Le invasioni di campo sono atti potenzialmente idonei a mettere a rischio la sicurezza di chi è allo stadio. Compiti dell’arbitro e sanzioni.
Non di rado nelle partite di calcio fanno più notizia le invasioni di campo che si verificano, rispetto al risultato della gara in sé. Le invasioni di campo spesso si hanno in incontri importanti, di grossi club o nazionali, ma i fatti di cronaca le indicano anche in partite non ‘di cartello’. Si tratta spesso di intrusioni senza finalità di aggressione, fatte magari da qualche tifoso esaltato o sotto l’effetto di alcool o stupefacenti, che vuole vedere da vicino il suo idolo oppure disturbare lo svolgimento della partita: in ogni caso si tratta di condotte da reprimere e su cui infatti la legge è molto chiara.
Anzi può succeder che laddove il tifo oltrepassi ogni limite accettabile, accadano fatti di violenza, sia fisica che verbale. Possono essere coinvolti calciatori o altre persone presenti allo stadio e si tratta di situazioni in cui l’imprevedibilità domina e nelle quali ogni possibile gesto inopportuno dell’invasore va bloccato sul nascere.
Basti pensare al caso di chi scelga di entrare in campo per avere un faccia a faccia con un arbitro ritenuto poco equilibrato o con un giocatore della propria squadra del cuore, colpevole a suo dire fino a quel momento di non avere messo sufficientemente intensità ed impegno. In circostanze come queste i rischi di aggressione non soltanto verbale sono dietro l’angolo, pertanto condotte come queste vanno represse e sanzionate.
Ebbene, contro gli episodi di invasione di campo che cosa si deve fare? Che poteri ha l’arbitro? Le risposte appaiono abbastanza scontate, ma meritano qualche chiarimento. I dettagli.
Nel gioco del calcio l’invasione di campo ha luogo laddove persone non autorizzate riescano ad aggirare la sicurezza ed entrare sul terreno durante lo svolgimento di un match. Le persone in oggetto possono essere tifosi, spettatori o altre persone estranee alla squadra e alla gara. Chiaramente l’invasione di campo è ritenuta una violazione delle regole e delle norme di sicurezza nell’ambito degli eventi sportivi e può condurre a conseguenze legali e disciplinari. Peraltro i fatti di cronaca indicano che le invasioni non succedono soltanto nelle partite di calcio, ma in diversi altri sport.
Le invasioni di campo sono considerate potenzialmente pericolose, perché non soltanto possono bloccare il regolare svolgimento della partita, ma anche e soprattutto perché sono in grado di mettere a rischio l’incolumità degli atleti, di chi sta a bordo campo e di tutto il pubblico.
Ancora, le invasioni di campo possono essere altresì fonte di incidenti e scontri tra opposte tifoserie, ovvero possono rivelarsi la scintilla di aggressioni più violente nelle curve. Ben si comprende allora perché gli organizzatori di partite di calcio e le autorità locali puntino molto sul controllo della sicurezza, impedendo le invasioni di campo tramite misure preventive (ad es. gli steward). Tuttavia non sempre dette misure preventive funzionano, dato che talvolta oggigiorno capita di vedere qualche invasore, anche in partite molto importanti e dove le misure di sicurezza dovrebbero essere massime.
Ci si potrebbe chiedere del ruolo dell’arbitro in questi casi e una risposta precisa, in proposito, è giunta direttamente dall’AIA ovvero l’Associazione italiana arbitri, che infatti ha spiegato cosa deve fare il direttore di gara in ipotesi di invasione di campo. L’associazione ha posto in particolare la seguente domanda: come deve comportarsi l’arbitro se, con il pallone in gioco, una persona diversa da quelle indicate negli elenchi entra nel recinto o sul terreno di gioco?
Ebbene, la risposta fornita dalla stessa AIA è esaustiva e chiara. Il fatto che vi sia un “corpo estraneo” (persona ma anche un animale o un oggetto) – così si esprime l’associazione – non implica di per sé il dovere di porre lo stop allo svolgimento della partita di calcio.
Ma attenzione, il fatto di non dover interrompere immediatamente il gioco non sussiste se la persona rechi intralcio o turbativa allo svolgimento della gara. La valutazione in proposito andrà evidentemente fatta in primis dall’arbitro. Pertanto, se il direttore di gara si trova poi costretto a bloccare lo svolgimento del match – al fine di favorire il pronto ritorno alla normalità dovrà riprenderlo in seguito con una sua rimessa.
