Claudio Ranieri è un allenatore la cui carriera è stata un vero e proprio mix di luci ed ombre. Quali i passi falsi culminati con l’esonero?
Una carriera ricca di alti e bassi quella del noto allenatore Claudio Ranieri che, nel suo lunghissimo percorso, abbiamo visto sulla panchina di non pochi club di calcio. Romano ed ex calciatore con ruolo di difensore, Ranieri ha allenato squadre non soltanto del nostro paese, ma anche straniere – ottenendo talvolta buoni se non ottimi risultati. Anzi potremmo sicuramente includerlo nella cerchia dei tecnici giramondo, vista l’estrema varietà di formazioni che ha allenato in tutto il continente.
Di seguito ripercorreremo in sintesi il cammino del mister nelle sue varie esperienze professionali, ma soprattutto ci focalizzeremo sui momenti negativi, culminati con l’esonero da parte della dirigenza del club allenato di volta in volta.
Quali sono stati dunque i passi falsi di Claudio Ranieri in veste di allenatore? Con quali squadre? E quando? Di seguito una scheda illustrativa in proposito. I dettagli.
Gli inizi di Claudio Ranieri allenatore e il primo esonero
Le basi delle professione di allenatore furono gettate da Ranieri partendo dal basso. Molto spesso d’altronde le carriere di successo si costruiscono dalle categorie inferiori.
In particolare l’ex calciatore romano cominciò dalla categoria interregionale, guidando la Vigor Lamezia nel lontano 1986 e di seguito il Campania Puteolana in Serie C1. Era la seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso, un periodo utile a iniziare a far vedere le sue doti, ovvero proprio ciò che accadde. Ranieri infatti riuscì di seguito ad entrare nel calcio che conta firmando un contratto che lo legò al Cagliari, club in cui arrivò nel 1988, vincendo peraltro la Coppa Italia di Serie C, ma soprattutto riuscendo a compiere una vera impresa. In due anni infatti la squadra sarda passò dalla Serie C alla Serie A.
Questa esperienza fu senza dubbio molto buona ed infatti Ranieri, anni dopo, fu di nuovo alla guida dei rossoblù isolani. Dopo il Cagliari, Ranieri ottenne una panchina assai importante, quella del Napoli – club in cui fu capace di conquistare l’approdo al torneo di Coppa UEFA grazie ad un buon piazzamento in campionato. Era il Napoli del post Maradona, quindi il compito per il tecnico non fu di certo facile.
Tuttavia nell’autunno 1992 vi fu per lui il primo smacco nella carriera di allenatore, ovvero l’esonero. La scelta del club partenopeo dipese sia dall’essere stato eliminato velocemente dalla Coppa UEFA, sia dal pessimo risultato in campionato contro il Milan, che si impose 5-1.
L’esperienza in Spagna dopo la Fiorentina: esonero o dimissioni?
In seguito Claudio Ranieri visse un’esperienza di alcuni anni nella Viola, dal 1993 al 1997, in cui riportò il club in A alla sua prima stagione in panchina e vinse Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Tuttavia un nono posto in campionato nella stagione 1996/1997 fu un risultato deludente al termine di un percorso pur con non poche luci. Così il mister e il club scelsero di prendere strade diverse: in particolare Ranieri volò in Spagna per vivere una esperienza nella Liga, il massimo campionato calcistico del paese.
Ecco allora nel settembre 1997 la nuova firma del tecnico, che accettò la proposta della società spagnola del Valencia, che di lì a pochi anni dopo sarebbe diventata una big del calcio europeo. In due stagioni alla guida del club spagnolo, Ranieri riesce ad ottenere il suo primo trofeo estero vincendo la Coppa del Re, battendo in finale l’Atlético Madrid per 3-0 – ovvero quella che sarebbe presto diventata la sua prossima squadra.
Nel giugno del 1999 le strade di tecnico e club si separano, perché Ranieri era ormai prossimo alla firma di un nuovo contratto con l’Atlético. Un’esperienza però breve e non ricca di buoni risultati: la stagione 1999/2000 a Madrid durò per lui soltanto otto mesi perché dopo 26 gare scelse di dimettersi.
Chelsea e di nuovo Valencia: doppio esonero
Gli inizi degli anni Duemila hanno visto Claudio Ranieri impegnato ancora all’estero, ma questa volta in Inghilterra – un paese in cui anni dopo seppe trionfare inaspettatamente con il Leicester in Premier League.
