomo. Al contempo non c’è una sezione del regolamento del giuoco del calcio che indica i provvedimenti da assumere in caso specifico di ‘fallo da ultimo uomo’.
Semplicemente detto fallo rientra nelle infrazioni sopra indicate tra virgolette e l’ultimo uomo è soltanto un riferimento usato per indicare una specifica situazione di gioco, come spesso fatto da telecronisti e giornalisti sportivi.