La Juventus prosegue la preparazione negli Stati Uniti d’America. Dopo Los Angeles è la volta di Orlando. Nella notte tra mercoledì e giovedì, all’1:30 italiane, i bianconeri sfideranno il Real Madrid
Mister Massimiliano Allegri, che sta puntando sul 3-5-2, non gode di un reparto di centrocampo particolarmente assortito, ad oggi. Unico vero punto di riferimento al momento è Manuel Locatelli.
La gara contro il Real Madrid di Carlo Ancelotti concluderà la tournée a stelle e strisce per la Juventus. Dopo aver saltato la sfida al Barcellona e aver superato il Milan ai rigori, ecco dunque avvicinarsi l’ultimo atto del Soccer Champions Tour 2023.
Max Allegri, alla vigilia della sfida contro i ‘blancos’, ha ribadito l’intenzione di insistere sull’abito tattico già usato contro il Milan, vale a dire il 3-5-2. Anche l’acquisto di Timothy Weah conferma la volontà di procedere con l’utilizzo di questo sistema di gioco. A centrocampo però l’allenatore livornese non gode di una vasta scelta. Paul Pogba, come confermato dallo stesso Allegri, resta un’incognita; Nicolò Rovella si è già fermato a causa di una lesione all’adduttore. A Torino sono rimasti Adrien Rabiot e Nicolò Fagioli, per acciacchi diversi. Ecco spiegato anche il reintegro di Weston McKennie e l’utilizzo da titolare di Fabio Miretti, entrambi comunque sul mercato.
L’unico giocatore di riferimento sulla mediana, anche in vista del prossimo e imminente inizio di stagione, è Manuel Locatelli.
Juventus: a centrocampo si punta su Locatelli, ancora come regista
La mini-emergenza di centrocampo e la volontà di continuare a puntare sul 3-5-2 ha rimesso Manuel Locatelli nel “non suo” ruolo di regista.
“Gioco dove il mister ritiene più importante, con le mie caratteristiche”, queste le parole di Locatelli dal ritiro della Juventus negli USA. Già, perché l’ex-Sassuolo in Emilia non faceva il play davanti alla difesa, ma la mezzala. Alla Juventus invece ha visto modificare i suoi compiti, prendendo in mano la regia dell’XI in campo e arretrando il proprio raggio d’azione. Non senza critiche da parte dei tifosi.
Locatelli in neroverde aveva ampiamente dimostrato di poter essere un valido elemento di centrocampo e di avere degli ottimi tempi d’inserimento e una discreta conclusione dal limite. È chiaro che giocando come perno basso della mediana a tre queste caratteristiche sono più difficili da mettere in mostra, anche perché gli è viene richiesto altro all’interno della manovra bianconera.
“Devo fare di più”, altra affermazione del classe ’98, che non ha mai lesinato disponibilità e spirito di squadra. Da due anni alla Juve – e bianconero dalla nascita – è chiamato alla stagione della consacrazione. La piccola emergenza a centrocampo non gli ha permesso di “sganciarsi” dal suo secondo ruolo. Negli Stati Uniti è lui il perno della squadra, l’unico riferimento in mezzo. Il forfait di Rovella in tal senso non ha aiutato Allegri nello spostare Locatelli dal ruolo di regista; e dunque il nativo di Lecco si è nuovamente adattato a quel compito.
Un potenziale centrocampo titolare composto da Rabiot, Locatelli e Fagioli, vede ancora una volta il ragazzo scuola Milan stabilizzarsi al centro della mediana. Forse anche per questo la Juventus sta cercando di inserire in rosa un giocatore diverso da mettere in quel ruolo (su tutti, Franck Kessié). Ad oggi, inizio agosto, in ogni caso Locatelli rimane il punto fermo di Allegri nella regia del suo 3-5-2, in attesa che le cose cambino. Sino a quel momento, l’ex Sassuolo continuerà a recitare quel ruolo con le proprie caratteristiche, che piaccia o meno ai tifosi bianconeri.