Nel settembre 2000 il tecnico romano era infatti pronto a guidare i londinesi del Chelsea: il suo percorso alla guida del club ebbe risultati di prestigio come la finale di Coppa di Inghilterra, ma mai il titolo della Premier. Ecco allora che nella primavera 2004 giunge un altro esonero per lui: a decidere di sollevarlo dall’incarico la nuova proprietà guidata da Roman Abramovič.
Pochi mesi dopo una nuova esperienza per Ranieri, ma si tratta di un ritorno: infatti arriva la firma con il Valencia, che aveva appena vinto la Coppa UEFA. Un’avventura corta per lui dato che durò meno di un anno: a pesare fu l’eliminazione inaspettata in Coppa UEFA da parte della Steaua Bucarest, cui seguì la decisione dell’esonero da parte dei vertici societari. Ecco allora per l’allenatore romano un’altra nota dolente.
Il ritorno sulle panchine italiane dopo dieci anni: l’esperienza al Parma e poi alla Juve (con esonero)
Dopo una pausa di circa due anni, per il tecnico un’altra tappa di carriera. Nel 2007 il Parma lo chiamò per svolgere una nuova esperienza in veste di mister. Un campionato senza infamia e senza lode per lui, in cui riuscì a portare alla salvezza il club emiliano non senza difficoltà. Pochi mesi di durata del suo incarico, che non proseguì: per lui non l’esonero ma la firma nell’estate 2007 di un contratto con la Juventus, che lo aveva cercato.
Un percorso altalenante con risultati di prestigio ma anche diversi passi falsi, che con il tempo iniziarono a diventare troppi per le aspettative del club di Torino. Tanto che a due giornate dal termine del campionato stagione 2008/2009, con la Vecchia Signora in un non soddisfacente terzo posto, la dirigenza sceglie di esonerarlo preferendogli Ciro Ferrara.
La panchina della Roma e poi l’Inter: ancora esonero?
A fine estate 2009 il percorso del comunque popolare allenatore prosegue. Per Claudio Ranieri infatti pronto un nuovo contratto come allenatore della Roma, che aveva puntato su di lui. Non un approdo vero e proprio in verità ma un ritorno, dato che si tratta della società in cui il tecnico iniziò a giocare come calciatore da giovanissimo. Qui ottiene alcuni risultati di prestigio, come le vittorie nei derby con la Lazio, ma il percorso non durò moltissimo: nel febbraio 2011 infatti, dopo una sconfitta pesante in campionato con il Genoa, scelse di dimettersi, forse anche per evitare possibili successivi rischi di esonero.
Nell’autunno 2011 altro nuovo impegno per Claudio Ranieri, che si lega contrattualmente all’Inter. Qui passa il girone di Champions League e risolleva il club in campionato dopo una partenza difficile. Di seguito però una brusca eliminazione in coppa insieme ad una striscia di partite senza vittorie rappresentarono fattori assai negativi, culminati poi con la sconfitta subita con la Juventus nel derby d’Italia: il tecnico romano viene così sollevato dall’incarico con esonero.
La breve ma non fallimentare esperienza in Francia
L’allenatore continuò poi il percorso professionale in territorio d’Oltralpe, firmando nella primavera 2012 con i francesi del Monaco, che all’epoca si trovava nella Serie B francese, la Ligue 2. Qui Ranieri seppe far ‘svoltare’ la squadra, che infatti portò in una stagione in Ligue 1 e addirittura nella stagione successiva al secondo posto in campionato, dietro il PSG.
Poi successe qualcosa di forse inaspettato, ovvero l’esonero a fine stagione per far posto al portoghese Leonardo Jardim. La società calcistica monegasca infatti voleva un allenatore dal gioco offensivo e spettacolare, e proprio Ranieri è invece sempre stato noto per schierare squadre molto attente sul piano tattico e orientare prima a non incassare gol che al farne. Ecco perché le strade della società monegasca e del tecnico si separarono, nonostante gli ottimi risultati sul campo.
Prima la delusione greca e poi il trionfo con il Leicester (ma anche l’esonero)
Nel 2014 arriva l’impegno con una nazionale. La Grecia infatti lo chiama per portare la selezione ellenica agli Europei 2016, ma l’incredibile sconfitta casalinga contro le isole Far Oer, durante il percorso di qualificazione, lo conduce ad un rapido esonero dopo alcuni mesi.
