A meno di clamorosi colpi di scena è stato definito il futuro di Spalletti, tecnico che nella passata stagione ha vinto lo scudetto
Sono giorni intensi per stabilire il futuro della nazionale italiana; gli azzurri, infatti, sono stati spiazzati dalla decisione di Mancini di dare le dimissioni lasciando la squadra a pochi giorni da due sfida da vincere assolutamente per non compromettere il cammino verso il prossimo Europeo dove l’Italia vuole difendere il titolo conquistato, ai rigori, contro l’Inghilterra.
Con l’addio di Mancini, dunque, la nazionale ha bisogno di un tecnico che riporti entusiasmo e riesca, dopo due fallimenti, a riportare l’Italia a giocarsi la fase finale di un Mondiale. Dopo attente riflessioni e un testa a testa tra Spalletti e Conte, la scelta è andata sull’ex tecnico del Napoli.
Spalletti, nell’ultima stagione, ha vinto lo scudetto con il Napoli riuscendo ad imporsi di fronte a squadre (forse) più attrezzate rispetto a quella partenopea. Uno dei segreti del successo è stato, senza ombra di dubbio, la capacità (da parte del tecnico) di inculcare un sistema di gioco il cui obiettivo è quello di dominare l’avversario dal primo all’ultimo minuto. La nazionale italiana potrebbe tornare a proporre quel calcio che aveva permesso agli azzurri di vincere, meritatamente, l’Europeo. L’arrivo di Spalletti al posto di Mancini, però, è stato rallentato dalla posizione di De Laurentiis.
Nonostante la posizione di De Laurentiis, dunque, il futuro di Spalletti sembra essere deciso; sarà lui il nuovo tecnico della nazionale azzurra e avrà il compito di riportare in alto una squadra che, dopo la vittoria degli ultimi europei, si è persa per strada fallendo la qualificazione al Mondiale in Qatar prima con il doppio pareggio con la Svizzera (sia all’andata sia al ritorno sono stati sbagliati due rigori) e poi nel clamoroso passo falso con la Macedonia.
Difficile ipotizzare la nuova Italia di Spalletti ma possiamo dire come potrebbero avere un ruolo fondamentale le due mezzali Barella e Frattesi ma soprattutto Chiesa; l’esterno azzurro, da attaccante offensivo in un 4-3-3, avrà la possibilità di tornare ad essere quel giocatore capace di spezzare le partite da un momento all’altro con i suoi micidiali uno contro uno. Visto il rendimento di Osimhen a Napoli e di Dzeko a Roma, l’attaccante azzurro (Immobile o Retegui) avrà la possibilità di trovare quella continuità realizzativa fondamentale per trascinare la nazionale a raggiungere determinati obiettivi.
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