Come giocherebbe l’Italia con Luciano Spalletti come CT? Due ipotesi ed un rilancio inaspettato: ecco i possibili 11 titolari.
Il nuovo CT della Nazionale dopo le dimissioni di Roberto Mancini sembrerebbe essere Luciano Spalletti. Manca ancora l’ufficialità, certo, ma al momento l’ex allenatore del Napoli sembrerebbe essere in pole position per sostituire il dimissionario ex tecnico che ci ha portato a vincere gli Europei.
In moltissimi si chiedono come potrebbe giocare il vincitore dell’ultimo campionato di Serie A e, soprattutto, quali giocatori potrebbe valorizzare soprattutto tra chi, fino a poco tempo fa, aveva un enorme punto interrogativo appiccicato addosso.
Abbiamo pensato a due possibili soluzioni, visto e considerato il recente passato di Spalletti e la sua volontà di giocare un calcio offensivo e moderno. Quale delle due vi convince di più?
La prima opzione potrebbe essere un 4-3-3 in cui, tra i pali, Donnarumma dovrebbe essere ancora il portiere del presente ma anche del futuro per questa Italia.
La retroguardia davanti a lui potrebbe essere composta dal napoletano Di Lorenzo a destra, la coppia Toloi-Bastoni in mezzo, con l’interista Dimarco a completare un reparto che lancia subito un segnale di propensione ad attaccare e -relativamente- poco spazio al difensivismo.
A centrocampo, in una mediana a 3, potrebbero essere il perno del nuovo progetto il confermatissimo Verratti, Pellegrini ed uno tra Barella e Frattesi, con il primo favorito sul secondo. In avanti, accanto all’intoccabile Immobile, se starà bene dovrebbe avere il suo ruolo da titolarissimo Federico Chiesa mentre dall’altra parte potrebbe esserci una sorpresa: Zaccagni.
Nel caso in cui l’Italia giocasse con il 4-2-3-1, la difesa sostanzialmente rimarrebbe invariata, ma ciò che cambierebbe potrebbe essere la mediana, con i due schermi davanti alla retroguardia che potrebbero essere Barella e Verratti.
Sulla trequarti spazio alla fantasia ed all’estro di Zaniolo o Frattesi, che garantirebbero qualità e soprattutto inserimenti offensivi prorompenti, con Berardi e Chiesa che invece garantirebbero polmoni, dribbling e cross per la testa di Immobile, unica punta che avrà il compito di finalizzare la mole di gioco prodotta dai compagni, ma allo stesso tempo, come ha già fatto, si sacrificherà anche in fase di pressing ai portatori di palla.
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