Poche ore per vedere Spalletti sulla panchina della Nazionale. Dopo il matrimonio, però, è pronto il contenzioso legale con il Napoli
La firma ci fu ad Ischia, a Marina di Porto per la precisione. Luciano Spalletti ed Aurelio De Laurentiis decisero di separarsi, stipulando un accordo che prevedeva un mantra preciso: l’allenatore si sarebbe fermato un anno.
La stanchezza mentale alla base della motivazione che ha chiuso la porta al terzo anno con il Napoli, quello al quale De Laurentiis avrebbe avuto diritto, in forza di un’opzione prevista dal contratto. La scelta di Spalletti è stata quella di dire basta, per ora, con la panchina.
E stando a quanto raccolto da Calciomercato.it, a prescidere da quale sia la panchina. Non fa differenza che si tratti di una nazionale o di un club. Non era una clausola di non concorrenza sic et simpliciter. Quella, ad esempio, che ti impedisce di allenare una squadra che il Napoli avrebbe potuto affrontare.
L’avvocato Grassani ed il suo pool di legali hanno fatto firmare una serie di clausole che rende complesso un aspetto. Spalletti avrebbe avuto anche qualche mese per impugnare la scrittura privata stilata con il Napoli nel diventare allenatore della Nazionale.
Le firme apposte dall’ex tecnico del Napoli dinanzi al collegio sindacale in quel di Ischia rendono molto complesso l’annullamento. Ed è questo il motivo per il quale, lo scenario di una battaglia legale è sempre più vicino. Con la Figc che avrà la facoltà (e forse l’obbligo morale) di accollarsi l’eventuale debito. Anche perché i 3 milioni pretesi da De Laurentiis come penale prevista dalla scrittura privata sembrano esser legittimi.
Questo, almeno, ad ascoltare il parere della maggioranza degli esperti in materia. Se tra venerdì e sabato sembra esserci la possibilità della firma con la Nazionale, subito dopo si dovrebbe aprire la strada del contenzioso tra Spalletti ed il Napoli.
L’unica strada per evitare di finire davanti ad un giudice sarebbe quella del buon senso. Lo stesso invocato da Aurelio De Laurentiis quando c’è stato il caso della multiproprietà. Con il Bari ad un passo dalla A, il presidente del Napoli chiese alla Figc deroghe diverse alle norme esistenti. C’è da aggiungere che, al momento, nessun incontro è in programma tra i rispettivi entourage legali, quello di Spalletti e quello del Napoli.
Ora, invece, c’è intransigenza ed intento moralizzatore delle istituzioni. Legittimo, soprattutto dal punto di vista legale. Con Spalletti che è pronto ad andare in Tribunale: quale sarà il giudice competente è un altro aspetto che ancora non è chiaro.
La scrittura privata è di competenza sportiva o di competenza civile? Qualcosa che ancora non è emerso dalla scrittura vergata in quel di Ischia.
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