Torna a parlare John Elkann, Ceo della controllante Exor: domani il centenario della famiglia Agnelli alla guida della Juventus
La Juventus e la famiglia Agnelli: un legame indissolubile che domani compie un secolo. Per l’occasione a parlare è John Elkann, Ceo di Exor e controllante del club bianconero.
Sul periodo difficile in campo e fuori: “Ne abbiamo passati di momenti critici, li abbiamo sempre affrontati, e ne siamo usciti a testa alta. Ne usciremo anche adesso e il tempo darà ragione delle nostre scelte. Non è la prima volta che ci capita”, le parole a ‘La Stampa’ di Elkann. Sulle vicende giudiziarie e l’accanimento contro la ‘Vecchia Signora’: “C’è chi pensa che la Juventus sia il problema del calcio italiano. Al contrario: è parte della soluzione. Ne è da sempre l’ossatura. Ha dato la struttura alle nazionali che hanno vinto i titoli mondiali. E sul piano economico con le operazioni di mercato ha speso mezzo miliardo di euro negli ultimi anni per acquistare giocatori in Italia, contribuendo in modo significativo a sostenere i bilanci delle squadre di Serie A e serie minori”. Sulla difesa per il caso plusvalenze e il filone stipendi: “Siamo convinti di aver agito in totale correttezza. Dunque ci siamo difesi e continueremo a far valere le nostre ragioni, senza arroganza, ma nel totale rispetto delle istituzioni”.
Juventus, John Elkann si affida a Giuntoli per la rinascita
Si passa all’argomento Superlega, con la Juventus che si è tirata fuori di recente. Elkann cita la Premier League: “Gli altri campionati nazionali mostrano una deriva ormai evidente. I giocatori più bravi vanno a giocare in Inghilterra, finendo per impoverire le competizioni locali. Come rispondiamo a questa sfida? Questa è la questione. Non è una questione che riguarda la Juve. È un problema che riguarda tutto il calcio europeo”.
Infine John Elkann applaude l’arrivo a capo dell’area tecnica di Cristiano Giuntoli: “E’ il colpo più importante lo abbiamo già fatto. È l’esempio più evidente di adattamento e innovazione, in perfetta continuità con la nostra storia”.