Quest’ultimo punto va però ulteriormente chiarito. L’arbitro potrà far riprendere la gara soltanto dopo aver fatto allontanare, rivolgendosi al capitano della squadra ospitante, la persona che ha fatto l’invasione di campo, se no dovrà occuparsene alla prima interruzione di gioco.
Attenzione anche a questo: laddove permanessero le condizioni di irregolarità, il direttore di gara dovrà scegliere di non proseguire la partita. E comunque si tratta di eventi e decisioni di cui dovrà far menzione nel rapporto di gara. Questo è quanto si può trovare nel regolamento AIA utilizzato dagli arbitri italiani.
Altro caso è quello in cui l’arbitro deve gestire la situazione conseguente all’invasione di campo, per cui una squadra manifesta poi l’intenzione di non iniziare o di non proseguire la gara.
Cosa deve fare il direttore di gara? Ebbene egli, spiega il regolamento AIA a riguardo, dovrà accertarsi in modo inequivoco, rivolgendosi al dirigente e/o al capitano della squadra, dell’intenzione di non disputare o di non continuare la gara. Anzi l’arbitro dovrà invitare il dirigente e/o il capitano a rilasciargli dichiarazione scritta ad hoc. In ipotesi di rifiuto dovrà prenderne atto della dichiarazione, dandone comunicazione ai responsabili della
squadra avversaria.
Il regolamento AIA offre alcuni ulteriori chiarimenti in riferimento al caso dell’invasione di campo. Infatti nel testo si trova scritto che in ipotesi di incidenti – conseguenza nient’altro che remota in caso di invasione o più invasioni di campo – il direttore di gara deve:
Non solo. Laddove le circostanze non permettano di adottare le misure di cui sopra oppure i provvedimenti adottati non portino al ritorno alla normalità anteriore all’invasione di campo, l’arbitro dovrà:
Nel regolamento AIA si trova anche scritto che tali ultime scelte potranno essere rese note, nel momento e nei modi più consoni, agli altri ufficiali di gara e dovranno essere indicate nel rapporto di gara, dettagliando i motivi che hanno condotto alle decisioni ed anche il minuto esatto in cui la gara non è stata considerata più regolare da parte dell’arbitro.
Come spesso succede, sono i giudici a chiarire e fugare ogni dubbio in merito alle regole da applicare. E questo vale anche per il caso dell’invasione di campo. Infatti con una sentenza di alcuni anni fa la Cassazione ha spiegato la norma applicata in ipotesi di superamento della recinzione e successiva invasione di campo nell’ambito di una manifestazione sportiva – non soltanto calcistica.
In particolare la legge n. 401 del 1989, recante interventi in tema di svolgimento di incontri sportivi, indica che – salvo che l’evento rappresenti un più grave reato – qualsiasi persona, nei luoghi nei quali si svolgono manifestazioni sportive, oltrepassa indebitamente una recinzione o separazione dell’impianto oppure, nell’ambito delle manifestazioni stesse, compie un’invasione del terreno di gioco, è sanzionato con:
Inoltre la sanzione corrisponde alla reclusione da sei mesi a quattro anni se dal fatto scaturisce un ritardo rilevante dell’inizio, l’interruzione o la sospensione definitiva dell’evento di calcio. Si tratta di fatto di un’aggravante giustificata dal fatto che l’invasore ha turbato lo svolgimento di un evento sportivo. Quelle appena viste sono pene non lievissime, ma ciò ben si comprende alla luce della condotta assolutamente inappropriata dell’invasore.
Ebbene, la Cassazione – dicevamo – ha spiegato che le parole “nel corso delle manifestazioni sportive” di cui alla legge:
Ciò significa che il tempo da considerare include anche lo spazio temporale posteriore al fischio finale da parte dell’arbitro, essendo comunque vietata agli estranei non addetti l’entrata nel terreno di gioco anche dopo la fine della partita.
In buona sostanza, il momento di fine della manifestazione coincide con la fine della manifestazione nella sua interezza, comprendendo l’uscita dei giocatori e della terna arbitrale dallo stadio. Ecco perché la Cassazione ha spiegato che non è determinante il momento preciso dell’invasione di campo, ma il fatto che essa avvenga durante lo svolgimento dell’evento – nei termini appena precisati. Questo soltanto basta ad avere un reato da parte di chi fa invasione di campo e, dunque, una sua responsabilità penale con le sanzioni che abbiamo visto sopra.
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