La Juve è volata venerdì negli Stati Uniti d’America. Con il gruppo squadra, anche il football director Cristiano Giuntoli. Giovanni Manna, invece, è rimasto in Europa
Il tandem di mercato della Juventus si è diviso e il nuovo direttore è andato oltreoceano, anche per parlare con gli altri top club. Su tutti, il Barcellona.
Il mercato è fatto anche di idee, opportunità e occasioni. Vale anche per la Juventus, in un periodo storico dove – a detta di tutta la dirigenza bianconera – l’imperativo è quello di fare quadrare conti i bilanci, anzitutto. Ecco dunque spiegata la presenza di Giuntoli negli States.
Si faccia però un passo indietro. La Juventus venerdì è volata in America e nella nottata (italiana) tra sabato e domenica avrebbe dovuto giocare una delle amichevoli di lusso in programma, la prima, contro il Barcellona. La gastroenterite ha bloccato numerosi membri del congiunto ‘blaugrana’, ma non di certo i dialoghi tra le due società. Sul piatto il nome forte è quello di Franck Yannik Kessiè, vecchia conoscenza del nostro campionato e in forza in catalogna da un anno.
Il classe ’96, passato al Barcellona nell’estate 2022 dal Milan a parametro zero è in cerca di riscatto. Con i catalani, l’ivoriano è sceso in campo in 43 apparizioni, mettendo a referto 3 gol e altrettanti assist tra tutte le competizioni. Di queste gare, però, solo 16 lo hanno visto coinvolto dal primo minuto nella formazione titolare. Un bottino magro per ‘Il Presidente’, abituato ad essere un leader della mediana.
Kessie, che ben aveva figurato con Atalanta e Milan, ha fatto difficoltà a imporsi ne ‘LaLiga’ e non disdegnerebbe un eventuale rientro in Serie A, campionato che lo ha visto protagonista e che ha vinto nel 2022 prima di andare via.
Nell’incertezza del centrocampo della Juventus, tra l’incognita Pogba e il futuro di McKennie, ecco che Kessie può essere un innesto di qualità e quantità, da affiancare a Rabiot e Fagioli, per liberare Locatelli dalla posizione di “perno basso”. L’ex Milan è un mediano sì, ma sa fare anche gol (14 nella stagione 20/21, 7 in quella successiva e vittoriosa, col Milan). Se posizionato al fianco di un regista, è abile a sganciarsi e buttarsi nell’area di rigore avversaria. Non è altissimo (183 cm), ma è dotato di grande forza e fisicità, che gli permettono di essere molto incisivo nel gioco aereo. Negli anni trascorsi in Lombardia, tra Milano e Bergamo, i tifosi si ricordano di lui per i numerosi rigori segnati, indice di una buona tecnica di base e di un carisma importante. Aspetto da non sottovalutare: leader silenzioso, all’interno dello spogliatoio del Milan fu soprannominato ‘Presidente’ per il peso che aveva nel gruppo squadra.
Nel centrocampo di Allegri può giocare sia nella mediana a 3, sia in una (ad oggi poco probabile) mediana a due, come pedina maggiormente di contenimento. Kessie è un centrocampista totale, che sa fare quasi tutto. Ed è integro fisicamente, poche le gare perse in carriera per stop fisici e nessun infortunio grave.
In scadenza 2026, il Barcellona può abbassare le proprie pretese. La valutazione dei ‘blaugrana’ dell’ivoriano si aggira intorno ai 15 milioni, con la possibilità che si potrebbe aprire per la Juventus di ingaggiarlo in prestito con diritto di riscatto. Una idea che stuzzica molto Giuntoli, volato in America per cogliere le migliori opportunità… come quella di Kessie, a prezzo di saldo.
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