Insieme a Mario Ielpo abbiamo ricordato Carlo Mazzone e quello straordinario Cagliari: “Un uomo geniale nella sua semplicità”
Sono giornate di struggenti ricordi, di celebrazione e anche un po’ di sana malinconia. Di Carlo Mazzone sono rimaste impresse nella memoria collettive diverse immagini e alcune imprese calcistiche. Tra queste, sicuramente quelle annate dove portò il Cagliari a conquistare la qualificazione in Coppa Uefa. Abbiamo ricordato le stagioni ’91/’92 e 92’/93′ con Mario Ielpo.
In esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it, Mario Ielpo ha parlato dei due anni passati agli ordini del Mister in Sardegna: “Per me, e forse anche per il mister, sono state le annate migliori della nostra vita calcisticamente. Abbiamo centrato la Coppa Uefa che per il Cagliari era un traguardo incredibile, due anni veramente fantastici”. Anni indimenticabili anche per i tifosi sardi.
La gratitudine di Mario Ielpo nei confronti del Mister è sconfinata: “La mia carriera la devo a due allenatori, Claudio Ranieri e Carlo Mazzone. Una battuta su di me in suo stile è stata: “A Ielpo, quando sei arrivato qui eri una 500 e io ti ho fatto diventare una Ferrari” (n.d.r. ride). E, però, poi quando andava in giro diceva che io ero il più forte portiere che lui aveva mai avuto, perché i suoi giocatori erano sempre i più forti”. Un rapporto di empatia con i propri giocatori che Mazzone sapeva creare come pochi altri nel mondo del calcio, come dimostrato dal ricordo sincero di tanti suoi calciatori.
Ielpo in ESCLUSIVA: “Mazzone era difficile, ma era geniale nella sua semplicità”
Sempre ai nostri microfoni, Mario Ielpo ha voluto inserire Carlo Mazzone nell’Olimpo degli allenatori: “Il mio ricordo è di un uomo geniale nella sua semplicità. Per me, era un genio del calcio perché lo vedeva in maniera diretta e semplice e diceva delle verità che ti lasciavano senza parole, con una frase semplicissima smontava tutti i tuoi castelli teorici”.
Infine, per completare il quadro legato ad uno degli uomini simbolo del calcio italiano, Ielpo ci ha parlato anche delle asperità che lo contraddistinguevano: “Era difficile eh, dovevi entrare in sintonia e non tutti ci riuscivano, ma quando ci riuscivi dopo era meraviglioso. Lui ce lo diceva ‘io so che sono rompicoglioni, ma se non volete problemi è molto semplice: vincete la domenica”. Carlo Mazzone in purezza.