Il campionato di Serie A scalda i motori con il calcio d’inizio ufficiale che arriverà nelle prossime settimane. Intanto a fare il punto generale sulla situazione del calcio italiano ci ha pensato il giornalista Marco Bellinazzo a ‘TvPlay’
Il prossimo 19 agosto inizierà ufficialmente il campionato di Serie A, col Napoli scudettato ad aprire le danze tra le gare d’esordio alle 18.30.
L’ultima è stata una stagione interessante nel complesso per l’intero movimento del calcio italiano, che anche a livello europeo ha portato fino in fondo nelle tre competizioni continentali altrettante squadre: l’Inter in finale di Champions, la Roma in Europa League e la Fiorentina in Conference. Il computo dei risultati non ha portato trofei internazionali in Serie A, ma qualche segnale positivo è arrivato.
Non si può dire del tutto lo stesso dal punto di vista economico, dove i numeri non esaltano. A tal proposito il giornalista de ‘Il Sole 24 ore’, Marco Bellinazzo ha parlato a Calciomercato.it in diretta Twitch su ‘TvPlay’: “Abbiamo raggiunto il deficit più ampio della storia del calcio e questo ci dice com’è la situazione. A conferma di ciò c’è il mercato che stanno facendo tutti i club, la situazione è davvero drammatica. Nella prossima stagione ed in quella appena conclusa si segnalano dei piccoli miglioramenti, ma non possono farci sperare in un futuro più roseo. Servono interventi strutturali, soprattutto sugli stadi”.
Serie A, Bellinazzo sicuro: “Servono interventi sugli impianti”
Bellinazzo traccia anche la riga di quelle che dovrebbero essere alcune contromisure da prendere: “La politica c’entra nel mondo del calcio, servirebbe un intervento serio sull’impiantistica e l’Europeo all’orizzonte potrebbe essere un’occasione. Serve un intervento da questo punto di vista perché altrimenti non ci sono margini”.
Il collega non vede nel complesso i numeri di una rinascita: “3.6 miliardi in tre anni è un dato davvero spaventoso. Non c’è una visione di rinascita e di ricostruzione. Siamo ultimi per giocatori cresciuti nei vivai e fatti esordire”.
Infine ha anche evidenziato come ci sia qualcosa che non funziona nella valorizzazione del talento di casa nostra.