José Mauri era considerato un talento dal sicuro avvenire in giovane età, ma in carriera non ha mai confermato le grandi attese.
Sono tantissimi i giocatori che nei settori giovanili sono in grado di incantare e mettere in mostra il proprio talento. Per José Mauri però era scattato qualcosa di diverso, perché dopo gli inizi nel grande calcio erano davvero tutti convinti del fatto che sarebbe diventato uno dei migliori al mondo.
Rimarrà per sempre nella memoria collettiva quel suo gol al volo che diede modo al disastrato Parma della stagione 2014-15 di battere la Juventus al Tardini, il ragazzo doveva ancora compiere i 19 anni e poco prima del fallimento dei gialloblu era l’unica nota positiva della squadra emiliana.
In campo era un gigante, nonostante non arrivasse ai 170 cm di altezza, ma dava l’idea di essere un giocatore dalla tecnica sopraffina. Ecco dunque come mai il Milan lo acquistò nell’estate del 2015, ma da lì in poi iniziò il calvario.
Pochissime presenze con Sinisa Mihajlovic, prima di venire ceduto in prestito all’Empoli nel 2016-17 e giocare solo a fasi alterne con una squadra che alla fine retrocederà in Serie B. A quel punto tornò al Milan e per due anni fu solo una comparsa prima di iniziare a girovagare nel mondo.
José Mauri tra Argentina e Stati Uniti: il talento si è perso
Dopo la scadenza del contratto nel 2019 con il Milan, il centrocampista decise di tornare nella sua Argentina per giocare con il Talleres. Anche in questo caso però non sembrava essere all’altezza della situazione, ecco come mai dopo un solo venne ceduto allo Sporting Kansas City.
Memorabile per lui fu la sfida contro il Chicago Fire. Dopo quattro minuti trovò il gol dell’1-0, il primo per lui dopo quello con la Juventus. Al momento rimane anche l’ultimo, dato che anche negli Stati Uniti non è riuscito a imporsi. Ora è tornato ancora una volta in Argentina per vestire la maglia del Sarmiento, con il ragazzo che ha soli 27 anni, ma da tempo è fuori dal grande calcio.