Arrivano le parole e lo sfogo di Roberto Mancini: il dimissionario commissario tecnico della Nazionale si difende dalle accuse
Sono ore calde per il mondo del calcio italiano. Roberto Mancini si è dimesso da commissario tecnico della Nazionale e ora spiega i motivi della sua discussa decisione.
“Non sono scappato da nessuna parte. Non ho ucciso nessuno” queste le parole di Roberto Mancini, commissario tecnico della Nazionale italiana che tra sabato e domenica ha rassegnato la sue dimissioni alla Federcalcio. In una lunga intervista al Corriere dello Sport, il tecnico originario di Jesi ha sottolineato: “Non credo di meritare tutto il fango che mi stanno buttando addosso. Non ho ammazzato nessuno, merito rispetto. E l’Arabia Saudita non c’entra nulla. Proprio nulla”.
In molti si chiedono quale sia il motivo di una scelta così drastica: “Può succedere dopo cinque anni e mezzo, ne mancavano altri due e mezzo di contratto. Ci stavo pensando da mesi e forse era arrivato il momento di lasciare, perché quando certe cose, certe situazioni, cambiano all’interno, vuol dire che comunque si sta andando verso la fine”. Una decisione ponderata, dunque, quella di Mancini, dispiaciuto di “aver letto e sentito certe cose. Ho sperato di poter andare avanti perché allenare l’Italia mi piaceva moltissimo, però, quando poi le situazioni cambiano e capisci che è arrivato il momento di lasciare, devi anticipare i tempi delle tue decisioni e, ripeto, con grande dispiacere, l’ho fatto”.
C’è anche chi ha accusato Mancini di essersi dimesso in un momento caldo per la Nazionale azzurra: “Parlo con la Federazione dal 7 agosto. La decisione è stata presa adesso, mancano 25 giorni agli impegni con Macedonia del Nord e Ucraina. Certo, sono dispiaciuto, potevo anticipare di una settimana la mia scelta, questo sì. È quanto mi rimprovero. Le nomine delle nazionali erano state ufficializzate il 4 agosto. Non è passato troppo tempo da allora. Gravina poteva trattenermi? Certo. Se uno vuole, le cose può farle cambiare”.
Diverse, dunque, le cause di una scelta così drastica: “Le motivazioni sono un po’ tutte. Quando si inizia a parlare di cose che comunque competono al nostro lavoro, è il mio parere, penso sia giusto cambiare. Quando si cambiano delle cose e non si è sempre sul pezzo, è meglio per tutti cambiare. Ho cercato di andare avanti perché ci tenevo tanto, purtroppo le cose finiscono”.
Infine, Mancini ha chiarito anche l’aspetto relativo alla presunta offerta dall’Arabia Saudita: “Di offerte ne ho sempre avute e ne ho, perché faccio questo lavoro. Sono un allenatore e nel momento in cui mi capiterà la proposta che mi piace la accetterò. Il motivo per cui ho lasciato la Nazionale non è sicuramente questo, altrimenti lo avrei fatto prima. Per me l’Italia è venuta sempre prima di tutto”. E su chi prenderà il suo posto, Mancini sembra non avere dubbi: “Penso stiano prendendo Spalletti, al quale faccio tanti auguri”.
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