Dopo due stagioni molto deludenti, per Allegri è arrivato il momento di tornare agli antichi fasti, ma c’è già chi non è d’accordo con i suoi metodi
Dopo un’annata disgraziata in praticamente tutti gli aspetti, la Juventus è pronta a ripartire per riscattare le ultime stagioni di vuoto totale dal punto di vista di vittorie e soddisfazioni in generale. Al suo terzo anno del suo nuovo corso, Allegri è chiamato a cancellare totalmente le tante delusioni di campo e anche fuori, con la penalizzazione e l’esclusione dalle coppe, oltre a multe e sanzioni di vario genere.
Con solo campionato e Coppa Italia da affrontare, l’allenatore toscano può concentrarsi in toto sulla Serie A e il ritorno in Champions League come condizione principale e primaria. Imprescindibile. Ma con l’obiettivo che non può non finire anche sullo scudetto. Deve essere necessariamente l’anno della rinascita dopo una serie di stagioni negative per lo stesso Allegri, anche per dimostrare di essere tecnico davvero vincente e di livello top. Tony Damascelli, opinionista de ‘Il Giornale’, ha parlato del mister livornese in maniera dura: “Gli scudetti consecutivi hanno fatto male ad Allegri. Di rendita si può vivere di soldi, non con quello che fai in campo. In campo sei sempre povero e devi aggiungere 1 euro in un ogni partita, ha bruciato in due anni un patrimonio accumulato in maniera perfetta tra Milano e Torino“.
Ai microfoni di ‘Radio Radio’, Damascelli torna sulla questione Allegri che ora deve tornare a al tipo di gestione e lavoro di inizio carriera. “Dovrebbe venire fuori dalla comfort zone e ricominciare a essere quello che era a Cagliari, Milano e Torino all’inizio. Alla Juve è intoccabile, ha avuto la fortuna di un ‘protettore’ come Agnelli che gli ha garantito 4 anni di contratto potenti”, dice il giornalista.
Intanto l’estate ha dato – almeno in teoria – segnali molto positivi da parte sia di Allegri che della squadra. La tournée americana ha lasciato buone impressioni, in particolare con l’ultima partita vinta col Real Madrid. E anche il gruppo sta rispondendo bene con un clima molto rilassato, anche se per Damascelli non è questa la strada: “La Juve dipende da Allegri. Lui è molto spavaldo, in America si divertiva con i giocatori come se fossero compagni di merende, sfide scalzi con Vlahovic, Mckennie e Gatti, a prenderli in giro. Questa è una maniera che va benissimo per dare un po’ di freschezza, ma non è giusta in questo momento. La Juve ha bisogno di rigore, di ritrovare spirito di unità, compattezza e disciplina che si è smarrita. Manca un capo e non è Allegri, né Giuntoli, né Ferrerò né Scanavino”. Per Damascelli, l’uscita di scena di Agnelli e una figura della sua statura resta una questione importante.
La Juventus inizia già a pensare al futuro, non solo in difesa. Torna di moda…
Il centrocampista nerazzurro è uscito dal campo all'intervallo del match tra Turchia e Galles: le…
Attimi di paura durante la partita di Nations League: malore sulla panchina dell'Ungheria, necessario l'intervento…
L'infortunio del difensore colombiano è stata una tegola pesante per Thiago Motta, che ora vuole…
Il terzino transalpino ha saltato l'ultimo allenamento e domani non dovrebbe essere rischiato: rossoneri in…
Estrazione Superenalotto 16 novembre 2024: risultati e numeri estratti del Superenalotto, verifica le vincite Ritornano…