L’ex Golden Boy Gianni Rivera, 80 anni domani, non vede l’ora di allenare e si candida per il ruolo di ct della Nazionale
La panchina della Nazionale è ancora vacante dopo le dimissioni di Roberto Mancini. La prima scelta resta assolutamente Luciano Spalletti, che vuole l’azzurro e per questo insieme alla Federcalcio cercherà di trovare una soluzione al nodo clausola-penale. Le altre piste porterebbero ad Antonio Conte e, più lontani, altri ex campioni del mondo come Cannavaro e Grosso, ma l’ex Napoli rimane largamente in pole.
Intanto ha parlato anche Gianni Rivera, il Golden Boy che ha detto la sua sulla vicenda Mancini: “Sono rimasto sorpreso, mi ha colpito il modo. Ha mandato una mail, una pec. Mah… Doveva andar via prima”, dice a ‘La Gazzetta dello Sport’. In un momento di incertezza sul futuro della panchina azzurra, che resta comunque focalizzata su Spalletti, l’ex Pallone d’Oro si autocandida: “Dopo il crack Ventura Tavecchio mi aveva proposto come ct. Si sono opposti perché non ero ancora allenatore, non avevo il patentino. Ne avevo parlato anche con Costacurta, era vice commissario Figc. Sa cosa mi ha risposto? No, Rivera, non hai abbastanza esperienza. Aveva ragione, non avevo mai giocato al calcio”. Ma ora il patentino c’è: “Se mi chiamano, vado subito. Anzi, mi propongo per fare il ct. Sono qui, sono libero. Allenavo quando andavo in campo da giocatore. Perché non farlo dalla panchina? È anche più riposante. Esperienza? Non ne ho bisogno, per vent’anni ho fatto spesso l’allenatore in campo. E poi sono nato sapendo già cosa fare”.
Rivera: “Arabia? Ormai vince solo il denaro. Per il Bari ci sono ancora”
Rivera continua parlando anche del fenomeno Arabia Saudita e del calcio ‘macchiato’ dai soldi: “Valeva la pena preoccuparsi tanto per i calciatori per poi scoprire che, vedi l’Arabia, la globalizzazione avrebbe cancellato tutto? Ormai vince solo il denaro e questo dice già quasi tutto. Abbiamo bisogno di gente che ragioni. Sia che occupino un seggio in Parlamento, sia che lavorino nel calcio. Vorrei per questo dare un mio contributo nel mondo calcistico, con amici che la pensano come me”.
Poi un pensiero sugli arbitri: “Se sono ancora come i vigili? No. Oggi c’è il Var. Con quello il Milan avrebbe vinto qualche scudetto in più”. E infine la questione Bari, che era finito nel mirino di una cordata con lo stesso Rivera all’interno del progetto: “Io e i miei amici finanziatori italiani siamo sempre pronti e disponibili a ogni tipo di operazione. Siamo in attesa che si organizzino i finanziatori con cui ho avuto contatti. Eravamo pronti ad acquistare il Bari, in B o in A, ma i proprietari, che non erano obbligati a vendere, hanno deciso di restare. Però l’offerta, fatta e comunicata, è sempre valida anche insieme a imprenditori locali”.