Gilardino è stato atleta di alto livello e oggi vuole allenare continuando a vincere. Le prime esperienze hanno portato anche ad un esonero?
Chi non ricorda l’attaccante Alberto Gilardino? Probabilmente pochissimi. Il suo assist per la seconda rete dell’Italia alla Germania nella storica semifinale dei Mondiali 2006, realizzata dal Alessandro Del Piero, è rimasto impresso a tutti i tifosi degli Azzurri – e non soltanto a loro.
Da tempo Gilardino è un ex calciatore, ha appeso le scarpette al famoso chiodo e ha scelto però di proseguire nel mondo del calcio – pur in veste non più di atleta ma di allenatore. E con buoni risultati, visti i primi passi che ha compiuto. Pochi anni di esperienza finora come mister, ma già alcuni risultati che fanno ben sperare, e specialmente ora – alla guida del neopromosso Genoa.
Come giocatore ha vinto molto: oltre alla Coppa del Mondo, anche la Champions League e un Mondiale per club sono nel suo palmares. Ecco perché è lecito chiedersi se è e sarà un percorso di successo anche quello di mister o se invece vi è stato qualche incidente di percorso nei primi anni di attività.
Per Alberto Gilardino già lo smacco dell’esonero oppure finora il suo curriculum professionale è ‘immacolato’? La sintetica scheda che segue, lo chiarirà.
L’ex atleta originario di Biella si è ritirato a 36 anni, ma aveva già ben chiaro cosa fare dopo il calcio giocato. Dopo aver infatti conseguito le licenze da allenatore UEFA A e UEFA B, passaggi fondamentali per ogni futuro mister, nell’autunno 2018 arrivò per lui il primo incarico alla guida dal Rezzato, club all’epoca nel campionato dilettanti – Serie D. Il contesto probabilmente più adatto per farsi le ossa, in attesa di palcoscenici ben più importanti.
Qui in verità Alberto Gilardino mosse i primissimi passi sia come direttore tecnico, che come assistente o vice dell’allenatore Luca Prina. Da notare che proprio quest’ultimo era una vecchia conoscenza, dato che fu già allenatore di Gilardino nei Giovanissimi della Biellese – stagione 1996/1997.
Un primo segnale della predisposizione di Alberto anche per il ruolo di mister, e non soltanto di punta prolifica, giunse poco dopo l’inizio dell’avventura con il Rezzato. Infatti ebbe occasione di sostituire il tecnico Prina, perché squalificato, e ottenne subito una vittoria in trasferta a spese della Caronnese.
I segnali positivi continuarono, tanto che pochi mesi dopo divenne l’allenatore della squadra al posto dello stesso Prina. Era il febbraio 2019. Arrivò anche un buon risultato finale per Alberto Gilardino, il quale terminò la stagione regolare nel girone B al quarto posto con 65 punti. Al successivo turno dei play-off fu però eliminato dalla Pro Sesto.
Un salto in avanti di categoria nell’estate successiva, visto che Alberto ben figurò nella primissima esperienza con il Rezzato e trovò così l’occasione per firmare con la Pro Vercelli, squadra all’epoca militante nel campionato di Serie C.
Fu per lui il debutto nel mondo del calcio professionistico, non in veste di calciatore ma di mister. E non un percorso felicissimo per lui, dato che la Pro Vercelli terminò 14ma nel suo girone: per l’ex attaccante subentrò così la scelta di lasciare il club piemontese nel luglio 2020, per cercare miglior fortuna altrove.
L’8 settembre 2020 viene ufficializzato come nuovo allenatore del Siena, che ripartiva dalla Serie D. Il club toscano negli ultimi anni ha vissuto momenti molto difficili, ma per Alberto Gilardino rappresentava certamente un’occasione per farsi conoscere ulteriormente e farsi apprezzare.
Purtroppo però le cose non andarono affatto bene e il primo percorso qui durò pochi mesi. Nel gennaio 2021, di comune accordo con la società toscana, Gilardino infatti chiuse la sua esperienza sulla panchina senese – pur con la squadra ben piazzata in classifica. Per lui dunque niente esonero, che però arrivò in seguito.
Infatti, passato un mese fece ritorno al Siena, che lo richiamò per sostituire chi ne aveva preso il posto (ma con risultati molto scarsi). Gilardino guidò la formazione toscana come allenatore fino alla fine del campionato, ottenendo un quinto posto in classifica di categoria ed accedendo ai play-off – pur con eliminazione successiva in semifinale.
Arrivò tuttavia il ripescaggio in Serie C per il Siena e per Gilardino, che ebbe così una nuova occasione per allenare nel mondo del calcio professionistico. I rapporti però nel frattempo si erano in qualche modo incrinati e venne a mancare la fiducia in precedenza data al tecnico.
Infatti nell’ottobre 2021, a seguito di un pareggio casalingo per 1-1 contro il Pescara e pur con un discreto sesto posto in classifica della squadra bianconera, la dirigenza senese scelse di esonerarlo. Alberto Gilardino si trovò così innanzi al primo smacco in carriera di allenatore.
Il tecnico biellese, dopo alcuni mesi senza alcun incarico, nell’estate dello scorso anno ottenne l’ingaggio come nuovo allenatore della Primavera del Genoa. Sono i mesi del conseguimento della licenza UEFA Pro, ovvero il top della formazione per chi vuole fare la carriera di mister.
E’ un periodo positivo per Gilardino dato che a fine anno, viene promosso ad allenatore della prima squadra rossoblù al posto di Alexander Blessin, appena esonerato.
Non una gestione particolarmente fortunata quella del tecnico che lo precedette, che però lasciò i grifoni quinti in classifica con 23 punti dopo 15 turni di Serie B. Però probabilmente non abbastanza per le ambizioni di Serie A della società di Genova.
Ebbene, subito segnali positivi con Alberto Gilardino in panchina, dato che all’esordio i rossoblù si impongono sul Südtirol per 2-0. La stima dei vertici societari aumentò e ad inizio 2023 fu ufficializzato alla guida del Genoa fino alla fine della stagione. D’altronde gli ottimi risultati parlavano chiaramente a suo favore.
Un percorso ottimo quello nella stagione 2022/2023 per il Genoa che, grazie alle abilità di Alberto Gilardino, ha ottenuto la promozione diretta in Serie A, senza passare dagli imprevedibili playoff di Serie B. Bilancio finale assolutamente positivo: spicca il record di 48 punti in 21 partite (ovvero 2,28 a partita).
Dunque oggi nessun pericolo di esonero per l’ex attaccante che, anzi, lo scorso 6 giugno si è accordato con i vertici societari del Genoa per il prolungamento di un anno del suo contratto fino al 2025. Il suo percorso di allenatore procede oggi a gonfie vele.
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