Michel Platini è stato un grande calciatore ma ha un passato anche da dirigente di alto livello. Poi le vicende giudiziarie. Oggi cosa fa?
In molti ricorderanno la figura di Michel Platini, prima giocatore di talento della Juventus e della nazionale francese, e in seguito dirigente del mondo del calcio. Ma forse non tutti ricordano che, prima del percorso ai piani alti della UEFA, l’ex centrocampista molto abile nei calci di punizione e con doti da classico trequartista, ebbe anche il ruolo di commissario tecnico della nazionale francese (che guidò dal primo novembre 1988 al 17 giugno 1992), senza però vincere alcuna competizione. Non un periodo fulgido per i Bleus, dato che la nazionale transalpina mancò la qualificazione ad Italia ’90 e fu esclusa anche dalle 8 formazioni che si qualificarono per gli Europei del 1988.
Seguirono poi per Michel il periodo ai vertici della UEFA, ma anche – negli ultimi anni – le vicende che in qualche modo ne hanno ‘alterato’ l’immagine sportiva e non solo. Oggi Le Roi – questo il suo soprannome da calciatore – è ritornato nel mondo del calcio oppure no? Si tratta di una domanda che molti si pongono e che merita qui una risposta. Ecco Michel Platini nei tempi odierni, cosa fa e se è ancora in ambito sportivo. I dettagli con i chiarimenti sui guai giudiziari e gli esiti.
Michel Platini ieri e oggi: la carriera dopo il ritiro dal calcio giocato, i problemi giudiziari e la nuova attività
Nei primi anni ’90 Platini interruppe la breve carriera di allenatore per intraprendere il percorso dirigenziale. Infatti nel 1992 fu nominato co-presidente, con Fernand Sastre, del Comité français d’organisation, ovvero il comitato organizzatore del Campionato del Mondo 1998, che infatti si svolse in territorio francese.
La sua carriera lo portò più in alto ed al ruolo di vicepresidente della Federcalcio francese dal 2001 al 2008, entrando poi anche negli ambienti ‘direttivi’ della FIFA. Nel 2007 ottenne il primato alle elezioni per la presidenza della UEFA con 27 voti favorevoli, contro i 23 dello ‘sfidante’ Lennart Johansson, che lo precedette alla guida del massimo organo continentale del pallone.
Due rielezioni nella UEFA, la prima nel 2011 e la seconda nel 2015, anno in cui Platini ufficializzò anche la sua candidatura alla presidenza della FIFA (all’epoca era in carica il potente Joseph Blatter).
I guai con la giustizia
Proprio nel 2015 anche l’avvio di indagini giudiziarie da parte della magistratura svizzera – la FIFA ha peraltro sede in territorio elvetico – con una conseguente sospensione per 90 giorni da parte del comitato etico del massimo organismo calcistico internazionale, poiché accusato di avere illegalmente incassato – alcuni anni prima – due milioni di franchi svizzeri (una cd. tangente) dall’allora presidente Blatter a titolo di compenso per consulenze effettuate tra il 1999 e il 2002.
Poco tempo dopo il comitato etico della FIFA decise per la squalifica per otto anni (in seguito ridotti a sei) da tutte le attività in ambito calcio. Ci furono delle riduzioni della sanzione ma, non essendovi stata la cancellazione delle accuse sperata da Michel, questi scelse per le dimissioni da presidente della UEFA.
Alcuni anni dopo, nel 2018, la giustizia svizzera però fece un dietrofront, di fatto discolpando Le Roi e facendo cadere ogni accusa a suo carico. Di fatto non emersero elementi di rilievo penale nel suo operato o comunque tali da impedirgli di continuare la carriera dirigenziale. Tesi ben diversa da parte del suo entourage, che indicò che le accuse su di lui – infondate – furono espressamente mirate a mettergli il bastone tra le ruote – impedendogli di diventare presidente FIFA dopo Blatter.
Nel 2022 l’ultimo capitolo delle vicende giudiziarie che coinvolsero Michel Platini: il finale fu del tutto favorevole a quest’ultimo. Infatti il Tribunale penale federale di Bellinzona scelse per l’assoluzione di Platini dalle accuse di illecito e in particolare da quella di truffa ai danni della stessa FIFA. Tuttavia le strada dell’ex calciatore si era ormai separata dal calcio in modo definitivo. Pesarono peraltro anche le accuse e i dubbi sulla scelta e l’organizzazione dei Mondiali in Qatar nel 2022.
Cosa fa oggi Michel Platini?
Al calcio l’ex n. 10 bianconero ha rinunciato, evidentemente ‘scottato’ dalle vicende giudiziarie che – spiegò agli organi di informazione che lo contattarono – vi furono soltanto per screditarlo ed escluderlo dall’élite dirigenziale calcistica mondiale.
Michel è stato intervistato recentemente da La Stampa, proprio il giornale della sua amata Torino, e nell’occasione Le Roi si è letteralmente scagliato contro la nuova dirigenza calcistica internazionale, in particolare il Presidente FIFA Infantino e quello UEFA Ceferin.
Cosa fa oggi? Ebbene, non di rado contattato da quotidiani e riviste, Michel Platini non dice mai molto di sé e della sua attuale attività. Preferisce mantenere riserbo: da quel che si sa, si è ritirato a vita privata e se gli chiedono se guarda ancora le partite di calcio, lui risponde che lo fa ma se dopo dieci minuti si annoia, cambia canale. E a pallone preferisce giocare con i nipoti e basta. Riguardo al capitolo Juve, Michel dichiarò che non fu mai più contattato per un qualche ruolo e che le storie d’amore si vivono una sola volta, e non due.
“Io facevo calcio, loro politica. Non c’è una riforma nei loro programmi, se non fare più partite e incassare più soldi. E così non rispettano le competizioni che hanno fatto la storia del calcio“. Queste le parole usate dall’ex calciatore, che evidentemente non nutre alcune stima per gli attuali vertici del calcio.
Ecco perché oggi il grande fantasista transalpino non è più in questo mondo: a suo dire, vi sono uomini – ed idee – che non combaciano con il suo modo di vedere lo sport più amato del mondo.