Le dieci frasi più belle di Luciano Spalletti: comicità e non solo

Luciano Spalletti, nella scorsa stagione, ha vinto il campionato con il Napoli riportando il popolo partenopeo a festeggiare dopo tanto tempo

Uno degli allenatori migliori che ci siano in Italia; stiamo parlando di Luciano Spalletti, capace di vincere con il Napoli nella scorsa stagione di Serie A. Un successo che ha permesso al popolo partenopeo di tornare a festeggiare dopo più di trent’anni; i meriti del tecnico sono indiscutibili soprattutto a livello di proposta di gioco. Il Napoli riusciva a dominare le partite dal primo all’ultimo minuto.

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Spalletti (LaPresse) – Calciomercato.It

A Napoli ha fatto diventare Osimhen un vero e proprio leader con l’attaccante che ha ripagato la fiducia dell’allenatore a suon di gol. Una delle principali abilità di Spalletti è, senza ombra di dubbio, quella di restare costantemente aggiornato con l’evoluzione del calcio; aspetto che gli permette di migliorarsi anno dopo anno.

Parliamo, dunque, di uno dei più grandi allenatori che ci siano in Italia; Spalletti, però sarà ricordato anche per la sua comunicazione. A tal proposito è impossibile non ricordare la frase “I tifosi della Juve sono della maggioranza del Sud ma esiste un Sud dove tifare Napoli è l’unica cosa che conta“. Affermazione fatta prima di un Napoli-Juve in cui Spalletti mostra il suo essersi perfettamente integrato nel mondo partenopeo.

Ci sono altre testimonianze del suo ambientamento in terra partenopea. “Mi piacerebbe una squadra di scugnizzi” alla prima conferenza da allenatore del Napoli o quando, in ricordo di Maradona, “La sua grandezza è come faceva sentire gli altri e quando li faceva diventare grandi“. Due frasi che testimoniano la capacità di Spalletti di studiare non solo a livello calcistico ma anche la cultura sportiva dell’ambiente in cui si trova.

Sempre in riferimento alla sua esperienza al Napoli ricordiamo quando disse “Lamentarsi degli arbitri è da sfigati“; una frase forte ma che va in contraddizione con le lamentale, dello stesso allenatore, quando era alla guida dell’Inter e incappò in un rocambolesco tre a tre in casa della Fiorentina.

Spalletti e le frasi più belle: “Uomini forti, destini forti”

La sua avventura a Napoli è stata caratterizzata anche da uno spiacevole episodio, il furto della Panda; alla domanda su una possibile sostituzione, Spalletti (con la sua solita ironia), rispose “Dipende quanti kilometri hanno fatto e senza i cd di Pino Daniele non la riprendo“. Il momento più bello della sua esperienza partenopea, invece, è stata la conquista dello scudetto; dopo il pareggio con la Salernitana e il mancato primo match point disse “Rimandiamo la festa perché alla fine quei punti li faremo“.

Allenatore che ha sempre dato spunti interessanti e, anche nelle interviste, non è mai risultato banale; tra le sue celebri frasi non possiamo non ricordare “Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli” detta sia ai tempi in cui allenava la Roma sia quando era alla guida dell’Inter.

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Spalletti (LaPresse) – Calciomercato.It

Da tecnico dei nerazzurri era, ovviamente, avversario del Napoli; non è mancata, in una circostanza, la dedica a Sarri (allora tecnico partenopeo) “Se avesse continuato a lavorare in banca, ora sarebbe ministro dell’economia“. Alla guida dell’Inter ha vissuto momenti di grande intensità anche se, sul mercato, non sono mancati i problemi; a tal proposito dobbiamo ricordare “Ci manca un difensore centrale, anche mia mamma di 90 anni lo sa“. Un modo per mandare un segnale alla società ed esortarla ad intervenire sull’acquisto di un difensore.

Concludiamo con un’altra frase cult di Spalletti; ai tempi dello Zenit, il tecnico si vide sfuggire una vittoria al 95 per un recupero, a suo dire, decisamente eccessivo. Alla domanda su quale emozione avesse provato, Spalletti (in modo anche alterato) risponde “Ma che emozione? Ma che emozione“.

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