Jose Mourinho è tornato a parlare in conferenza stampa alla vigilia di una partita: domani all’esordio con la Salernitana sarà squalificato
Alla vigilia dell’esordio del suo terzo anno alla Roma, Jose Mourinho decide a sorpresa di tornare in conferenza stampa. Lo scorso anno, nel giorno che precedeva la partita, lo Special One interveniva soltanto nelle partite UEFA e nei postgara. L’allenatore giallorosso lo fa in un momento particolare, come appunto il debutto con la Salernitana dove però lui sarà squalificato, in pieno mercato e in piena caccia alla punta che dura ormai da mesi.
Su Calciomercato.it in diretta le parole di Mourinho: “Abbiano lavorato molto bene. Non c’è stato nessun problema fisico, domani non c’è nessuno fuori per infortunio anche se ce ne sono due out per squalifica (Pellegrini e Dybala, ndc). Siamo migliorati in diversi aspetti del nostro gioco. Ovviamente Paredes e Sanches possono aiutare, perché sono giocatori di qualità, ma non sono pronti per giocare con noi da squadra conoscendo i nostri principi e dinamiche. Sull’attaccante lo sappiamo tutti noi. Venire qui a piangere, con tante parole, non ne vale la pena. Sappiamo tutti che dal momento che abbiamo perso Abraham, mi pare il 4 giugno quindi tanto tempo, non abbiamo ancora fatto niente per compensare questa situazione. Il direttore e la società fanno il possibile per porre soluzione. Io alleno i giocatori che ho a disposizione e chiedo una volta in più ai nostri tifosi di giocare magari domani da attaccanti”.
Sulla Salernitana: “Ha potenziale per arrivare in Europa, un ottimo allenatore e una rosa di grande esperienza. Hanno fatto tanti risultati positivi lo scorso anno, non hanno vinto tante partite ma ne hanno perse poche. Sarà una partita difficile, ma non ce ne sono di facili in Serie A. Avere due giocatori squalificati per una somma di cartellini relativi alla precedente stagione è démodé. Ok per un rosso, ma saltare dopo 5 gialli in una stagione la partita della stagione successiva, mi sembra un po’ démodé. Ma è così”.
Poi punge Matic, anzi ‘il signor Matic’? Se vuole è il signor Matic che deve dire qualcosa. Dopo aver sentito le parole del ds del Rennes, Maurice, non c’è bisogno di altro. Ha detto che parlava con Nemanja da più di un mese, non posso aggiungere altro. Sono contento di Paredes, per non dire molto contento. Mi piace da tanto tempo, la scorsa stagione non è stata positiva. Con la Juve non è stato il massimo, la prestagione è stata inesistente, però è arrivato in una condizione mentale positiva”.
A Siviglia diceva la squadra merita di più, lo ha avuto? “Speriamo nella fine del mercato per poter valutare globalmente quello che è stato il mercato. Difficile valutarlo adesso, ma tante cose sono state fatte anche molto bene. Fare quei 30 milioni così velocemente sotto grande pressione, il direttore e la società hanno fatto molto bene. Non sono di parte, ma ho dato un contributo importante. Giocatori che avevano un valore vicino allo zero e dopo due anni sono stati i giocatori che hanno aiutato il club a salvare la situazione che era al limite. Ma grande lavoro di Pinto e del club. Con le limitazioni abbiamo fatto un ottimo lavoro. Molto difficile fare meglio, ma nella vostra analisi che a volte è molto critica e a volte è positiva, un po’ di equilibrio ci sta bene. Paredes, Renato e Aouar sono tre giocatori che mi piacciono. Però quante partite ha giocato Aouar l’anno scorso? Non ha giocato, perché era in scadenza e aveva problemi col club. Leandro non ha fatto una stagione top con la Juve e non ha fatto preparazione. Sanches ha avuto tanti infortuni per cui non ha potuto giocare con regolarità. Mi piacciono ma devono essere lavorati, tutelati. Non facciamo paragoni con altri club, che hanno fatto investimenti enormi con giocatori molto bravi. Di Llorente e Ndicka sono contento. Llorente poteva aiutare, Ndicka deve imparare a giocare con noi, ma ancora la società ha fatto bene. Però mi fa male al cuore leggere certe analisi su Ibanez. Troppo facile parlare di lui e dire che ha sbagliato un paio di partite importanti, che la gente non dimentica, ma sarebbe più onesto che Ibanez è stato un giocatore fantastico per noi. Il più veloce dei difensori, il più pericoloso su palla inattiva, il più affidabile in pressione alta. Quando leggo sembra che i giocatori che sono andati via non erano importanti per noi”.
