L’esperienza con la maglia della Roma non è stata per nulla fortunata; da quel momento Goicoechea ha veramente girato il mondo
Era la stagione 2012-2013 e la Roma si apprestava ad iniziare il campionato con il ritorno, in panchina, di Zeman. Il boemo destava non poche curiosità per la sua propensione al gioco offensivo ma anche per via di una preparazione fisica (con i cosiddetti gradoni) che hanno sempre caratterizzato i mesi prima dell’inizio della stagione.
Tante le novità di quella Roma ma non, almeno inizialmente, in porta dove i giallorossi si affidavano a Stekelenburg; l’estremo difensore si fece male nella trasferta contro il Parma e venne sostituito, ad inizio ripresa, da Goicoechea. La curiosità intorno a questo giocatore era tanta considerando anche l’attestato di stima proprio di Zeman nei confronti del classe 1988.
Le prestazioni, però, non furono poi così positive con l’estremo difensore ad alternare buone partite (su tutte quella contro la Fiorentina e il Milan) a match decisamente meno positivi e che, purtroppo, restano nella mente dei tifosi giallorossi. Impossibile, infatti, dimenticare il derby contro la Lazio; Candreva calciò una posizione da distanza considerevole e, nonostante la traiettoria centrale del pallone, Goicoechea si fece ingannare con il pallone a finire in fondo alla rete e alla spalle dell’allora portiere giallorosso.
Ancora più grave, però, l’errore nella gara casalinga contro il Cagliari; è il primo febbraio de 2013 quando all’Olimpico i giallorossi ospitano il club sardo e la posizione di Zeman non è affatto tranquilla. La Roma, dopo l’iniziale svantaggio, riesce a trovare la rete del pareggio e nella ripresa ci si aspetta l’assedio dei capitolini. Al primo attacco del Cagliari, invece, su un cross innocuo, Goicoechea si butta la palla in porta riportando in vantaggio gli ospiti (che poi vinceranno quattro a due) e facendo infuriare tutto il pubblico di fede romanista.
Errore clamoroso che mette fine, di fatto, all’esperienza di Zeman sulla panchina della Roma ma anche all’avventura di Goicoechea. L’estremo difensore, tolta qualche buona prestazione, non è riuscito ad entrare nel cuore della tifoseria romanista. Il suo addio è stato, senza ombra di dubbio, uno dei meno sentiti degli ultimi anni.
Goicoechea, dopo l’esperienza capitolina, ha girato diverse squadre a partire dall’Otelul Galati, club rumeno. Nel 2014 si trasferisce in Portogallo all’Arouca prima di approdare al Tolosa in Francia in quella che possiamo definire l’esperienza più lunga della sua carriera calcistica. Piccola parentesi, nel 2022, al Boston River dove però non scende mai in campo; ecco allora che decide di tornare al Danubio.
Per Goicoechea tornare al Danubio ha voluto dire tornare nel club che lo ha cresciuto calcisticamente; è proprio dal club uruguaiano che la Roma lo ha prelevato nell’ormai lontano 2012. Nell’ultima stagione, tra tutte le competizioni, ha giocato ventotto partite subendo ventisei gol.
Non proprio un rendimento perfetto da parte dell’estremo difensore entrato in una spirale negativa da quel maledetto Roma-Cagliari; l’esperienza nella capitale avrebbe dovuto rappresentare il trampolino di lancio verso una carriera di livello. Le cose sono andate in maniera decisamente diversa.
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