L’idea playoff che aumenterebbe gli introiti delle grandi realtà del campionato italiano di Serie A, sulla falsa riga della ‘Superlega’ a livello europeo
Sin dal primo giorno in cui è stata lanciata la proposta, quantomeno teorica se non addirittura idilliaca, di creare una formula di campionato tra le grandi potenze europee lungi dall’egida dell’UEFA sotto il nome di ‘Superlega‘, il mondo calcistico si è spaccato in due. Tra chi appoggiava e supporta tutt’ora l’allargamento degli orizzonti per come li conosciamo oggi; chi invece rifiuta e rigetta ogni istituzione al di fuori di quella attualmente ai vertici delle gerarchie internazionali.
Non esiste una verità assoluta da una o dall’altra parte, ma forse questa risiede esattamente nel mezzo. Con tutti i suoi pro ed i suoi contro. Per poter aumentare i propri introiti stagionali, rimpinguare le casse societarie e rimettere in positivo gli assi dei bilanci le grandi squadre europee hanno bisogno di giocare più ‘big match’ fra di loro. Lo stesso approccio troverebbe ampio consenso anche in Serie A, ma con una formula diversa. Quella della disputa di playoff Scudetto al termine della stagione regolare. Ad averne discusso è Fabio Ravezzani sul suo profilo Twitter.
Formula playoff Scudetto in Serie A, così gioverebbe ai grandi club
Già adottato nel campionato americano di MLS e noto in altri sport statunitensi fortemente seguiti come l’NBA, la formula dei playoff permette infatti di far scontrare squadre meritevoli in partite spettacolari e in numero nettamente maggiore rispetto a quello attualmente raggiunto con la formula all’italiana.
Si passerebbe infatti dal minimo di due partite stagionali – ovvero andata e ritorno di campionato – ad almeno quattro partite, comprensive dei suddetti playoff. Coppe escluse. Contando anche queste ultime, il numero salirebbe anche a sei. Se non oltre.
Con l’occasione, troverebbero giovamento anche i tifosi per un arricchimento generale dell’offerta messa a disposizione dalla Lega Serie A. Gli appassionati potrebbero infatti partecipare ai big match delle squadre del cuore in numero superiore, mentre coloro i quali si perdessero un incontro potrebbero facilmente avere l’occasione di non farsi sfuggire quello successivo. Subentrerebbe poi il discorso stadi, ancora ampiamente dibattuto e di importanza cruciale per l’ottimale svolgimento degli eventi sportivi in programma.