Dopo questa parentesi non fortunata, per Claudio Ranieri arrivano gli anni del trionfo in Inghilterra, alla guida del Leicester. Qui, tra il 2015 e il 2017 il tecnico romano fa il miracolo, ottenendo il primo posto nella Premier League e facendo diventare il club campione d’Inghilterra per la prima volta dopo più di 130 anni di storia. Peraltro il Leicester era neopromosso in quella stagione e ciò aggiunge ulteriore merito al lavoro fatto dal mister.
La seconda stagione nel club inglese dimostrò invece che i miracoli non possono ripetersi. Risultati deludenti sia in campionato che in Champions portarono infatti all’esonero di Ranieri, che tuttora però gode di un ottimo ricordo in terra inglese. D’altronde l’impresa del suo Leicester è qualcosa di più unico che raro e resterà negli annali della storia del calcio.
Nantes e Fulham, brevi esperienze e un nuovo esonero in terra inglese
Nel luglio 2017 Claudio Ranieri ritorna ad allenare in Francia, questa volta al Nantes. Un percorso che dura meno di una stagione, perché l’allenatore romano – dopo vari risultati al di sotto delle aspettative tra cui un nono posto in campionato – decide di lasciare il club giallo-verde.
Nell’autunno 2018 lo troviamo invece di nuovo in Inghilterra, a guidare il Fulham, squadra all’epoca in crisi di risultati. Dopo qualche sussulto iniziale, che aveva fatto pensare ad un percorso positivo, ad inizio 2019 la clamorosa eliminazione per 2-1 dall’Oldham, squadra di quarta divisione, nel terzo turno di FA Cup. Al culmine di un periodo non felice, per Ranieri arrivò dunque un nuovo esonero, dato che il tecnico Scott Parker prese il suo posto.
Il ritorno alla Roma e il periodo con i blucerchiati
Nel 2019 subito dopo la non positiva esperienza al Fulham, Ranieri ritornò ad allenare la Roma, ma per pochi mesi. Infatti il 10 maggio di quell’anno il tecnico annunciò agli organi di informazione che avrebbe terminato il suo incarico a fine campionato, come poi di fatto avvenne.
Nell’autunno dello stesso anno la nuova tappa dell’articolata carriera di mister, lo porta a firmare un accordo biennale con la Sampdoria. Qui allena il club di Genova, conducendolo all’obiettivo della salvezza per due stagioni consecutive, la 2019/2020 e la 2020/2021. Società e allenatore non trovarono in seguito gli estremi per il rinnovo, e così non vi fu un esonero ma la scelta di Ranieri di lasciare l’incarico a fine stagione 2020/2021.
Le ultime due esperienze: ritorno in Inghilterra e al Cagliari
Nel 2021 altro contratto come allenatore per Claudio Ranieri che infatti viene scelto dal Watford, club minore della Premier League, che al momento dell’arrivo del tecnico non navigava in buone acque. Qui però Ranieri non riesce nemmeno lontanamente a ripetere i risultati positivi del periodo al Leicester, ed infatti dopo aver raccolto soltanto 7 punti in 13 partite, la società decide per l’esonero nel gennaio 2022. Peraltro il club era sceso ulteriormente in classifica, collocandosi al 19mo posto al momento dell’addio di Ranieri.
Dopo circa un anno per il tecnico romano il ritorno al Cagliari: nel gennaio 2023 incomincia infatti la sua nuova avventura in un club in cui aveva già fatto bene in passato ed in cui è tuttora.
Il periodo è molto positivo: dopo aver raccolto una squadra arenata nella parte bassa della classifica di Serie B, iniziano i buoni risultati. Infatti arrivano i playoff a fine stagione ma soprattutto la promozione del Cagliari in Serie A con la vittoria nella finale di ritorno per 0-1 contro il Bari – dopo che l’andata era finita 1-1. Si tratta di una seconda promozione con il Cagliari, a più di trent’anni di distanza da quella conseguita nel 1990. Ecco perché la carriera di Claudio Ranieri può definirsi quella di un tecnico giramondo e dai mille alti e bassi. Senza dubbio però si tratta di una figura di spicco degli ultimi vent’anni.