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Pecchia, la sua carriera da calciatore: squadre, ruolo e titoli vinti

Fabio Pecchia da calciatore girò tantissime squadre, lasciando spesso il segno. Tutti i club in cui ha militato, il ruolo avuto e i titoli conseguiti.

L'ex calciatore Fabio Pecchia oggi
L’ex calciatore Fabio Pecchia oggi (Ansa) – calciomercato.it

Il calcio italiano è fatto di tanti ex calciatori con un buona carriera alle spalle ed alcuni risultati di indubbio rilievo, che hanno scelto di proseguire nell’ambiente diventando allenatori. Un esempio di questi è Fabio Pecchia, che in molti ricorderanno ad esempio al Napoli negli anni ’90 del secolo scorso.

Centrocampista di certo non anonimo, che militò in più squadre ma che ebbe con tutta probabilità il periodo a più alto livello nel Napoli e poi nella Juventus di fine XX secolo. Un vero e proprio squadrone in cui all’epoca militava un giovane Alex Del Piero e tanti altri atleti di grande qualità.

Di fatto Pecchia giocò molto ovunque ed è per questo che non pochi tifosi sparsi per l’Italia se lo ricordano tuttora. Ecco allora una breve ma esaustiva scheda illustrativa del calciatore. I dettagli.

In che ruolo ha giocato Pecchia

Fabio Pecchia – dicevamo – ha giocato sempre come centrocampista, dinamico e capace di spostarsi su ambo le fasce, anche se il suo piede migliore era quello destro. Tra le sue qualità le verticalizzazioni e la velocità con la sfera ai piedi. Ecco perché Pecchia si rendeva utile anche in contropiede e in più ribaltamenti di fronte, che portavano ad una fase offensiva.

Di fatto era quasi una sorta di jolly, tatticamente intelligente e versatile in più situazioni di gioco. Il suo ruolo era sia quello di mediano davanti alla difesa come pure quello, più spostato in avanti, di centrocampista centrale o esterno, perché aveva anche doti di costruzione. Lettura del gioco, buona tecnica e controllo palla, come pure le abilità di passaggio ai compagni ne completavano il profilo di atleta, insieme alle capacità di contrasto ed intercettazione. Insomma un piccolo factotum del centrocampo.

Senza contare che Pecchia era altresì noto per essere un giocatore molto professionale e instancabile. Ai tempi del Napoli degli anni ’90 è ricordato infatti come un inesauribile motorino di centrocampo, ed infatti là si distinse per dedizione, impegno sul campo e duro lavoro. Vi tornò anche come vice allenatore.

In quali squadre ha giocato Pecchia

Fabio Pecchia, come tanti altri della sua generazione e non solo, non rimase legato ad un solo club nella sua carriera di calciatore professionista. Varie le squadre in cui ha militato, vediamo quali sono state.

Gli esordi nell’Avellino e l’approdo al Napoli

Pecchia entrò presto nelle giovanili dell’Avellino e poco meno che ventenne fece il suo debutto in Serie B proprio nella prima squadra della società calcistica. Questo club fu per lui una sorta di rampa di lancio, anche perché l’Avellino poi retrocesse in C1 e per Pecchia si aprirono le porte del calcio di alto livello.

Gli anni al Napoli furono compresi tra il 1993 e il 1997: fu in effetti comprato prima dal Parma, che all’epoca era un top club, poi il suo cartellino fu ceduto al Napoli, con cui debuttò nel massimo campionato italiano nell’estate del 1993. All’epoca il tecnico dei partenopei era Marcello Lippi, che subito lo notò perché assai utile al suo gioco fatto di verticalizzazioni e gioco veloce. Qui al Napoli Fabio conquistò la stima del mister, ed in seguito si fece notare come uno dei perni della squadra, in un periodo peraltro complesso per il club, sia per l’addio di Maradona sia per problemi di natura finanziaria.

Al Napoli bruciò le tappe e nella sua ultima stagione nel club, la 1996/1997, divenne a soli 23 anni capitano de facto del Napoli. Pur complessivamente molto buona la sua esperienza nei partenopei, Pecchia per esigenze di bilancio nell’estate 1997 fu ceduto alla Juventus per 10 miliardi di lire. Ma fu soltanto un arrivederci perché alcuni anni dopo, il calciatore tornò a Napoli per disputare altre partite.

Gli anni alla Juventus dei big e la richiesta di cessione

Pochi anni tra i bianconeri, ma di prestigio, dato che all’epoca la Juventus era uno dei club di riferimento a livello europeo, se non il club di riferimento. A Torino ritrovò l’allenatore Marcello Lippi, che evidentemente nutriva stima nei suoi confronti fin dai tempi del Napoli. Tuttavia nella rosa non divenne mai un punto fermo come al Napoli, perché ‘chiuso’ a centrocampo da talenti assoluti del calibro di Davids, Deschamps e Zidane.