“Ma aldilà dell’attaccante è stato fatto un bellissimo lavoro. Non posso dire che sono super contento, perché il campionato inizia domani e non il 31 agosto. È difficile, ma ho rispetto, sono tranquillo e non sono arrabbiato, non litigo con nessuno. Sono positivo anche perché i giocatori hanno bisogno della mia positività. Sono convinto che direttore e società vogliono quello che voglio io. Non siamo in due lati opposti del fiume, ma siamo insieme. La verità è che l’allenatore sono io domani quando entriamo in campo, ovviamente con Rapetti che sarà in panchina ad aiutare i ragazzi. Confronto? Il signor Friedkin non sarebbe contento se io ora parlassi del nostro rapporto, quante volte ci siamo visti o chiamati. Sono persone molto private, non gli piacciono le luci, io sono suo dipendente”.
Sul Fair Play Finanziario: “Ci sono dei punti del FFP che non ho ancora capito bene, soprattutto paragonati con altri club. Ci sono squadre che sembrano giocare in un altro universo rispetto al nostro. Come allenatore non è compito mio cercare di capire tutto o fare commenti su questo. Io mi devo fidare della parola del direttore, che non finiremo il mercato senza porre soluzione a questa cosa. Io ho detto che se anche fosse arrivato Mbappe il 31 sarebbe stato in ritardo, ovviamente scherzo. Siamo in ritardo, ma noi lo sappiamo tutti, dai giocatori al direttore. Se non hanno trovato una soluzione è perché non hanno potuto, perché non hanno trovato lo stesso successo. Io devo aspettare ma devo giocare domani prima di tutto. Dalla mia stanza. Fidandomi che la gente in panchina e nello spogliatoio sono pronti e preparati”.
Poi sulla questione arbitri e l’aspetto ‘politico’ della faccenda: “Io e la Roma siamo due cose diverse. A me interessa solo il campo, l’arbitro, il IV Arbitro, il rettangolo di gioco e la panchina. A me interessa che sia tutto uguale per tutti, l’onestà. Se a qualcuno non piace Mourinho non mi interessa. Io in una partita con Mourinho, la Roma, Sousa e la Salernitana, devono essere tutti uguali. Domani guardate la panchina della Roma e della Salernitana, l’unica cosa che mi interessa è che guardino tutti allo stesso modo. Non voglio dire che è un aspetto politico. E non sono neanche tanto preoccupato. Però siamo tutti uguali, è l’unica cosa che voglio io. Se sarà così avremo la stagione perfetta”.
La risposta del gruppo dopo l’addio di Matic? “L’uscita del signor Matic è una cosa che non si aspettavano. Ma la Roma ha avuto una risposta immediata e fantastica. Nemanja Matic ha giocato per noi 50 partite lo scorso anno, un grandissimo giocatore. Era molto importante per noi. Lo abbiamo perso, ma sono venuti Paredes e Sanches, non Peppino e Tonino. E per noi non è un problema. Il problema è se va via qualcuno e non ne arriva un altro. Stiamo parlando di due giocatori di grande qualità quando avranno recuperato, non perdiamo niente”.
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