Fabio Pecchia ai tempi del Napoli con la maglia n. 18
Fabio Pecchia ai tempi del Napoli con la maglia n. 18 (Ansa) – calciomercato.it

Pecchia voleva giocare di più e così chiese – ed ottenne – la cessione alla Sampdoria. La stagione era la 1998-1999 e ai blucerchiati durò pochissimo, per andare poi alla squadra rivale della Juve, il Torino e tornare al Napoli – stagione 2000/2001. Nota stonata della carriera di Pecchia è che questi tre tornei ebbero come esito sempre la retrocessione in Serie B della sua squadra.

Il ritorno in Serie A con Bologna e Como e gli altri trasferimenti

Tanti trasferimenti per Pecchia nella seconda parte di carriera. Nella stagione 2001-2002 il ritorno in Serie A grazie al Bologna, ma nella stagione successiva il passaggio al Como, che all’epoca era stato appena neopromosso in massima categoria.

Ancora nel 2003 al Bologna, ma poi cambia di nuovo casacca per indossare quella del Siena che all’epoca militava in Serie A. Un terzo ritorno al Bologna nella stagione 2005/2006, che la squadra emiliana fece in Serie B.

Nella stagione 2006/2007 l’esperienza all’Ascoli, club che all’epoca giocava in Serie A, ma anche in questo caso la retrocessione a fine anno in Serie B. Un record negativo per Fabio Pecchia è che si trattò della quinta retrocessione con cinque squadre diverse, sicuramente un aspetto che non si abbina alle indubbie capacità del calciatore.

Gli ultimi anni di carriera al Foggia e Frosinone

Il continuo cambio di maglia non si arresta e Fabio Pecchia ad inizio 2007, nella sessione di calciomercato invernale andò al Foggia, che all’epoca militava in C1. Poi l’esperienza al Frosinone, società che lo comprò nell’estate dello stesso anno e che gli permise una nuova esperienza in Serie B. Poi nel 2008 il ritorno al Foggia con cui firmò un biennale, salvo poi scegliere di appendere le scarpette al chiodo – ritirandosi così dal calcio giocato – nell’estate del 2009.

Pecchia in nazionale

L’ex calciatore originario di Formia non ha mai vestito la maglia della nazionale maggiore, ma d’altronde giocò in un periodo in cui la concorrenza tra gli Azzurri era davvero alta. Tuttavia giocò nell’Under 21, dove vinse un titolo europeo nel 1996.

Inoltre Fabio Pecchia ha fatto parte della selezione olimpica che disputò il torneo di calcio ad Atlanta 1996.

Francesco Totti e Fabio Pecchia con la maglia del Bologna
Francesco Totti e Fabio Pecchia con la maglia del Bologna (Ansa) – calciomercato.it

Quanti titoli ha vinto Pecchia da calciatore?

In realtà non moltissimi i trofei vinti da Fabio Pecchia nella sua non breve carriera, che lo ha visto vestire anche maglie di prestigio. Per lui la conquista di uno Scudetto e di una Supercoppa italiana ai tempi della Juventus pigliatutto.

A livello di nazionale Under 21 – dicevamo – un primo posto agli Europei del 1996, in un periodo che vide sbocciare numerosi talenti nelle giovanili e in cui l’Italia Under 21 fece incetta di titoli e risultati di prestigio.

Per Pecchia anche una Coppa Italia di Serie C con il Foggia stagione 2006/2007.

Curiosità su Fabio Pecchia

L’ex calciatore ha un soprannome che con il pallone non ha nulla a che fare, ovvero “L’avvocato“. Questo perché ha ottenuto la laurea in giurisprudenza.

Fabio Pecchia nel corso della sua carriera ha totalizzato 446 presenze e fatto 50 reti. Questa la suddivisione: 337 presenze 41 reti in Serie A, 62 presenze e 4 reti in Serie B, 47 presenze 5 reti in Serie C1. Un calciatore da massimo campionato, insomma, è utile in più circostanze. Lo sanno bene i tifosi del Napoli, che lo videro giocare con la maglia partenopea negli anni ’90. In più una discreta vena realizzativa lo ha accompagnato nella sua carriera, in cui però spiccò anche il record negativo di cinque retrocessioni con cinque squadre diverse.

Nel 2013 divenne allenatore in seconda al Napoli di Rafael Benítez. Questa volta Fabio Pecchia tornò con un ruolo ‘gestionale’, in una città a cui evidentemente è sempre stato molto legato. Forse non tutti sanno che il sodalizio con Rafa Benitez proseguì con l’esperienza – sempre da vice – insieme all’allenatore spagnolo nel Real Madrid – club a cui approdarono nell’estate 2015. Ma l’esperienza durò non molto perché, a seguito dell’esonero del tecnico spagnolo, anche Fabio Pecchia fu sua volta sollevato dall’incarico.

Nel periodo 2018-2019 ha peraltro allenato in Giappone ed oggi è il tecnico del Parma.

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